Vivaldo da San Gimignano: differenze tra le versioni

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Già nel [[1325]] il castagno dove l'eremita aveva vissuto non esisteva più, distrutto dalla bramosia dei numerosissimi pellegrini desiderosi di portarsi a casa una preziosa reliquia. In luogo del castagno fu costruita una primitiva cappella e poi un romitorio, in seguito ampliati fino a formare l'attuale [[Convento di San Vivaldo|complesso]]. La chiesa e il romitorio furono affidati subito ai Francescani che cercarono di appropriarsi del culto del beato, provando a dimostrare che in vita era stato un terziario francescano, come il suo maestro Bartolo.
 
Il culto del Beato Vivaldo fu confermato da [[papa Pio X]] il [[13 febbraio]] [[1908]]. In quella occasione il corpo fu traslato dalla [[chiesa di San Regolo]] alla [[Chiesa di San Vivaldo|chiesa a lui dedicata]] facente parte del [[convento di San Vivaldo]] dove tutt'oggi riposa.
 
La sua festa liturgica è il [[1º maggio]].