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==Storia==
Il tratto del Fiume Tevere dove sorge Pretola è il più vicino al nucleo antico della città di Perugia e probabilmente la via che scende lungo il Fosso del Camposanto, parte dell’attuale sentiero della Lavandaie, rappresentava la strada che collegava l’insediamento prima umbro e poi etrusco di Perugia oltre il Tevere a Oriente. Almeno fino all’epoca romana il guado del fiume verso est, verso Arna e Gubbio avveniva ove oggi sorge l’abitato di Pretola.
Paese di antiche origini, fu probabilmente popolata già in tempi antichi. Nel [[XIV secolo]] venne costruita la Torre, in protezione del mulino e della villa feudale locale, che fu a più riprese contesa tra i ''Beccherini'' ed i ''[[Raspanti]]'', le due fazioni cittadine.
La chiesa di Pretola, dedicata a San Nicola, viene nominata in un documento imperiale del 1163, ciò può essere un’indicazione sul periodo in cui nasce l’insediamento di Pretola, legato alla messa a coltura della zona. Nella documentazione più antica troviamo il toponimo di ''Fracta Iamperetole''. ''Fracta'' indica il disboscamento volto a creare fratti ossia parti di terreno distrutte o spezzate. ''Iamperetole'' secondo alcuni storici potrebbe indicare il pietrame, i ciottoli del Tevere, le pietre. Una seconda teoria lo vede legato alla presenza di alberi di pera.
 
Pretola rientrava nella fascia di contado appena fuori la città e a essa subordinata. L’espansione demografica dell’XI secolo fu accompagnata dalla necessità di maggiori risorse alimentari e la fertilità delle terre lungo il fiume favorirono l’agricoltura nella zona. In seguito venne edificato un mulino posto in una posizione protetta da attacchi nemici in quanto lontano dai ponti sul Tevere e riparato dalla ripida collina verso Perugia. Il mulino venne con molta probabilità fatto costruire da un ordine religioso. Successivamente l’area venne a trovarsi sotto il dominio della Famiglia Boccoli che - tra il 1367 e il 1370 - edificò una torre a difesa del mulino e della villa di loro proprietà corrispondente oggi al nucleo di case di fronte alla stessa torre. I Boccoli persero Pretola nel corso della disputa tra Beccherini e Raspanti, ma con la sconfitta di questi ultimi ne tornarono in possesso. Tra gli strascichi di questa disputa va inserito il saccheggio e la distruzione dei molini lungo il Tevere da parte di Braccio Fortebraccio. Il capitano di ventura nell’aprile 1410 devastò case e ville di Pretola e incendiò il mulino. Tre anni dopo Matteo Boccoli vendette la villa e la torre all’Ospedale Santa Maria della Misericordia che intendeva dotarsi di un granaio produttivo. È ancor oggi visibile sulla facciata della torre lo stemma dell’Opera Ospedaliera, nata all’inizio del XIV secolo. La torre venne ristrutturata intorno al 1440.
Nel [[1371]], la villa fortificata tornò in possesso dei nobili ''Boccoli'' grazie all'intervento di [[Papa Urbano V]], che aveva sconfitto i ribelli popolari di Perugia.
Cento anni dopo il territorio di Pretola fu teatro di un nuovo conflitto: il 28 maggio 1540 a si tenne uno degli scontri più cruenti della Guerra del Sale con oltre duecento morti tra Perugini e truppe pontificie. La vittoria papalina della guerra segnò l’assoggettamento di Perugia e del suo contado allo Stato Pontificio
 
Nel [[1410]] subì l'assalto di [[Braccio da Montone]], che l'incendiò e distrusse tutti i molini. Nel [[1439]], essa entrò nei possedimenti dell'Ospedale di Santa Maria della Misericordia di Perugia.
 
 
==Economia e manifestazioni==