Kundalini: differenze tra le versioni

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==La visione occidentale di Kuṇḍalini==
In Occidente, l'immagine del serpente come simbolo della ''kuṇḍalini'' è molto diffusa e la si deve a Sir [[John Woodroffe]], magistrato britannico presso la Corte suprema del [[Bengala]] e appassionato di [[tantra|tantrismo]] che, con lo pseudonimo di Arthur Avalon, pubblicò nel 1919 un testo sull'argomento<ref>Arthur Avalon, ''The Serpent Power'', London, Luzak & Co, 1919.</ref> dal titolo ''Il potere del serpente''. A lui si deve la diffusione di massa di questo fondamentale argomento delle tradizioni tantriche, così come di altri, quali i ''cakra'': nel medesimo testo, infatti, egli presenta una parziale traduzione di due testi, lo ''Ṣatcakranirūpaṇa'' e il ''Pādukāpañcaka'', il primo sul sistema dei sei ''cakra'', il secondo sulla struttura a cinque strati del corpo tantrico. A lui va l'indiscusso merito di aver presentato questi argomenti alla cultura occidentale e di aver così suscitato interesse verso quell'insieme di variegati e controversi aspetti dell'[[induismo]] che, in occidente stesso, è stato etichettato come "tantrismo", termine inesistente nella cultura hindu.<ref>Padoux 2011, pp. 225-226.</ref>
 
La decontestualizzazione di questi concetti, la ''kuṇḍalini'' e il suo risveglio, i ''cakrachakra'', il corpo sottile, ma anche i [[mantra]] e forse soprattutto le pratiche sessuali tipiche di alcune tradizioni tantriche, ha però creato, cosa inevitabile, una serie di fraintendimenti, favorendo di riflesso la diffusione di manipolazioni e letture personalizzate. La [[Società Teosofica]] prima<ref name=RB>Robert Beér, ''The Encyclopedia of Tibetan Symbols and Motifs'', Serindia Publications, 2004, p. 134.</ref> e i movimenti [[New Age]] poi, si sono appropriati dell'argomento ''kuṇḍalini'', rivestendolo di aspetti impropri.
 
Ma la ''kuṇḍalini'' ha interessato anche studiosi quali lo psicoanalista [[Carl Gustav Jung|Carl Jung]]<ref>Vedi: ''La psicologia del Kundalini-Yoga'', seminario tenuto nel 1932, a cura di Sonu Shamdasani, edizione italiana a cura di Luciano Perez, Torino, Bollati Boringhieri, 2004.</ref>, che ha cercato paralleli con la struttura e il funzionamento dell'[[inconscio]], trovando corrispondenze dei suoi concetti di ''anima'' e ''animus'' con Kuṇḍalini e Śiva rispettivamente.<ref name=RB/>