Giovanni Theristis: differenze tra le versioni

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Non lontano dal monastero c'era una grotta dalla quale scaturiva una sorgente e d'inverno, col permesso del superiore, Giovanni usava pregare in mezzo alle acque gelide.
 
Volendo visitare presso [[Monasterace]] un cavaliere che aveva provveduto al vitto del monastero, nel mese di [[giugno]], al tempo della mietitura, prese con sé un fiaschetto di vino e una ciambella. Giunto presso due fondi, chiamati ''Marone'' e ''Maturavolo'', offrì ai contadini il pane e il vino. Un furioso temporale si abbatté su quei campi, rischiando di distruggere il raccolto, ma la preghiera intensa di Giovanni fece sì che il grano fosse mietuto e raccolto in covoni. Questo e altri episodi testimonianti l'aiuto soccorrevole ai contadini, gli valsero l'appellativo di ''Therìstis'', cioè ''mietitore''. Il padrone dei campi, colpito dall'accaduto, li donò al monastero.
 
Giovanni morì nel 1054 e venne sepolto nel monastero della Madonna del Maestro, detto di ''San Giovanni Teresti vecchio'' o ''del Bosco''.
 
== Culto ==
[[File:Grotta eremitica di San Giovanni theristis.JPG|thumb|right|Grotta eremitica di San Giovanni theristis]]
[[File:Resti di un terzo affresco della grotta di San Giovanni Theristis a Bivongi.JPG|thumb|right|200px|Resti di affresco nella grotta di San Giovanni Theristis]]
Secondo la tradizione, [[Ruggero II di Sicilia|re Ruggero]], affetto da un'inguaribile piaga al viso, sarebbe guarito al contatto con la sua [[tunica (abbigliamento)|tunica]] e moltissimi altri furono risanati: storpi, ciechi, sordi, indemoniati. Ruggero II fondò poi il [[Monastero|cenobio]] di San Giovanni in Nemore (del Bosco), al santo intitolato, e volle che fosse consacrato il [[24 giugno]] [[1122]].
 
La memoria del santo si trova in tutti i [[Menologio|menologi]] e [[sinassari]] greci. È entrata anche nel ''[[Martirologio romano]]'' e ricorre il [[23 febbraio]].
 
Nel [[1660]] si ottenne da [[papa Alessandro VIII]] che il suo corpo fosse traslato a Stilo per evitare le incursioni dei [[brigantaggio|briganti]] e i [[terremoto|terremoti]]. Ciò avvenne il [[12 marzo]] [[1662]], insieme alle [[reliquia|reliquie]] dei santi Ambrogio e Nicola, che furono riposte in una chiesa costruita dai Padri Minimi nel [[1625]] e acquistata nel [[1662]] dai basiliani che dedicarono il luogo a San Giovanni Teristi. Nel [[1791]] passò ai Padri della Congregazione del SS. Redentore (liguorini o redentoristi), che abbellirono con opere marmoree chiesa e convento. Il [[24 giugno]] [[1847]] il vescovo di [[Squillace]] [[Concezio Pasquini]] eseguì la ricognizione delle reliquie di san Giovanni Teristi. Nella [[navata]] sinistra, sotto l'[[altare]], sono venerate le reliquie del Teristi e dei compagni monaci. Al convento si accede da un portale in [[marmo]] lavorato. Al centro del [[chiostro]] sorge un antico [[pozzo]] in [[granito]] rosa con quattro colonne, coperto da un [[baldacchino]] sovrastato da una [[nave]] in latta, con dentro un [[bambino]] orante che regge una croce, a ricorda il miracoloso viaggio per mare.
 
A lui venne dedicato anche il [[Monastero greco-ortodosso di San Giovanni Theristis]], vicino a [[Bivongi]], recentemente ricostruito da monaci provenienti dal [[Monte Athos]].
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Stilo lo ha dichiarato suo patrono e protettore e gli riserva ogni anno una festa solenne con la processione delle reliquie conservate nella chiesa a lui intitolata.
 
== Bibliografia ==
[[File:Elia San Giovanni Theristis.mp4.OGG|thumb|right|Breve storia di san Giovanni Therestis]]
* ''[[Acta Sanctorum]]'' (il frate stilese Stefano Bardaro tradusse la ''Vita'' del Santo dal greco al latino).
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== Collegamenti esterni ==
* {{Cita web|url = http://www.vallatadellostilaro.com/Cultura/Biblioteca/IlmonasterocalabrodiSanGiovanniTherestis.aspx |titolo = Il monastero calabro di San Giovanni Therestis: documentazione e tradizione fino all'età moderna |autore = Paola Gaglioti |sito = vallatadellostilaro.com |editore = Tesi Università degli Studi di Torino |accesso = 24 agosto 2015}}
 
{{Portale|biografie|Cattolicesimo}}