Opel Astra F: differenze tra le versioni

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Tutte queste motorizzazioni erano in genere accoppiate ad un [[cambio (meccanica)|cambio]] manuale a 5 marce, ma su alcune versioni si poteva avere a richiesta un [[cambio automatico]] a 4 rapporti.
 
Nel [[1992]], la gamma si arricchì con il lancio della versione [[station wagon]], alla quale fece seguito subito dopo la versione [[furgone|furgonata]], dotata di sole tre porte anziché cinque, e dei soli sedili anteriori, e, allaa finemaggio dell'anno,si ancheaggiunse dallala piu classica versione cabriolet,3 chevolumi andòe a sostituire4 laporte corrispondente versione scoperta della Kadett E.verso Nellola fine stessodel anno1993 venne lanciata anche la piùversione classicacabriolet, versioneche andò a tresostituire volumila ecorrispondente aversione 4scoperta portedella Kadett E.
 
Nel [[19931994]], parte della gamma fu interessata da alcuni aggiornamenti meccanici. Sempre nello stesso anno vi fu un restyling visibile solo in alcuni dettagli, come per esempio nella mascherina anteriore, negli specchietti retrovisori esterni e nelle plastiche dei fari posteriori. Il restyling fu anche l'occasione per una rinfrescata alla gamma motori, che vide l'arrivo di nuove unità bialbero da 1.6 ed 1.8 litri e alle [[sospensione (meccanica)|sospensioni]], che usufruirono di nuovi [[ammortizzatore|ammortizzatori]] a gas in luogo di quelli oleopneumatici.
 
Altri nuovi motori andarono ad aggiungersi nel [[1996]], dopodiché la gamma proseguì pressoché invariata fino al mese di marzo del 1998, quando cominciò ad essere via via sostituita dalla nuova [[Opel Astra G|Astra G]]. Inizialmente fu la volta della berlina, seguita pochi mesi dopo dalla giardinetta e dalla furgonata, per arrivare al 2000, anno in cui venne tolta di produzione anche la cabriolet.
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L'Astra F, come già detto, ha debuttato inizialmente come berlina a due volumi, sia a 5 che a 3 porte. La gamma motori in fase di debutto comprendeva il modesto 1.4 monoalbero da 60 CV, ma anche il grintoso 2 litri bialbero da 150 CV, passando per un 1.4 da 82 CV, un 1.6 da 75 e per un 1.8 da 90 CV. Queste due ultime motorizzazion non erano previste per il mercato italiano. Era presente anche un 2 litri monoalbero da 115 CV, lo stesso utilizzato nella versione base della [[Opel Calibra|Calibra]].
 
La versione di punta da 150 CV era riservata unicamente alla versione '''2.0 16v GSi''', una vettura in grado di sfoderare prestazioni entusiasmanti, e che divenne uno dei modelli preferiti dai giovani appassionati. Sue caratteristiche distintive erano i cerchi maggiorati dal disegno più aggressivo ed il frontale dalla calandra ridisegnata. La sigla ''GSi'' era prevista anche per altre due versioni e motorizzazioni particolari, l'una dotata del 2 litri monoalbero(115cv), l'altra del 1.8 bialbero(125) che sostituì, dal 1994, il 2.0 . Era inoltre disponibile la versione diesel aspirata, equipaggiata dal 1.7 monoalbero precedentementein testa da 1700 [[centimetro cubo|cm³]] già presente sulla Kadett E grado di erogare 57 CV, con prestazioni modeste, ma anche con consumi assai contenuti. Tale versione beneficiò di un leggero aumento di potenza alla fine del 1992, portandosi a 60 vendutoCV.
 
Nel 1992, vi fu un aggiornamento che portò al lancio di un 1.6 più grintoso, della potenza di 100 CV, in affiancamento all'unità da 75 CV. In alcuni mercati, come quello italiano, fu il primo 1.6 previsto per l'Astra F. L'anno seguente il 1.8 da 90 CV, laddove previsto, venne rimpiazzato da un 1.8 bialbero da 125 CV, già piuttosto brillante. Tale motore andò a completare la gamma motoristica dell'Astra F nei mercati in cui ancora per questo modello non si era potuto usufruire fino a quel momento di un motore 1.8., mentre nell estate 1992 Venne anche introdotta la versione turbodiesel, sempre da 1.7 litri di cilindrata, ma il cui motore da 82 CV era di origine [[Isuzu]].Tale motore sostituì il precedente 1.5 TD della Kadett. Infine, nei mercati dove previsto, il 1.6 da 75 CV venne depotenziato a 71 CV.
A dicembre arrivò la versione diesel aspirata, equipaggiata dal 1.7 monoalbero in testa da 1700 [[centimetro cubo|cm³]] in grado di erogare 57 CV, con prestazioni modeste, ma anche con consumi assai contenuti. Tale versione beneficiò di un leggero aumento di potenza alla fine del 1992, portandosi a 60 CV.
 
Nel 1992, vi fu un aggiornamento che portò al lancio di un 1.6 più grintoso, della potenza di 100 CV, in affiancamento all'unità da 75 CV. In alcuni mercati, come quello italiano, fu il primo 1.6 previsto per l'Astra F. L'anno seguente il 1.8 da 90 CV, laddove previsto, venne rimpiazzato da un 1.8 bialbero da 125 CV, già piuttosto brillante. Tale motore andò a completare la gamma motoristica dell'Astra F nei mercati in cui ancora per questo modello non si era potuto usufruire fino a quel momento di un motore 1.8. Venne anche introdotta la versione turbodiesel, sempre da 1.7 litri di cilindrata, ma il cui motore da 82 CV era di origine [[Isuzu]]. Infine, nei mercati dove previsto, il 1.6 da 75 CV venne depotenziato a 71 CV.
[[File:Opel Astra F - 01.JPG|thumb|Vista frontale di un'Astra F con il frontale ridisegnato dopo il restyling del settembre 1994]]
Si arrivò così al mese di settembre del 1994, il momento del restyling. Oltre ai già citati aggiornamenti estetici volti a mantenere fresco ed attuale il ''look'' della berlina tedesca, vi furono anche degli aggiornamenti motoristici: il 1.6 monoalbero da 100 CV venne sostituito da un bialbero di pari [[cilindrata]] e [[potenza (fisica)|potenza]], ma con una migliore erogazione di [[coppia motrice]]. Nella stessa occasione, il 1.8 bialbero da 125 CV venne sostituito dal 1.8, il [[GM Family II#Versione da 1.8 litri|X18XE]], depotenziato a 115 CV, ma anch'esso più pronto nell'erogazione di coppia. Ed ancora, il 2 litri monoalbero da 115 CV venne tolto di produzione per essere sostituito sei mesi dopo, nel marzo del [[1995]], da un 2 litri bialbero da 136 CV, che sarebbe andato ad affiancare il 2 litri di punta da 150 CV.