Messa parodia: differenze tra le versioni

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Una '''messa parodia''' è una [[messa (musica)|messa]], generalmente composta nel [[XVI secolo]], che impiega voci multiple tratte da una composizione preesistente, come frammenti di [[mottetto]] o di una [[chanson]] [[musica profana|profana]], come parte di una linea [[melodia|melodica]]. Essa si distingue dagli altri due tipi di messa più importanti durante il [[musica rinascimentale|Rinascimento]], la [[messa ciclica]] e la [[messa parafrasi]].
 
==Storia==
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"Parodia" non ha alcun significato di satira, come nel moderno senso di intendere. Mentre, in alcuni casi, vennero utilizzate canzoni oscene profane nella composizione delle messe, altrettanto spesso si impiegò [[musica sacra]] non [[liturgia|liturgica]], come [[mottetto|mottetti]], come base per la composizione di messe parodia. Invece di chiamarle "messa parodia", qualcuno ha suggerito come termine più esatto quello di "messa imitazione", dal momento che il termine "parodia" si basa su una erronea lettura di un testo del tardo XVI secolo.<ref>Lockwood, Grove, 1980</ref>
 
La messa parodia era un modello molto popolare nel corso del Rinascimento: soltanto [[Giovanni Pierluigi da Palestrina | Palestrina]] compose 51 messe parodia ed entro la prima metà del XVI secolo questo stile divenne dominante nella composizione delle messe. Il [[Concilio di Trento]], in un documento datato 10 settembre 1562, vietò l'uso di musica profana, "... far in modo che nulla di profano si mescoli ... bandire dalla Chiesa tutta la musica che contiene, sia nel canto che nel suono dell'[[organoOrgano (musicastrumento musicale)|organo]], le cose che sono lascive o impure".<ref>Reese, p. 449. </ref> Comunque la riforma venne recepita quasi soltanto in [[Italia]]; in [[Francia]], un cambiamento del gusto musicale aveva già apportato molti dei cambiamenti dettati dai membri del Concilio mentre in [[Germania]] vennero largamente ignorati.
 
Nella sua definizione classica, il termine messa parodia si applica solo alle messe, dove viene usato un frammento [[polifonia|polifonico]]. Messe che incorporano una sola voce della fonte polifonica, non trattata come un cantus firmus, ma elaborata e spostata tra le diverse parti, sono note come [[messa parafrasi]].
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* Lewis Lockwood, "Mass." ''The New Grove Dictionary of Music and Musicians'', ed. Stanley Sadie. 20 vol. London, Macmillan Publishers Ltd., 1980. ISBN 1-56159-174-2
* ''The New Harvard Dictionary of Music'', ed. Don Randel. Cambridge, Massachusetts, Harvard University Press, 1986. ISBN 0-674-61525-5
 
 
 
 
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