Concilio di Lione II: differenze tra le versioni

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[[Gregorio X]] inaugurò i lavori conciliari il 7 maggio [[1274]] proclamando nella stessa seduta i tre scopi della convocazione, già annunciati due anni prima all'imperatore bizantino: l'aiuto alla Terra Santa, l'unione con i greci, la riforma dei costumi. Nella seconda sessione, il 18 maggio, apparve chiaro il carattere papale del concilio, senza discussioni o interventi in aula, il pontefice presentò un testo già preparato in precedenza, la costituzione [[Zelus Fidei]], con la richiesta di decime in favore della Terra Santa. La ''Ordinatio Concilii generalis Lugdunensis'', che è la fonte più autorevole per ricostruire i lavori conciliari (scoperta e pubblicata al tempo del [[Concilio Vaticano II]]), afferma che la [[Zelus Fidei]] fu semplicemente letta, senza interventi o approvazioni da parte dei padri conciliari.
 
In essa vengono fissate le somme che ogni nazione devonodeve versare per aiutare la Terra Santa; si ricorda che le vittorie degli infedeli rappresentano uno scandalo per i cristiani; si stabiliscono le norme per evitare problemi alla spedizione militare (norme contro la pirateria, la mancanza di pace fra i re cristiani, contro i perturbatori, ecc.). Il 4 giugno si svolse la terza sessione del concilio, durante la quale furono presentate e lette 12 costituzioni di riforma, rivolte soprattutto a clero e laici. Il 24 giugno arrivò a Lione la delegazione greca, accolta con solennità e fastosità, composta di due vescovi e del segretario dell'imperatore. Nella solenne messa papale del 29 giugno il simbolo di fede fu cantato nelle due lingue, latina e greca, e si cantò per tre volte il ''Filioque''.
 
Il 4 luglio giunse a Lione anche una delegazione dei [[Tartari]], ed uno dei suoi membri il 16 luglio ricevette solennemente il battesimo. Il 6 luglio si svolse la quarta sessione del concilio, dedicata all'unione con i greci. [[Gregorio X]], dopo aver riassunto tutti i negoziati precedenti, affermava che i greci ''« venivano liberamente all'obbedienza della Romana ecclesia »''. I delegati greci ripeterono l'atto di obbedienza e professione di fede, già formulato dall'imperatore a [[Costantinopoli]] nel mese di febbraio precedente. Seguì il canto solenne del [[simbolo niceno-costantinopolitano]] con l'aggiunta del ''Filioque'' (cantato due volte). Durante la quinta sessione, il 16 luglio, l'assemblea conciliare approvò la costituzione ''[[Ubi Periculum]]'' che fissava nuove norme relative al [[conclave]], ed altri decreti di riforma. Il giorno successivo si chiudeva il concilio.