Papa Giovanni VIII: differenze tra le versioni

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Giovanni difese il vescovo [[Santi Cirillo e Metodio|Metodio]] (l'artefice della cristianizzazione della [[Bulgaria]]) dai suoi nemici germanici, che contestavano il suo uso della [[Lingua slava ecclesiastica antica|lingua slavonica]] nella liturgia della Chiesa bulgara. Il pontefice invece confermò il permesso di usare lo slavonico, che era stato originariamente garantito da [[papa Adriano II]], il suo predecessore<ref name=":2">{{Cita|Sennis}}</ref>.
 
==== La lotta contro i [[Saraceni]] ====
Roma era ancora esposta alle scorrerie dei [[Saraceni]] (non era ancora stata dimenticato l'attacco dell'846 durante il quale furono saccheggiate la [[basilica di San Pietro]]<ref>{{Cita|Rodolphus Fuldensis|p. 365}}:{{Citazione|In questi tempi, giunti a Roma i Mori con l'esercito, poiché non potevano irrompere nella città, saccheggiarono la [[Basilica di San Pietro in Vaticano|Basilica di San Pietro]].|3 = His temporibus Mauri Romam cum exercitu venientes, cum non possent urbem inrumpere, aecclesiam sancti Petri vastaverunt.|lingua = La|lingua2 = Ita}}</ref>, che si trovava fuori le mura, profanando la tomba del primo apostolo, e la [[Basilica di San Paolo fuori le mura|Basilica di San Paolo]]). Se San Pietro era stata circondata da un [[Mura leonine|muro difensivo]] ad opera di [[papa Leone IV]], che venne fortificato, Giovanni volle imitare quel suo predecessore e, oltre a proteggere la zona circostante Ostia, edificò intorno alla basilica di San Paolo un avamposto militare chiamato "Giovannopoli"<ref name=":4">{{Cita|Rendina|p. 291}}</ref> o "Giovannipoli"<ref>''Castellum S. Pauli vocatur Ioannipolim''... v. Bolla del 1074 di Gregorio VII di conferma dei beni del Monastero in Bullarium Casinense, Todi 1670, vol. II, p.109.</ref>.