Cistercensi della stretta osservanza: differenze tra le versioni
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La riforma introdotta da Rancé venne approvata con i [[breve apostolico|brevi]] papali del 2 agosto [[1677]] e del 23 maggio [[1678]]. I monaci di La Trappe aumentarono di numero, ma Rancé non volle fare nuove fondazioni: ciò nonostante, altre prestigiose abbazie cistercensi adeguarono le loro regole al modello di La Trappe, come [[Abbazia di Sept-Fons|Sept-Fons]], [[Abbazia di Notre Dame d'Orval|Orval]] e [[Abbazia di Notre-Dame de Tamié|Tamié]]. Solo nel [[1704]], su invito del granduca [[Cosimo III de' Medici]], il nuovo abate di Notre-Dame de La Trappe, [[Jacques de la Cour]], inviò dei monaci in [[Toscana]] per ridare vita all'abbazia di [[Badia del Buonsollazzo|Buonsollazzo]], da cui trasse nuova linfa anche quella di [[Abbazia di Casamari|Casamari]] ([[1717]]).<ref name="DIP1"/>
Con la [[rivoluzione francese
Nel [[1798]], mentre la [[Francia]] minacciava l'invasione della Svizzera, i trappisti si rifugiarono in [[Russia]] dove lo zar [[Paolo I di Russia|Paolo I]], in nome della sua amicizia con la principessa [[Luisa Adelaide di Borbone-Condé]] (divenuta monaca trappista), concesse ai monaci di creare cinque monasteri. Sotto [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]], nel [[1805]] i trappisti poterono fare ritorno in patria, dove fondarono le abbazie di [[Abbazia di Notre-Dame de Grosbot|Grosbot]] e quella sul [[Colle del Monginevro]], ma poi il 28 luglio [[1811]] videro soppressi tutti i loro monasteri nel territorio dell'[[Primo Impero francese|impero]] (sopravvissero solo i monasteri di Lulworth, [[Maiorca]] e [[Betfade]], negli [[Stati Uniti d'America]]).<ref name="DIP2"/>
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