Brian Marsden: differenze tra le versioni

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Marsden ha contribuito a ritrovare [[Cometa perduta|comete]] ed [[asteroide perduto|asteroidi persi]], cioè le cui osservazioni erano state insufficienti per calcolarne con precisione l'orbita.<br />Secondo quanto dichiarato nella sua autobiografia, Brian Marsden era particolarmente orgoglioso di aver predetto il ritorno nel 1992 della cometa [[109P/Swift-Tuttle]]. Scoperta nel 1862 era attesa per il 1981, tuttavia nel 1973 Marsden l'aveva ricollegata ad una cometa apparsa nel 1737 e così era riuscito a prevederne correttamente il successivo ritorno.<ref name=MPEC2010W10/> Charles Alcock, Direttore dell'Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, ha indicato Marsden come "uno dei più influenti indagatori delle comete del ventesimo secolo, e definitivamente il più colorato."<ref name=CfA>{{cita|Center for Astrophysics, ''Press Release''||CfA}}, 2010.</ref>
 
Sebbene la previsione che {{DPL|(35396) 1997 XF|11}} avrebbe potuto colpire la Terra si rivelò errata grazie al ritrovamento di ulteriori osservazioni risalenti al 1990, stimolò il dibattito sui ''[[Oggetto near-Earth|Near-Earth Object]]''. Se, infatti, non si fosse prestata la dovuta attenzione all'oggetto, questo sarebbe andato perduto e sarebbe stato estremamente complicato predirne l'orbita per il 2028, anno previsto per l'[[Impatto astronomico|impatto]]. In questo modo, Marsden sollevò la necessità di conoscere meglio le orbite degli oggetti potenzialmente pericolosi,<ref>{{cita pubblicazione|lingua=en |url=http://www.britastro.org/journal/archive/marsden.htm |titolo=1997 XF11 – the true story |autore=Brian G. Marsden |rivista=J. Brit. Astron. Assoc. |volume=109 |numero=1 |anno=1999 |paginep=39 |accesso=22 novembre 2010}}</ref> giungendo tra le altre cosa a migliorare le modalità della segnalazione all'MPC (attraverso l'introduzione della pagina web: "Near-Earth Object Confirmation Page"<ref>{{cita web|lingua=en |url=http://minorplanetcenter.org/iau/NEO/ToConfirm.html |titolo=Near-Earth Object Confirmation Page |editore=Minor Planet Center |accesso=22 novembre 2010}}</ref>).<ref name=MPEC2010W10/>
 
Si interessò, inoltre, alle scoperte negli [[anni 1990|anni novanta]] del Novecento dei primi [[Oggetto transnettuniano|oggetti transnettuniani]]. Fu tra i primi a porre la questione della necessità di ridefinire [[Plutone (astronomia)|Plutone]] ("Il primo oggetto transnettuniano scoperto" - a suo dire<ref name=MPEC2010W10/>) ed a proporre una sua collocazione tra gli asteroidi. Suggerì, infatti, di assegnare a Plutone il numero asteroidale 10000. Quest'ultima proposta fu respinta,<ref name=CfA/> tuttavia all'Assemblea Generale di Praga dell'[[Unione Astronomica Internazionale]] nel 2006, fu approvata una nuova [[definizione di pianeta]] che assegnò Plutone alla nuova classe dei [[pianeta nano|pianeti nani]].