Luigi De Marchi (psicologo): differenze tra le versioni

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==Biografia, attività e pensiero==
Psicologo clinico e sociale, politologo e autore di numerosi saggi pubblicati in Europa e in America, è stato protagonista di varie battaglie italiane per i [[diritti civili]] e sessuali, riuscendo tra l'altro nel 1971, con una storica sentenza della Corte Suprema sulla “Vertenza tra il Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Emilio Colombo, e il Prof. Luigi De Marchi”, ad ottenere la revoca dei divieti penali all'informazione e assistenza anticoncezionale e ad avviare la realizzazione dell'attuale rete di migliaia di [[consultori]] sessuologici e familiari pubblici.
Nei primi anni '50cinquanta è stato tra i fondatori dell'[[AIED]]<ref>[http://www.repubblica.it/persone/2010/07/25/news/luigi_de_marchi-5825748/ Addio a Luigi De Marchi lo psicologo che inventò l'Aied - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, guidando per 20 anni l'Associazione in qualità di Segretario Nazionale.
De Marchi ha dato per oltre quarant'anni un contributo determinante non solo alla segnalazione della tremenda pericolosità dell'esplosione demografica (da lui definita “la madre di tutte le tragedie”) e dei suoi tragici corollari (fame, guerre, genocidi, disastri ambientali, disoccupazione di massa, migrazioni disperate, crisi energetica mondiale) ma anche al chiarimento dei meccanismi psicologici profondi che hanno finora impedito di comprendere e di affrontare questa tragedia planetaria. In particolare, negli anni ‘70, ha dimostrato con alcuni fotoromanzi interpretati da noti attori (come Paola Pitagora, Ugo Pagliai, Paola Gassman, Marco Zavattini e Mario Valdemarin) che i messaggi emozionali mass-mediatici associati alla psicologia motivazionale sono lo strumento di gran lunga più efficace per indurre le masse alla regolazione delle nascite: una tesi oggi confermata da varie organizzazioni internazionali.
 
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A partire dai primi anni ‘80 De Marchi matura un diverso punto di vista nei confronti degli approcci teorici di Reich, Lowen e Rogers (a suo parere non avevano colto fino in fondo l'enorme importanza della coscienza e dell'angoscia della morte nella genesi delle patologie psichiche umane) e propone nel 1984 una nuova teoria della cultura e della nevrosi in un libro (“Scimmietta ti amo -Psicologia Cultura Esistenza: da Neanderthal agli scenari atomici ” Ed.Longanesi – “Lo shock primario”, Ultima Ed. 2002, Rai-Eri) che nell'edizione tedesca viene proclamato “Libro del Mese”. Nel 1986 fonda a Roma l'[[Istituto di Psicologia Umanistica Esistenziale]], oggi diretto da Antonella Filastro. Pioniere europeo della ricerca psico-sociale, De Marchi è stato Presidente Onorario della [[Società Italiana di Psicologia Politica]] . I suoi contributi essenziali in questo campo sono stati: 1) la fondazione della Psicopolitica (un metodo di analisi psicologica dei grandi fenomeni socio-culturali che da trent'anni propone una “lettura” di tali fenomeni radicalmente diversa, appunto psicologica, da quelle di carattere marxista, idealista o istituzionalista finora prevalse, con risultati fallimentari, nelle scienze sociali e politiche tradizionali); e 2) l'elaborazione d'una nuova "Psicologia Politica Liberale" .
Dai primi anni '90novanta De Marchi si è interessato anche al teatro e alla televisione, creando programmi di cui [[Federico Fellini]] scrisse nel '92: “Ecco una nuova televisione culturale di cui c'è, oggi, estremo bisogno”. E per oltre due anni ha condotto un programma di psicologia su RaiUno ” La chiave d'oro” con l'attore Rodolfo Baldini. Paolo Guzzanti ha scritto di lui: “De Marchi è un felice incrocio tra [[Bertrand Russell]] e [[Woody Allen]]”.
 
Attivista per il riconoscimento dei diritti alla [[contraccezione]], al [[divorzio]], all'[[interruzione di gravidanza]] e all'[[eutanasia]], ha fondato il [[Centro d'informazione sulla sterilizzazione e sull'aborto|CISA]] (Centro informazioni sterilizzazione aborto) che negli anni '70settanta anticipò la legge sull'aborto in Italia, e l'[[Associazione italiana per l'educazione demografica|AIED]] (Associazione italiana per l'educazione demografica). Ha costantemente sostenuto l'importanza del problema della abnorme crescita demografica e dei problemi economici, ecologici, sociali e psicologici ad essa connessi.
 
Pur essendo favorevole alla chiusura dei vecchi [[manicomi]], ha criticato la [[legge Basaglia]] in quanto scaricava sulle famiglie il problema dei malati psichiatrici pericolosi e, parlando dei delitti in famiglia, De Marchi evidenziò come il nucleo familiare resti il luogo principale in cui avvengono gli omicidi, a suo giudizio "frutto del fallimento" della legge 180 sulla salute mentale. Egli propose «una riforma radicale e l'apertura di cliniche psichiatriche che non siano affatto i vecchi manicomi ma strutture umanizzate, oltre che di centri per l'attività riabilitativa».<ref>[http://www.repubblica.it/persone/2010/07/25/news/luigi_de_marchi-5825748/ ''Addio a Luigi De Marchi, lo psicologo che inventò l'Aied'']</ref>
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Consapevole della sovrabbondanza di Scuole Psicologiche esistenti in Italia esitò molto prima di fondare l'[[Istituto di Psicologia Umanistica Esistenziale]] (IPUE).
 
Per molti anni preferì lavorare nell'ambito di indirizzi già affermati che sentiva geniali e creativi, e nell'arco del ventennio 1960-1980 fu l'iniziatore della Scuola Reichiana in Italia Presidente dell'[[Istituto di Bioenergetica W.Reich]] di Roma e per 6 anni Presidente dell' l'[[Istituto di Psicologia Rogersiana]] (FDI) e inoltre concorse a riscoprire e valorizzare l'opera pionieristica di Otto Rank con la pubblicazione della sua opera: "Otto Rank pioniere misconosciuto”Melusinamisconosciuto" Melusina Editrice 1992.
 
Negli anni 80 però esperienze personali drammatiche e ricerche in campo clinico e antropologico imposero alla sua attenzione l'importanza dell'angoscia di morte come uno dei più importanti fattori che contribuiscono alla sofferenza psicologica e psicopatologica.
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Si tratta dunque di un modello che nasce sulla scia della filosofia esistenziale dalla quale eredita la particolare concezione dell'uomo e della vita, che rivendica all'essere umano il diritto e la capacità di scelta e, intende:
 
(1) offrire la possibilità di elaborare e affrontare le tremende tensioni esistenziali di ogni essere umano anche nel percorso di malattia psichica e somatica nel clima di contatto empatico, di solidarietà , convogliando nel processo terapeutico il grande potenziale di crescita e comunicazione del paziente, la sua conoscenza dei propri bisogni, la sua creatività, l'apporto decisivo della sua esperienza.
 
2) che si presenta multidimensionale, integrato e non dogmatico alla sofferenza umana e psichica e costantemente aperto ad arricchire la propria prospettiva teorica e clinica attraverso un confronto critico e di fertilizzazione con altri approcci psicoterapici, e interviene su 4 dimensioni fondamentali dell'esperienza umana: