Papa Silvestro I: differenze tra le versioni

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Attorno a papa Silvestro esistono diverse leggende, ma ciò che riportano è in contrasto con gli avvenimenti storici. Queste leggende furono tramandate attraverso la ''Vita beati Sylvestri'', comparsa in seguito presso le Chiese orientali e tradotta in [[lingua greca|greco]], [[lingua siriaca|siriaco]], e [[lingua latina|latino]] attraverso il ''Constitutum Sylvestri'' (un resoconto apocrifo di un supposto [[sinodo]] romano, inserito nelle falsificazioni simmachiane e comparso tra il [[501]] ed il [[508]]), e attraverso la ''Donatio Constantini''. I racconti riportati in tutti questi scritti, riguardo alla persecuzione di Silvestro, la [[conversione religiosa|conversione]] e il [[battesimo]] di Costantino, la donazione dell'[[imperatore]] al papa, i diritti garantitigli, ed il concilio di 275 vescovi a Roma, sono completamente leggendari.
 
La storia secondo la quale avrebbe battezzato Costantino è pura leggenda, poiché prove dell'epoca mostrano che l'imperatore ricevette il [[sacramento]] nei pressi di [[Nicomedia]] per opera di [[Eusebio di Nicomedia|Eusebio]], vescovo di quella città. Secondo lo storico del [[XIX secolo]], [[Johann Joseph Ignaz von Döllinger|Johann Döllinger]], l'intera leggenda di Silvestro e Costantino, con tutti i dettagli sulla [[lebbra]] dell'imperatore e la proposta del bagno di sangue per guarirne, risale a non più tardi della fine del [[V secolo]], mentre vi fanno certamente allusione [[Gregorio di Tours]] e [[San Beda il Venerabile|san Beda]]. La cosiddetta ''[[Donazione di Costantino]]'' (con cui la Chiesa, per secoli, ha preteso di giustificare il suo potere temporale con una legge costantiniana) è stata già da lungo tempo dimostrata falsa, ma il documento è di considerevole antichità e, secondo Döllinger, venne redatto a Roma tra il [[752]] e il [[777]]. Era certamente noto a [[papa Adriano I]] nel [[778]] e venne inserito nei falsi decreti verso la metà del secolo seguente. La leggendaria relazione di Silvestro con Costantino ottenne comunque l'effetto voluto, e fu importante nel [[Medioevo]] per sostenere le basi storiche del potere temporale della Chiesa. [[Papa Innocenzo IV]], nel [[1248]], fece addirittura affrescare la leggenda della "donazione" in una cappella della [[basilica dei Santi Quattro Coronati]], in Roma: probabilmente era in buona fede convinto della veridicità dell'avvenimento, che si rivelò comunque, ancora una volta, un ottimo mezzo di propaganda a dimostrazione della superiorità della Chiesa rispetto all'impero<ref>L'ultima scena dell'affresco raffigura infatti Costantino che, in ginocchio, consegna a Silvestro la tiara del potere imperiale.</ref><ref>Nel [[folklorefolclore]] recente d'Italia si trovano alcune storie che corrispondono a questa leggenda; il canto siciliano ''Lu Santu Papa Silvestru'', presentato nel volume di fiabe raccolte da [[Giuseppe Pitrè]] ne è un esempio.</ref>.
 
=== La storiografia moderna ===