Probiotico: differenze tra le versioni

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Dal punto di vista etimologico, il termine “probiotico” deriva dall'unione della preposizione latina pro (“a favore di”) e dell'aggettivo greco βιωτικός (biotico), derivante a sua volta dal sostantivo βίος (bios, “vita”).<ref>{{Cita pubblicazione | cognome = Hamilton-Miller | nome = Professor J. M. T. | coautori = G. R. Gibson, W. Bruck
| titolo = Some insights into the derivation and early uses of the word 'probiotic'| rivista = British Journal of Nutrition| volume = 2003| numero = 90| paginep = 845| data = | url = http://journals.cambridge.org/download.php?file=%2FBJN%2FBJN90_04%2FS0007114503001946a.pdf&code=a5bb6b0c0d0a37101d84a553e6b92ef1| doi = 10.1079/BJN2003954 | accesso = 19 novembre 2009}}</ref>
 
Nessun tipo di prodotto contenente probiotici è stato approvato dalla [[Food and Drug Administration|US Food and Drug Administration]] per indicazioni mediche.
 
== Cenni storici ==
Le prime osservazioni sugli effetti positivi dei probiotici sulla salute dell'uomo risalgono all'inizio del [[XX secolo]]; il [[premio Nobel]] [[Eli Metchnikoff]], che lavorò all'[[Istituto Pasteur]] nei primi anni del Novecento, ipotizzò che questi effetti derivassero da un miglioramento dell'equilibrio microbico intestinale tramite inibizione di batteri patogeni.<ref name="Metchnikoff">Metchnikoff, E. 1907. Essais optimistes. Paris. The prolongation of life. Optimistic studies. Translated and edited by P. Chalmers Mitchell. London: Heinemann, 1907.</ref> Da allora le conoscenze sui probiotici si sono arricchite di studi scientifici e clinici in ampia numerica e con grande frequenza. Sono pertanto disponibili oggi dati su effetti specifici, come ad esempio attenuazione di [[malattie infiammatorie croniche intestinali]],<ref name="Mach">{{Cita pubblicazione |autore=Mach T |titolo=Clinical usefulness of probiotics in inflammatory bowel diseases |rivista=Journal of Physiology and Pharmacology: an Official Journal of the Polish Physiological Society |volume=57 Suppl 9 |paginepp=23–33 |anno=2006 |mese=novembre|pmid=17242485 |url=http://www.jpp.krakow.pl/journal/archive/1106_s9/pdf/23_1106_s9_article.pdf}}</ref> prevenzione e trattamento di [[diarrea]] indotta da patogeni,<ref name="Yan">{{Cita pubblicazione |autore=Yan F, Polk DB |titolo=Probiotics as functional food in the treatment of diarrhea |rivista=Current Opinion in Clinical Nutrition and Metabolic Care |volume=9 |numero=6 |paginepp=717–21 |anno=2006 |mese=novembre|pmid=17053425 |doi=10.1097/01.mco.0000247477.02650.51}}</ref> infezioni urogenitali,<ref name="Reid">{{Cita pubblicazione |autore=Reid G |titolo=Probiotic Lactobacilli for urogenital health in women |rivista=J. Clin. Gastroenterol. |volume=42 |numero=Suppl 3 Pt 2 |paginepp=S234–6 |anno=2008 |mese=settembre|pmid=18685506 |doi=10.1097/MCG.0b013e31817f1298}}</ref> malattie atopiche<ref name="Vanderhoof">{{Cita pubblicazione |autore=Vanderhoof JA |titolo=Probiotics in allergy management |rivista=Journal of Pediatric Gastroenterology and Nutrition |volume=47 Suppl 2 |paginepp=S38–40 |anno=2008 |mese=novembre|pmid=18931598 |doi=10.1097/01.mpg.0000338810.74933.c1}}</ref>
 
Sono stati e sono tuttora oggetti di studio anche le interazioni tra probiotici e sistema immunitario, il potenziale dei probiotici come antitumorali, gli effetti del loro utilizzo nei casi di diarrea associata agli antibiotici, diarrea del viaggiatore, diarrea in età pediatrica, malattia infiammatoria intestinale e [[sindrome del colon irritabile]].<ref name= LjunghWadstrom>{{cita libro | curatore-cognome=Ljungh | curatore-nome=A | curatore-cognome2=Wadstrom | curatore-nome2=T | anno =2009 |titolo=Lactobacillus Molecular Biology: From Genomics to Probiotics |editore=Caister Academic Press | isbn= 978-1-904455-41-7 | lingua=en}}</ref>
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==Effetti benefici del consumo di probiotici==
I benefici descritti nei vari studi non sono sempre da intendersi come effetti generali dei probiotici: ogni effetto è da attribuirsi solo al singolo ceppo o ai singoli ceppi testati a quel proposito. Se un integratore con probiotici ha dato risultati positivi in uno studio su un dato beneficio, ciò non documenta quel beneficio per nessun altro ceppo, seppur della stessa specie di quello testato, né a maggior ragione per l'intero gruppo dei probiotici.<ref name=" MorelliL"/><ref>{{Cita pubblicazione |autore=Gilliland SE, Walker DK |titolo=Factors to consider when selecting a culture of Lactobacillus acidophilus as a dietary adjunct to produce a hypocholesterolemic effect in humans |rivista=Journal of Dairy Science |volume=73 |numero=4 |paginepp=905–11 |anno=1990 |mese=aprile|pmid=2111831 |url=http://jds.fass.org/cgi/pmidlookup?view=long&pmid=2111831 |doi=10.3168/jds.S0022-0302(90)78747-4}}</ref><ref name="IanRowland">{{cita news | cognome=Rowland| nome= Ian | coautori= et al | titolo= Current level of consensus on probiotic science | pubblicazione= Gut Microbes| mese=novembre/ dicembre | anno= 2010}}
</ref>
Di conseguenza, tutte le affermazioni riportate di seguito dovranno essere intese in riferimento ad un ceppo o a un numero limitato di ceppi, ovvero quello/i testato /i per quell'effetto. La parola “probiotici” dovrà in altre parole essere letta come “alcuni ceppi probiotici”.
 
===Intolleranza al lattosio===
Poiché i batteri lattici sono in grado di convertire il [[lattosio]] in [[acido lattico]], l'assunzione di determinati ceppi attivi può aiutare gli intolleranti al lattosio a digerirne più di quanto riuscirebbero altrimenti.<ref name="Sanders">{{Cita pubblicazione |autore=Sanders ME |titolo=Considerations for use of probiotic bacteria to modulate human health |rivista=The Journal of Nutrition |volume=130 |numero=2S Suppl |paginepp=384S–390S |anno=2000 |mese=febbraio|pmid=10721912 |url=http://jn.nutrition.org/cgi/pmidlookup?view=long&pmid=10721912}}</ref>
Questo effetto è possibile grazie al rilascio da parte dei batteri dell'[[enzima]] [[beta-galattosidasi]], capace di “rompere” il lattosio nelle sue componenti glucosio e galattosio: ciò avviene tramite lisi delle cellule batteriche che, in questa fase, non sono quindi più metabolicamente attive. Anche i fermenti normalmente utilizzati per la produzione di yogurt sono in grado di operare questo percorso, ovvero ''[[Streptococcus thermophilus|S.&nbsp;thermophilus]]'' e ''[[Lactobacillus delbrueckii subsp. bulgaricus|L.&nbsp;delbrueckii'' subsp. ''bulgaricus]]''.<ref name="LBsole2ore">{{cita news | autore = AAVV | titolo= Libro Bianco sul Latte e i Prodotti Lattiero Caseari. Compendio per i medici. I Quaderni di Accademia|url = http://www.assolatte.it/assolatte/download1.jsp?file=/assolatte/images/nutrizione/allegati/1239191254890_Compendio_medici_Sole24ore.pdf|pubblicazione=Il Sole 24 Ore Sanità
|anno= 2007}}</ref><ref name="EDMondoLatte">{{cita news | autore = AAVV | titolo= Latte e prodotti funzionali: la nuova generazione | pubblicazione=Il Mondo del Latte |anno= 2010}}</ref>
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Un'altra conseguenza dell'antibioticoterapia che porta a diarrea è la proliferazione di microrganismi potenzialmente patogeni come il ''[[Clostridium difficile]]''.
Il trattamento con probiotici può ridurre incidenza e severità della diarrea associata ad antibiotici come indicato in diverse meta-analisi.<ref name="D'Souza">{{Cita pubblicazione |autore=D'Souza AL, Rajkumar C, Cooke J, Bulpitt CJ |titolo=Probiotics in prevention of antibiotic associated diarrhoea: meta-analysis |rivista=BMJ
|volume=324 |numero=7350 |paginep=1361 |anno=2002|mese=giugno|pmid=12052801|pmc=115209|url=http://bmj.com/cgi/pmidlookup?view=long&pmid=12052801 |doi=10.1136/bmj.324.7350.1361}}
</ref><ref name="pmid12182746">{{Cita pubblicazione |autore=Cremonini F, Di Caro S, Nista EC, ''et al.'' |titolo=Meta-analysis: the effect of probiotic administration on antibiotic-associated diarrhoea |rivista=Aliment. Pharmacol. Ther. |volume=16 |numero=8|paginepp=1461–7|anno=2002|mese=agosto|pmid=12182746|doi= 10.1046/j.1365-2036.2002.01318.x}}
</ref><ref name="McFarland">{{Cita pubblicazione | autore=Mcfarland LV. |titolo=Meta-analysis of probiotics for the prevention of antibiotic associated diarrhea and the treatment of Clostridium difficile disease |rivista= Am J Gastroenterol |anno= 2006|mese=aprile|volume=101 |numero=4 |paginepp=812–22 | doi=10.1111/j.1572-0241.2006.00465.x
|pmid=16635227}}</ref><ref name="Szajewska 2005">{{Cita pubblicazione |autore=Szajewska H, Mrukowicz J. |titolo=Meta-analysis: non-pathogenic yeast Saccharomyces boulardii in the prevention of antibiotic-associated diarrhoea |rivista= Aliment Pharmacol Ther|data=1º settembre 2005 |volume=22 |numero=5 |paginepp=365–72|doi=10.1111/j.1365-2036.2005.02624.x
|pmid=16128673}}</ref><ref name="Szajewska 2006">{{Cita pubblicazione | autore=Szajewska H, Ruszczyński M, Radzikowski A. |titolo=Probiotics in the prevention of antibiotic-associated diarrhea in children: a meta-analysis of randomized controlled trials |rivista= J Pediatr |anno=2006|mese=settembre|volume=149 |numero=3 |paginepp=367–372 |pmid=16939749| doi=10.1016/j.jpeds.2006.04.053}}</ref><ref name="Sazawal">{{Cita pubblicazione | autore=Sazawal S, Hiremath G, Dhingra U, Malik P, Deb S, Black RE.
|titolo=Efficacy of probiotics in prevention of acute diarrhoea: a meta-analysis of masked, randomised, placebo-controlled trials |rivista= Lancet Infect Dis
|anno= 2006|mese=giugno|volume=6 |numero=6 |paginepp=374–82 | doi=10.1016/S1473-3099(06)70495-9 |pmid=16728323}}</ref>
Su questo tipo di evidenze sono tuttavia necessari ulteriori dati da studi randomizzati, in doppio cieco, controllati.
 
L'efficacia della prevenzione di diarrea da antibiotici tramite consumo di probiotici dipende dal ceppo o dai ceppi probiotici utilizzati e dal loro dosaggio.<ref name="Surawicz">
{{Cita pubblicazione | autore=Surawicz CM. |titolo=Role of probiotics in antibiotic-associated diarrhea, Clostridium difficile-associated diarrhea, and recurrent Clostridium difficile-associated diarrhea|rivista=J Clin Gastroenterol |anno= 2008|mese=luglio| volume=42 |numero=Suppl 2 | paginepp=S64–70 | doi=10.1097/MCG.0b013e3181646d09|pmid=18545161}}
</ref><ref name="Doron">{{Cita pubblicazione | autore=Doron SI, Hibberd PL, Gorbach SL. |titolo=Probiotics for prevention of antibiotic-associated diarrhea |rivista= J Clin Gastroenterol | anno= 2008|mese=luglio|volume=42 |numero=Suppl 2 |paginepp=S58–63 | doi=10.1097/MCG.0b013e3181618ab7 |pmid=18542041}}</ref>
Si sono registrate riduzioni fino al 50% dei casi diarrea.<ref name="Sazawal"/> In nessuno di questi studi si sono riportati effetti avversi.
Uno [[studio clinico]] condotto nel 2007 nel [[Regno Unito]] ha mostrato che il consumo preventivo di un prodotto commercialmente disponibile a base di latte fermentato col probiotico L. ''càsei'' DN-114001, in aggiunta ai normali fermenti dello yogurt - L. ''bulgaricus'' e S. ''thermophilus'' – può ridurre l'incidenza di diarrea associata ad antibiotici e a infezione da Clostridium difficile.<ref name="pmid17604300">{{Cita pubblicazione |autore=Hickson M, D'Souza AL, Muthu N, ''et al.'' |titolo=Use of probiotic Lactobacillus preparation to prevent diarrhea associated with antibiotics: randomised double blind placebo controlled trial |rivista=BMJ |volume=335 |numero=7610 |paginep=80 |anno=2007
|pmid=17604300|doi=10.1136/bmj.39231.599815.55 |pmc=1914504}}</ref>
 
Recenti metanalisi evidenziano come si possa osservare un'importante riduzione dei casi di AAD quando alla terapia antibiotica sia associato un trattamento preventivo con probiotici. Nell'adulto il microrganismo più efficace sembra essere il Saccharomyces boulardii, mentre nei bambini, oltre al Saccharomyces boulardii, è risultato particolarmente efficace anche il Lactobacillus rhamnosus GG.
Efficacia e tollerabilità di una dose giornaliera di ''Lactobacillus acidophilus'' CL1285 nella prevenzione di diarrea associata ad antibiotici sono state dimostrate in uno studio del Montreal's Maisonneuve-Rosemont Hospital su pazienti ospedalizzati.<ref name="Beausoleil">{{Cita pubblicazione |autore=Beausoleil M, Fortier N, Guénette S, ''et al.''
|titolo=Effect of a fermented milk combining Lactobacillus acidophilus Cl1285 and Lactobacillus casei in the prevention of antibiotic-associated diarrhea: a randomized, double-blind, placebo-controlled trial |rivista=Canadian Journal of Gastroenterology |volume=21 |numero=11 |paginepp=732–6 |anno=2007 |mese=novembre|pmid=18026577|pmc=2658588|url=http://www.pulsus.com/journals/abstract.jsp?sCurrPg=journal&jnlKy=2&atlKy=7643&isuKy=749&isArt=t}}</ref>
 
Uno studio del 2010 suggerisce che eventuali effetti positivi di terapie probiotiche nella prevenzione di infezioni secondarie, una complicanza comune della terapia antibiotica, possono derivare dal fatto che l'ingestione di alimenti contenenti batteri buoni concorre a mantenere il sistema immunitario sollecitato, pronto, il che concorre a contrastare gli effetti negativi della malattia e dell'assunzione di antibiotici. Si è ipotizzato che gli antibiotici possano “attenuare” il sistema immunitario, mentre i probiotici lo riportano a uno stato di allerta, più pronto a reagire velocemente a nuove infezioni.<ref>{{Cita news| autore=University of Pennsylvania School of Medicine
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===Funzione immunitaria e prevenzione delle infezioni===
Ci sono evidenze sul fatto che i batteri che abitano nell'intestino (il così detto microbiota intestinale) possono modulare il [[sistema immunitario]] mucosale; alcuni ceppi probiotici sono in grado di stabilire un dialogo incrociato (''cross-talk'') con il sistema immunitario intestinale ([[GALT]], Gut Associated Lymphoid Tissue) e di avere quindi un effetto su di esso.<ref name="MorelliL"/><ref name="IanRowland"/><ref name="PacEdit"/> Le conseguenze di queste interazioni nel loro complesso sono tuttavia ancora da comprendere.
Si reputa che i probiotici possano avere diversi effetti benefici sulla funzione immunitaria. Possono infatti proteggere da specie patogene tramite inibizione della crescita tramite competizione e, come suggerito da alcune evidenze, agire sul sistema immunitario aumentando il numero di cellule che producono [[immunoglobuline]], migliorando la [[fagocitosi]], incrementando la proporzione di [[linfociti]] T e cellule NK (Natural Killer).<ref name="Reid_Jass_Sebulsky">{{Cita pubblicazione |autore=Reid G, Jass J, Sebulsky MT, McCormick JK |titolo=Potential uses of probiotics in clinical practice |rivista=Clin. Microbiol. Rev. |volume=16 |numero=4 |paginepp=658–72 |anno=2003 |mese=ottobre
|pmid=14557292 |pmc=207122 |doi= 10.1128/CMR.16.4.658-672.2003 |url=http://cmr.asm.org/cgi/pmidlookup?view=long&pmid=14557292}}</ref><ref name="Ouwehand_Salminen_Isolauri">
{{Cita pubblicazione |autore=Ouwehand AC, Salminen S, Isolauri E |titolo=Probiotics: an overview of beneficial effects |rivista=Antonie Van Leeuwenhoek |volume=82 |numero=1-4
|paginepp=279–89 |anno=2002 |mese=agosto|pmid=12369194|doi= 10.1023/A:1020620607611|url=http://www.kluweronline.com/art.pdf?issn=0003-6072&volume=82&page=279}}</ref>
In uno studio del 2004 sono stati testati alcuni marcatori del sistema immunitario di studenti che hanno assunto per 6 settimane nel periodo degli esami (3 settimane di studio, 3 settimane di esami) latte o Actimel. Due di questi marker sono risultati significativamente differenti tra il gruppo che prendeva latte e quello che prendeva Actimel: l'incremento della produzione dei linfociti e quello della produzione di cellule CD56 positive.<ref name="Sellars">{{Cita libro |contributo= Sellars, R.L. |titolo="Acidophilus Products (Therapeutic Properties of Fermented Milks)" <!--|editore= Robinson, R.K.-->|pagine=81–116 |anno=2007 |editore=Chapman & Hall, London |lingua = inglese}}</ref><ref name="MarcosA">{{Cita news | autore = Marcos A et al | titolo= Yogurt cultures plus Lactobacillus casei DN-114 001may act as an Immunomodulator agent | pubblicazione = Eur J Nutr | anno= 2004}}</ref>
Alcuni studi clinici hanno dimostrato inoltre che i probiotici possono diminuire l'incidenza di infezioni respiratorie<ref>{{Cita pubblicazione |autore=Hatakka K, Savilahti E, Pönkä A, ''et al.'' |titolo=Effect of long term consumption of probiotic milk on infections in children attending day care centres: double blind, randomised trial |rivista=BMJ
|volume=322 |numero=7298 |paginep=1327 |anno=2001 |mese=giugno|pmid=11387176|pmc=32161 |doi=10.1136/bmj.322.7298.1327}}</ref> e di carie nei bambini,<ref>{{Cita pubblicazione
|autore=Näse L, Hatakka K, Savilahti E, ''et al.'' |titolo=Effect of long-term consumption of a probiotic bacterium, Lactobacillus rhamnosus GG, in milk on dental caries and caries risk in children |rivista=Caries Research |volume=35 |numero=6 |paginepp=412–20 |anno=2001 |pmid=11799281 |doi=10.1159/000047484}}</ref> così come severità e durata della diarrea del viaggiatore negli adulti.<ref name="Reid_Jass_Sebulsky" /><ref name="Ouwehand_Salminen_Isolauri" />
Uno studio del 2007 condotto dall'University College Cork in Irlanda ha mostrato che il consumo di latti fermentati con Lactobacillus era in grado di prevenire le infezioni da Salmonella nei maiali.<ref>{{cita web |url= http://www.nutraingredients.com/news/ng.asp?n=75107&m=1NIE320&c=csjgoiuhudky |titolo = Probiotics may protect against food poisoning
|autore = Stephen Daniells |data = 20 marzo 2007 }}</ref>
Si è visto inoltre che alcuni alimenti e integratori probiotici modulano la risposta infiammatoria, e si pensa che ciò sia dovuto almeno in parte alla regolazione della funzione delle [[citochine]].<ref name="Reid_Jass_Sebulsky" /> Per quanto riguarda la risposta infiammatoria, alcuni studi clinici suggeriscono ad esempio che possano prevenire le ricadute di [[malattie infiammatorie croniche intestinali]] (IBD, Inflammatory Bowel Disease) negli adulti.<ref name="Reid_Jass_Sebulsky" /> Per l'ipersensibilità, invece, non è tuttora chiaro come i probiotici possano contrastare la sovrareazione del sistema immunitario, ma un potenziale meccanismo sembra essere la desensibilizzazione dei linfociti T, un importante componente del sistema immunitario, verso stimoli proinfiammatori.<ref>{{Cita pubblicazione |pmid= 15585777 |anno= 2004 |cognome= Braat |nome= H |coautori=et al. |titolo= Lactobacillus rhamnosus induces peripheral hyporesponsiveness in stimulated CD4+ T cells via modulation of dendritic cell function. |volume= 80 |numero= 6 |paginepp= 1618–25 |rivista= The American journal of clinical nutrition}}</ref>
Un interessante effetto benefico di alcuni ceppi probiotici a questo proposito riguarda dermatite atopica e asma nei bambini; si trovano tuttavia in letteratura dati discordanti. Non sembra invece che i probiotici possano ridurre gli effetti di eczemi e dermatiti persistenti.<ref>{{Cita pubblicazione |autore= Boyle RJ, Bath-Hextall FJ, Leonardi-Bee J, Murrell DF, Tang ML |titolo= Probiotics for treating eczema |rivista= Cochrane Database Syst Rev |numero=4 |paginepp=CD006135 |anno=2008 |pmid=18843705 |doi=10.1002/14651858.CD006135.pub2}}</ref>
 
===Sindrome dell'Intestino Irritabile (SII) e infiammazione intestinale===
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=== Eradicazione dell'Helicobacter pylori ===
I batteri lattici sono considerati utili anche nel trattamento delle infezioni da ''[[Helicobacter pylori|Helicobacter pylori]]'' (associato a [[ulcera peptica]]) negli adulti in associazione ai farmaci normalmente utilizzati allo scopo. Sono tuttavia necessari ulteriori studi in questa area.<ref name="pmid14522098">{{Cita pubblicazione|autore=Hamilton-Miller JM |titolo=The role of probiotics in the treatment and prevention of Helicobacter pylori infection |rivista=International Journal of Antimicrobial Agents |volume=22 |numero=4 |paginepp=360–6 |anno=2003 |mese=ottobre|pmid=14522098 |doi=10.1016/S0924-8579(03)00153-5}}</ref>
 
Al maggio 2011 risultano pubblicati circa 140 studi che riguardano probiotici e H. pylori, da cui è emerso che l'aggiunta di yogurt contenenti probiotici alla tripla terapia eradicante non ha aumentato il tasso di eradicazione dell'H. pylori, tuttavia ha ridotto la frequenza di [[stomatite]] e [[costipazione]].<ref name="Yaşar-2010">{{Cita pubblicazione| cognome = Yaşar | nome = B. | coautori= E. Abut; H. Kayadıbı; B. Toros; M. Sezıklı; Z. Akkan; Ö. Keskın; O. Övünç Kurdaş | titolo = Efficacy of probiotics in Helicobacter pylori eradication therapy. | rivista = Turk J Gastroenterol | volume = 21 | numero = 3 | paginepp = 212-7 | mese=settembre| anno = 2010 | pmid = 20931422 }}</ref>
 
L'H. pylori induce la produzione di IL-8 attraverso l'attivazione di meccanismi di segnalerecettore [[Toll-like]] 4 (TLR4) mediati; i lattobacilli, segnatamente il Lactobacillus bulgaricus (LBG), impedisce lo sviluppo dell'H. pylori mediata dalla produzione di IL-8 attraverso l'inibizione delle vie di segnale TLR4 mediate.<ref name="Zhou-2008">{{Cita pubblicazione| cognome = Zhou | nome = C. | coautori= FZ. Ma; XJ. Deng; H. Yuan; HS. Ma | titolo = Lactobacilli inhibit interleukin-8 production induced by Helicobacter pylori lipopolysaccharide-activated Toll-like receptor 4. | rivista = World J Gastroenterol | volume = 14 | numero = 32 | paginepp = 5090-5 | mese=agosto| anno = 2008 | pmid = 18763295 }}</ref>
 
Secondo Lesbros-Pantoflickova l'assunzione a lungo termine di prodotti contenenti ceppi di probiotici determina effetti favorevoli sulla eradicazione dell'infezione da H. pylori negli esseri umani, per la capacità di questi di ridurre i disturbi associati con gli alti livelli di infiammazione gastrica.<ref name="Lesbros-Pantoflickova-2007">{{Cita pubblicazione| cognome = Lesbros-Pantoflickova | nome = D. | coautori= I. Corthésy-Theulaz; AL. Blum | titolo = Helicobacter pylori and probiotics. | rivista = J Nutr | volume = 137 | numero = 3 Suppl 2 | paginepp = 812S-8S | mese=marzo| anno = 2007 | pmid = 17311980 }}</ref>
 
Uno studio del 2006 su 111 campioni di H. pylori ha mostrato una scarsa efficacia della [[tetraciclina]] tinidazolo, del [[bismuto]] associata all'[[inibitore di pompa protonica|IPP]] essendo pari al 71,4%; l'efficacia del [[amoxicillina]] e [[claritromicina]] più IPP è migliorata moderatamente con l'85,9%, mentre la supplementazione con Lattobacillus spp ha aumentato significativamente l'efficacia con un'efficacia pari al 94,3%.<ref name="Ziemniak-2006">{{Cita pubblicazione| cognome = Ziemniak | nome = W.| titolo = Efficacy of Helicobacter pylori eradication taking into account its resistance to antibiotics. | rivista = J Physiol Pharmacol | volume = 57 Suppl 3 | paginepp = 123-41 | mese=settembre| anno = 2006 | pmid = 17033111 }}</ref> Inoltre, secondo Gotteland et al. la regolare assunzione dei probiotici potrebbe essere una soluzione applicabile su larga scala per le popolazioni a rischio di colonizzazione da H. pylori.<ref name="Gotteland-2006">{{Cita pubblicazione| cognome = Gotteland | nome = M. | coautori= O. Brunser; S. Cruchet | titolo = Systematic review: are probiotics useful in controlling gastric colonization by Helicobacter pylori? | rivista = Aliment Pharmacol Ther | volume = 23 | numero = 8 | paginepp = 1077-86 | mese=aprile| anno = 2006 | doi = 10.1111/j.1365-2036.2006.02868.x | pmid = 16611267 }}</ref>
 
Una [[metanalisi]] condotta nel 2007 suggerisce che la supplementazione con probiotici potrebbe migliorare i tassi di eradicazione della terapia anti-H. pylori, mostrando così la sua utilità nei pazienti con tassi insufficienti di eradicazione. Inoltre, i probiotici mostrano un impatto positivo sugli effetti collaterali della terapia di eradicazione dell'H. pylori.<ref>{{Cita pubblicazione| cognome = Tong | nome = JL. | coautori= ZH. Ran; J. Shen; CX. Zhang; SD. Xiao | titolo = Meta-analysis: the effect of supplementation with probiotics on eradication rates and adverse events during Helicobacter pylori eradication therapy. | rivista = Aliment Pharmacol Ther | volume = 25 | numero = 2 | paginepp = 155-68 | mese=gennaio| anno = 2007 | doi = 10.1111/j.1365-2036.2006.03179.x | pmid = 17229240 }}</ref>
 
=== Obesità ===
Molte patologie gastroenterologiche come la malattia infiammatoria intestinale, la sindrome del colon irritabile, i linfomi intestinali ed anche l'obesità trovano una possibile causa nell'alterazione della flora microbica.<ref name="Marteau-2010">{{Cita pubblicazione| cognome = Marteau | nome = P.| titolo = [The clinical importance of intestinal microbiota]. | rivista = Gastroenterol Clin Biol | volume = 34 Suppl 1 | paginepp = S93-7 | mese=settembre| anno = 2010 | doi = 10.1016/S0399-8320(10)70026-9 | pmid = 20889011 }}</ref>
Ê, infatti, nota l'alterazione della flora microbica nei soggetti obesi: ne consegue che tra le strategie terapeutiche utili per trattamento [[adiuvante]] dell'[[obesità]] diversi autori suggeriscono utile l'uso dei probiotici assunti nello yogurt o in supplementi alimentari.<ref name="Rastmanesh-2011">{{Cita pubblicazione| cognome = Rastmanesh | nome = R.| titolo = High polyphenol, low probiotic diet for weight loss because of intestinal microbiota interaction. | rivista = Chem Biol Interact | volume = 189 | numero = 1-2 | paginepp = 1-8 | mese=gennaio| anno = 2011 | doi = 10.1016/j.cbi.2010.10.002 | pmid = 20955691 }}</ref>
 
Nuove evidenze suggeriscono che esiste una differenza nella composizione del microbiota intestinale tra obesi e volontari magri, cosa che ha aperto nuovi spazi per la ricerca sui pre e/o probiotici e/o simbionti.<ref name="Bosscher-2009">{{Cita pubblicazione| cognome = Bosscher | nome = D. | coautori= A. Breynaert; L. Pieters; N. Hermans | titolo = Food-based strategies to modulate the composition of the intestinal microbiota and their associated health effects. | rivista = J Physiol Pharmacol | volume = 60 Suppl 6 | paginepp = 5-11 | mese=dicembre| anno = 2009 | pmid = 20224145 }}</ref>
La manipolazione della flora intestinale potrebbe essere un mezzo importante per la gestione del peso dei pazienti con sovrappeso.<ref name="Aronsson-2010">{{Cita pubblicazione| cognome = Aronsson | nome = L. | coautori= Y. Huang; P. Parini; M. Korach-André; J. Håkansson; JÅ. Gustafsson; S. Pettersson; V. Arulampalam; J. Rafter | titolo = Decreased fat storage by Lactobacillus paracasei is associated with increased levels of angiopoietin-like 4 protein (ANGPTL4). | rivista = PLoS One | volume = 5 | numero = 9 | anno = 2010 | doi = 10.1371/journal.pone.0013087 | pmid = 20927337 }}</ref> Dati suggeriscono che l'uso di ceppi di bifidobatteri sarebbe efficace nel ridurre il rischio di obesità.<ref name="Kondo-2010">{{Cita pubblicazione| cognome = Kondo | nome = S. | coautori= JZ. Xiao; T. Satoh; T. Odamaki; S. Takahashi; H. Sugahara; T. Yaeshima; K. Iwatsuki; A. Kamei; K. Abe | titolo = Antiobesity effects of Bifidobacterium breve strain B-3 supplementation in a mouse model with high-fat diet-induced obesity. | rivista = Biosci Biotechnol Biochem | volume = 74 | numero = 8 | paginepp = 1656-61 | anno = 2010 | pmid = 20699581 }}</ref>
 
===Stipsi===
L'uso delle fibre nella terapia della [[stipsi]] è stata consigliata, da sempre, sulla una base di osservazioni empiriche, ma solo recentemente si sono compresi i meccanismi con cui le fibre e i prodotti derivati possono influenzare la funzione del colon.
L'interazione tra fibra e la flora batterica del colon umano sembra svolgere un ruolo importante nel generare gli effetti benefici della fibra. La microflora è quindi un necessità terapeutica per garantire gli effetti terapeutici delle fibre.<ref name="pmid21382583">{{Cita pubblicazione| autore=Quigley EM| titolo=The enteric microbiota in the pathogenesis and management of constipation. | rivista=Best Pract Res Clin Gastroenterol | anno= 2011 | volume= 25 | numero= 1 | paginepp= 119-26 | pmid=21382583 | doi=10.1016/j.bpg.2011.01.003 | url=http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/eutils/elink.fcgi?dbfrom=pubmed&tool=sumsearch.org/cite&retmode=ref&cmd=prlinks&id=21382583}}</ref>
 
Anche nei bambini il trattamento con probiotici mostra la sua utilità nel trattamento della stipsi pediatrica.<ref name="pmid21345213">{{Cita pubblicazione| autore=Tabbers MM, de Milliano I, Roseboom MG, Benninga MA| titolo=Is Bifidobacterium breve effective in the treatment of childhood constipation? Results from a pilot study. | rivista=Nutr J | anno= 2011 | volume= 10 | paginep= 19 | pmid=21345213 | doi=10.1186/1475-2891-10-19 | pmc=PMC3048518 | url=http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/eutils/elink.fcgi?dbfrom=pubmed&tool=sumsearch.org/cite&retmode=ref&cmd=prlinks&id=21345213}}</ref>
 
Negli anziani con malattia diverticolare l'uso regolare di probiotici migliora la qualità dell'[[alvo]] specie nei soggetti con prevalenza di stipsi.<ref name="pmid20361072">{{Cita pubblicazione| autore=Lamiki P, Tsuchiya J, Pathak S, Okura R, Solimene U, Jain S et al.| titolo=Probiotics in diverticular disease of the colon: an open label study. | rivista=J Gastrointestin Liver Dis | anno= 2010 | volume= 19 | numero= 1 | paginepp= 31-6 | pmid=20361072 | url=http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/eutils/elink.fcgi?dbfrom=pubmed&tool=sumsearch.org/cite&retmode=ref&cmd=prlinks&id=20361072}}</ref>
 
I lattobacilli insieme alle terapie standard nei soggetti domiciliati in casa di cura affetti da stipsi cronica, determinano un miglioramento della frequenza alla defecazione, nella quantità e dello stato delle feci; suggerendo con ciò l'utilità dell'uso dei lattobacilli nel prevenire la stipsi.<ref name="pmid20137076">{{Cita pubblicazione| autore=An HM, Baek EH, Jang S, Lee do K, Kim MJ, Kim JR et al.| titolo=Efficacy of Lactic Acid Bacteria (LAB) supplement in management of constipation among nursing home residents. | rivista=Nutr J | anno= 2010 | volume= 9 | paginep= 5 | pmid=20137076 | doi=10.1186/1475-2891-9-5 | pmc=PMC2835640 | url=http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/eutils/elink.fcgi?dbfrom=pubmed&tool=sumsearch.org/cite&retmode=ref&cmd=prlinks&id=20137076}}</ref>
Un recente [[Randomized controlled trial|RCT]] condotto in Israele su 243 pazienti anziani (>65 anni) ospedalizzati e sottoposti a trattamento con probiotici o placebo per 45 giorni consecutivi ha mostrato che la supplementazione con probiotici ha effetti positivi sulla motilità intestinale nei pazienti sottoposti a riabilitazione ortopedica.<ref name="pmid21369670">{{Cita pubblicazione| autore=Zaharoni H, Rimon E, Vardi H, Friger M, Bolotin A, Shahar DR| titolo=Probiotics improve bowel movements in hospitalized elderly patients--the PROAGE study. | rivista=J Nutr Health Aging | anno= 2011 |volume= 15 | numero= 3 | paginepp= 215-20 | pmid=21369670 }}</ref>
 
===Assorbimento dei minerali===
Si pensa che i lattobacilli probiotici possano portare beneficio nei casi di malassorbimento di minerali traccia, frequenti in particolar modo tra chi ha una dieta ricca in fitati, sostanze contenute in cereali integrali, noci e legumi.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Famularo G, De Simone C, Pandey V, Sahu AR, Minisola G |rivista=Med. Hypotheses |volume=65 |numero=6|titolo=''Probiotic lactobacilli'': an innovative tool to correct the malabsorption syndrome of vegetarians?|paginepp=1132–5|anno=2005|pmid=16095846|doi=10.1016/j.mehy.2004.09.030}}</ref>
 
===Prevenzione della proliferazione di batteri nocivi in condizioni di stress===
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=== Prevenzione delle infezioni in chirurgia ===
Una [[metanalisi]] suggerirebbe come l'uso dei probiotici/simbionti può ridurre le infezioni post-operatorie dopo chirurgia addominale; dato però da interpretare con cautela per l'eterogenicità degli studi esaminati.<ref name="Pitsouni-2009">{{Cita pubblicazione| cognome = Pitsouni | nome = E. | coautori= V. Alexiou; V. Saridakis; G. Peppas; ME. Falagas | titolo = Does the use of probiotics/synbiotics prevent postoperative infections in patients undergoing abdominal surgery? A meta-analysis of randomized controlled trials. | rivista = Eur J Clin Pharmacol | volume = 65 | numero = 6 | paginepp = 561-70 | mese=giugno| anno = 2009 | doi = 10.1007/s00228-009-0642-7 | pmid = 19326107 }}</ref>
 
I probiotici possono ridurre il rischio di sviluppare malattie infiammatorie croniche intestinali e riducono la proliferazione batterica intestinale dopo un intervento chirurgico intestinale; ciò attraverso la specifica stimolazione immunitaria dei processi che coinvolgono le cellule dendritiche, risultando ciò vantaggioso per lo stato immunologico dell'ospite aiutando a prevenire la traslocazione patogena.<ref name="Gratz-2010">{{Cita pubblicazione| cognome = Gratz | nome = SW. | coautori= H. Mykkanen; HS. El-Nezami | titolo = Probiotics and gut health: a special focus on liver diseases. | rivista = World J Gastroenterol | volume = 16 | numero = 4 | paginepp = 403-10 | mese=gennaio| anno = 2010 | pmid = 20101763 }}</ref>
 
===Apparato urogenitale===
Diversi studi in vitro hanno mostrato il potenziale dei probiotici nel migliorare le infezioni del tratto urinario<ref name="pmid11157354">{{Cita pubblicazione |autore=Reid G |titolo=Probiotic agents to protect the urogenital tract against infection |rivista=Am. J. Clin. Nutr. |volume=73 |numero=2 Suppl |paginepp=437S–443S |anno=2001|mese=febbraio|pmid=11157354}}</ref> e le [[vaginosi]] batteriche.<ref name="pmid11339841">{{Cita pubblicazione |autore=Famularo G, Perluigi M, Pieluigi M, Coccia R, Mastroiacovo P, De Simone C |titolo=Microecology, bacterial vaginosis and probiotics: perspectives for bacteriotherapy |rivista=Med. Hypotheses |volume=56 |numero=4 |paginepp=421–30 |anno=2001 |mese=aprile|pmid=11339841 |doi=10.1054/mehy.2000.1195}}</ref>
Si sono ottenuti in questi studi risultati di diversa entità, e sono necessari studi in vivo per confermare e definire l'efficacia in quest'area.
Sono 137 gli studi che correlano i probiotici al tratto urinario, di questi sono 9 i [[Randomized controlled trial|RCT]] e le [[metanalisi]] che studiano sull'uomo i probiotici nelle infezioni del tratto urinario.<ref>Ricerca effettuata su Pubmed il 16 maggio 2011.</ref>
 
Le infezioni del tratto urinario inferiore sono frequenti nelle giovani donne, durante la gravidanza, ed anche in donne in peri e post-[[menopausa]]. A causa della natura cronica di queste infezioni urinarie (IVU) e del potenziale di resistenza agli antibiotici, un approccio naturale alla prevenzione e cura è auspicabile. La ricerca clinica suggerisce che le migliori soluzioni naturali per la prevenzione a lungo termine comprendono anche i probiotici.<ref name="Head-2008">{{Cita pubblicazione| cognome = Head | nome = KA.| titolo = Natural approaches to prevention and treatment of infections of the lower urinary tract. | rivista = Altern Med Rev |volume = 13 | numero = 3 | paginepp = 227-44 | mese=settembre| anno = 2008 | pmid = 18950249}}</ref>
 
I risultati mostrerebbero come i lattobacilli probiotici possono interferire con la microflora vaginale alterata, suggerendo come questi possono aiutare ad eradicare i patogeni nella formazione del [[biofilm]].<ref name="McMillan-2011">{{Cita pubblicazione| cognome = McMillan | nome = A. | coautori= M. Dell; MP. Zellar; S. Cribby; S. Martz; E. Hong; J. Fu; A. Abbas; T. Dang; W. Miller; G. Reid | titolo = Disruption of urogenital biofilms by lactobacilli. | rivista = Colloids Surf B Biointerfaces | mese=marzo| anno = 2011 | doi = 10.1016/j.colsurfb.2011.03.016 | pmid = 21497071 }}</ref>
 
=== Gravidanza e allattamento ===
L'importanza dei probiotici in gravidanza è sottolineata da varie pubblicazioni e studi secondo la [[medicina basata su prove di efficacia|medicina basata sulle evidenze]] (EBM).<ref name="Wacha-2011">{{Cita pubblicazione| cognome = Wacha | nome = J. | coautori= A. Szijártó | titolo = [Probiotics and pregnancy]. | rivista = Orv Hetil | volume = 152 | numero = 11 | paginepp = 420-6 | mese=marzo| anno = 2011 | doi = 10.1556/OH.2011.29061 | pmid = 21362602 }}</ref>
Dati indicano che la supplementazione con probiotici raramente determina un assorbimento sistemico quando questi sono usati da individui sani. Diversi studi controllati condotti su donne durante il terzo trimestre di gravidanza non hanno riportato un aumento di eventi avversi fetali. Non ci sono stati studi pubblicati per la specie [[Saccharomyces]] nel suo uso in gravidanza. In generale è poco probabile una presenza dei probiotici nel latte materno.<ref name="Elias-2011">{{Cita pubblicazione| cognome = Elias | nome = J. | coautori= P. Bozzo; A. Einarson | titolo = Are probiotics safe for use during pregnancy and lactation? | rivista = Can Fam Physician | volume = 57 | numero = 3 | paginepp = 299-301 | mese=marzo| anno = 2011 | pmid = 21402964 }}</ref>
 
Un [[Randomized controlled trial|RCT]] condotto su 220 donne mostra come l'uso di probiotici sia sicuro nella prevenzione in gravidanza (ultimo mese) delle [[atopia|atopie]] dell'infanzia.<ref name="Allen-2010">{{Cita pubblicazione| cognome = Allen | nome = SJ. | coautori= S. Jordan; M. Storey; CA. Thornton; M. Gravenor; I. Garaiova; SF. Plummer; D. Wang; G. Morgan | titolo = Dietary supplementation with lactobacilli and bifidobacteria is well tolerated and not associated with adverse events during late pregnancy and early infancy. | rivista = J Nutr | volume = 140 | numero = 3 | paginepp = 483-8 | mese=marzo| anno = 2010 | doi = 10.3945/jn.109.117093 | pmid = 20089774 }}</ref>
 
Il ''Lactobacillus'' GG è stato impiegato anche nella prevenzione e nel trattamento delle patologie allergiche. In uno studio verso placebo, LGG è stato somministrato a donne in gravidanza con anamnesi di patologie atopiche e successivamente durante l'allattamento. In questo studio il trattamento con LGG ha mostrato un effetto protettivo nei confronti dello sviluppo di forme di atopia. Il follow up di questo studio che attualmente ha raggiunto i 7 anni ha confermato le osservazioni iniziali
<ref name="Viljanen M, et al.">{{Cita pubblicazione| cognome = Viljanen| nome = M. | coautori= Pohjavuori E; Haahtela T; Korpela R; Kuitunen M; Sarnesto A; Vaarala O; Savilahti E | titolo = Induction of inflammation as a possible mechanism of probiotic effect in atopic eczema-dermatitis syndrome. | rivista = J Allergy Clin Immunol | numero = 115| paginepp = 1254-9 | mese=giugno| anno = 2005 | pmid = 15940143}}</ref>. In questo studio inoltre non è stato registrato alcun evento avverso sia nelle madri che nei neonati.
 
Una ricerca condotta presso il Dipartimento di Pediatria, dell'Università di Bari mostra che l'alimentazione dei neonati pretermine con una formula integrata con prebiotici e probiotici può stimolare lo svuotamento gastrico e migliorare la maturazione dell'attività EGG (elettrogastrografia cutanea) mimando l'effetto del latte materno.<ref name="Indrio-2009">{{Cita pubblicazione| cognome = Indrio | nome = F. | coautori= G. Riezzo; F. Raimondi; M. Bisceglia; L. Cavallo; R. Francavilla | titolo = Effects of probiotic and prebiotic on gastrointestinal motility in newborns. | rivista = J Physiol Pharmacol | volume = 60 Suppl 6 | paginepp = 27-31 | mese=dicembre| anno = 2009 | pmid = 20224148 }}</ref>
 
=== Prevenzione del tumore al colon ===
È stato dimostrato in studi di laboratorio che alcuni ceppi di batteri lattici (''Lactobacillus bulgaricus'') hanno un effetto anti-mutageno, che si pensa dovuto alla loro capacità di legarsi alle [[ammine eterocicliche]] che vengono prodotte durante il processo di cottura dalle sostanze cancerogene contenute nella carne.<ref name="Wollowski">
{{Cita pubblicazione |autore=Wollowski I, Rechkemmer G, Pool-Zobel BL |titolo=Protective role of probiotics and prebiotics in colon cancer |rivista=The American Journal of Clinical Nutrition |volume=73 |numero=2 Suppl |paginepp=451S–455S |anno=2001 |mese=febbraio|pmid=11157356 |url=http://www.ajcn.org/cgi/pmidlookup?view=long&pmid=11157356}}</ref>
Studi su animali hanno dimostrato che alcuni batteri lattici possono avere effetto protettivo nei confronti del tumore al colon nei roditori, mentre i dati sull'uomo sono per ora limitati e non concordi.<ref name="Brady">{{Cita pubblicazione |autore=Brady LJ, Gallaher DD, Busta FF |titolo=The role of probiotic cultures in the prevention of colon cancer|rivista=The Journal of Nutrition|volume=130|numero=2S Suppl|paginepp=410S–414S|anno=2000|url=http://jn.nutrition.org/cgi/pmidlookup?view=long&pmid=10721916 |mese=febbraio|pmid=10721916}}</ref> La maggior parte degli studi sull'uomo ha mostrato che i ceppi testati possono esplicare effetti anti-tumorali attraverso la diminuzione dell'attività di un enzima, la β-gluconoridasi,<ref name="Brady"/> che può generare carcinogeni all'interno del sistema digerente. In uno studio di popolazione si è inoltre osservata una percentuale di tumori al colon inferiore nei soggetti che consumavano una maggior quantità di prodotti derivati da latte fermentato.<ref name="Sanders"/> Questi dati sono da considerarsi ad oggi indicativi, in quanto necessitano di maggiori conferme da ulteriori studi.
 
Nel complesso, sappiamo che esiste una dinamica interrelazione tra la microflora intestinale e il rischio di cancro al colon, rischio che può essere modificato da componenti della dieta e dal comportamento alimentare.<ref name="Davis-2009">{{Cita pubblicazione| cognome = Davis | nome = CD. | coautori= JA. Milner | titolo = Gastrointestinal microflora, food components and colon cancer prevention. | rivista = J Nutr Biochem | volume = 20 | numero = 10 | paginepp = 743-52 | mese=ottobre| anno = 2009 | doi = 10.1016/j.jnutbio.2009.06.001 | pmid = 19716282 }}</ref>
 
===Riduzione del colesterolo===
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Si raccomanda cautela nel somministrare integratori probiotici a pazienti con una barriera intestinale compromessa a seguito ad esempio di gravi patologie. In alcune situazioni specifiche (come nel caso di soggetti gravemente malati) la somministrazione di probiotici può infatti essere nociva: in uno studio clinico condotto da M. Besselink e colleghi nei Paesi Bassi, la somministrazione per via enterale (tramite sonda) di un cocktail contenente ceppi di batteri probiotici geneticamente modificati a soggetti ad elevato rischio per pancreatite acuta severa è risultata in un'aumentata percentuale di decessi.<ref>{{Cita pubblicazione |autore=Besselink MG, van Santvoort HC, Buskens E, ''et al.''
|titolo=Probiotic prophylaxis in predicted severe acute pancreatitis: a randomised, double-blind, placebo-controlled trial |rivista=Lancet |volume=371 |numero=9613 |paginepp=651–9|anno=2008 |mese=febbraio|pmid=18279948|doi=10.1016/S0140-6736(08)60207-X }}</ref>
|anno=2008 |mese=febbraio|pmid=18279948|doi=10.1016/S0140-6736(08)60207-X }}</ref>
Alcuni ospedali riportano inoltre di aver trattato casi di setticemia da lattobacillo, un'infezione potenzialmente fatale causata dal consumo di probiotici da parte di soggetti immunodeficienti o con gravi patologie in atto.<ref name="times_online_probiotics">{{Cita news |url=http://www.timesonline.co.uk/tol/life_and_style/health/features/article5109777.ece |titolo=Probiotics, Not so friendly after all |data= 10 novembre 2008 | pubblicazione=The Times |città=London | nome=Peta | cognome=Bee}}</ref><ref>{{Cita news | url=http://www.dailymail.co.uk/health/article-510978/So-called-friendly-bacteria-dangerous-according-new-research--taking.html |titolo=So-called 'friendly' bacteria may be dangerous, according to new research - so which should you be taking? | pubblicazione= [[Daily Mail]] |data= 29 gennaio 2008}}</ref>