Conferenza di Messina: differenze tra le versioni

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Fu una riunione interministeriale dei sei stati membri della [[CECA]]. Parteciparono alla conferenza i ministri degli esteri dei sei paesi, [[Gaetano Martino]] per l'[[Italia]], [[Jan Willem Beyen]] per i [[Paesi Bassi]], [[Antoine Pinay]] per la [[Francia]], [[Joseph Bech]] per il [[Lussemburgo]], [[Walter Hallstein]] per la [[Repubblica Federale Tedesca]] e [[Paul-Henri Spaak]] per il [[Belgio]].
 
La conferenza, iniziata in un clima non particolarmente felice per la recente bocciatura da parte del [[Parlamento]] francese dell'accordo sulla CED ([[Comunità europea di difesa]]), proseguì non senza qualche difficoltà nei primi due giorni dei lavori, ma sorprendentemente il terzo giorno, alla conclusione della conferenza, venne resa nota quella che viene conosciuta come "dichiarazione di Messina" (ovvero [[Risoluzione di Messina]]), attraverso la quale i sei paesi enunciavano una serie di principi e di intenti volti alla creazione della [[Comunità europea dell'energia atomica]] (o Euratom) e di quellaquello che diverrà, nel volgere di due anni con la firma dei [[Trattati di Roma]] del [[1957]], il [[Mercato Europeo Comune]] (MEC, all'internoistituito dellainsieme alla [[CEE]], poi [[CE]] ed infine [[UE]]).
 
Spesso nei momenti difficili dei rapporti tra gli stati membri dell'Unione Europea è stato volto lo sguardo e l'attenzione verso quello spirito, ''lo spirito di Messina'', che animò la conferenza ed i [[Padri fondatori dell'Unione europea|padri fondatori della Comunità Europea]] che a quella conferenza parteciparono.