Ciocchi del Monte (famiglia): differenze tra le versioni

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Vincenzo svolse a [[Roma]] l'ufficio di [[Avvocato concistoriale|giureconsulto concistoriale]] che era una figura professionale con le funzioni di assistere le procedure giuridiche presso la [[Santa Sede]] e la [[Curia romana]]: era ''l'avvocato del Papa'' che lo considerava un ''familiare e commensale''. Coniugato con la [[Siena|senese]] Cristofora Saraceni ebbe da lei i seguenti cinque figli: Ludovica (sp. di [[De Nobili di Montepulciano|Roberto de' Nobili]]), Baldovino ([[1485]]-[[1556]]), [[Papa Giulio III|Giovanni Maria]] ([[1487]]-[[1555]]), Costanzo ([[1490]]-[[?]]), Giacoma o Iacopa ([[1492]] circa-[[1560]]).<ref>Tettoni-Saladini, p. 2</ref>
 
Il [[cardinale|porporato]] [[Antonio Maria Ciocchi del Monte|Antonio Maria]] fu il fautore delle fortune della stirpe favorendone la scalata sociale. Uomo capace e colto, riuscì a farsi apprezzare da diversi pontefici, tra cui [[papa Innocenzo VIII|Innocenzo VIII]], [[papa Alessandro VI|Alessandro VI Borgia]] e [[papa Giulio II|Giulio II]] che lo creò [[cardinale]] il 10 marzo [[1511]]. Conquistata una certa influenza negli ambienti [[Stato pontificio|vaticani]], agevolò in ogni modo l'avanzamento professionale del nipote Giovanni Maria. Lo fece studiare, prima a [[Siena]] poi all'[[Università di Perugia]], dove si laureò in [[giurisprudenza]] come il padre Vincenzo: fu proprio nella città dei [[Baglioni (famiglia)|Baglioni]] che conobbe Francia [[della Corgna]] che sarà il secondo marito (il primo fu DomenicoGiulio [[Galletti]]) della sorella minore Giacoma che darà vita al ramo [[marchese|marchesale]] di [[Castiglione del Lago]]. Educato dall'umanista Lippo Brandolini, studiò [[teologia]] e, dopo essere stato arcivescovo di [[Siponto]] e [[Pavia]], [[cardinale|principe della Chiesa]] il 22 dicembre [[1536]], salì al soglio di [[San Pietro]], il 22 febbraio [[1550]],<ref>Donati-Guerrieri, p. 89</ref> con il nome di [[papa Giulio III|Giulio III]], per onorare il [[papa Giulio II|cardinale Della Rovere]].
[[File:Fulvio della Corgna2 cardinale.jpg|upright=0.7|thumb|Il cardinale [[Fulvio Giulio della Corgna|Fulvio della Corgna]], figlio di Giacoma]]
Dopo l'elezione il nuovo Papa palesò subito il suo [[nepotismo]]: nominò il cugino Pietro prefetto di [[Castel Sant'Angelo]], la sorella Giacoma [[Signore (titolo nobiliare)|signora]] di [[Castiglione del Lago]] e del [[Poste del Chiugi|Chiugi]], i figli di questa, [[Ascanio della Corgna]], capo delle guardie pontificie (poi diventerà [[marchese]] del nuovo [[feudo]] a ridosso del [[Trasimeno]]), [[Fulvio Giulio della Corgna|Fulvio]], cardinale e Laura diventerà la moglie di Ercole della Penna, appartenente ad una delle più insigni casate [[Perugia|perugine]]. Volle, infine, che l'adorato fratello Baldovino (sposato con l'[[Orvieto|orvietana]] Giulia Mancini) abitasse in Vaticano e convinse [[Cosimo I de' Medici]] ad investirlo della [[Contado|contea]] di [[Monte San Savino]] (luglio [[1550]]-agosto [[1556]]), comprendente pure Gargonza, [[Alberoro]] e [[Palazzuolo]]: avendo avuto tre femmine e quattro maschi morti precocemente (tra cui Giovanni Battista) il pontefice legittimò Fabiano ([[1545]]-[[1569]]), figlio naturale di Baldovino, che ereditò il feudo ([[1556]]-[[1569]], impalmò Vittoria Appiani d'Aragona, ma non ebbe eredi e con lui si estinse la linea maschile dei Ciocchi del Monte. Dalla sorella più anziana di [[Giulio III]] nacque Roberto de' Nobili ([[1541]]-[[1559]], giovanissimo cardinale morto in ''odore di santità''.<ref>Peretti, p. 38</ref>