Santa Lucia: differenze tra le versioni

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Se esaminiamo con attenzione la figura della martire nella Divina Commedia, si scorge in Lei un personaggio che ci appare vivo e reale nel coniugare in sé qualità celestiali e umane allo stesso tempo. È creatura celeste e umana; quando su invito di [[Maria, madre di Gesù|Maria]] scende dall'Empireo, per avvertire [[Beatrice Portinari|Beatrice]] dello smarrimento di Dante e del conseguente pericolo che incombe su di lui:
{{citazione|Questa [e cioè la "donna gentil", Maria indicata sempre così in tutta l'opera; ''n.d.r.''] chiese Lucia in suo dimando <br /> e disse: Or ha bisogno il tuo fedele <br /> di te, ed io a te lo raccomando. <br /> Lucia, nimica di ciascun crudele, <br /> si mosse...|Dante Alighieri, [[Inferno - Canto secondo|''Inferno'', II]], [[s:Divina Commedia/Inferno/Canto II|92-96]]}}
 
A questo punto la santa si rivolge a Beatrice, la donna amata dal poeta, invitandola a soccorrere Dante personaggio prima che sia troppo tardi:
{{citazione|Beatrice, loda di Dio vera, <br /> ché non soccorri quei che t'amò tanto, <br /> ch'uscì per te de la volgare schiera? <br /> Non odi tu pietà del suo pianto? <br /> Non vedi tu la morte che 'l combatte <br /> Su la fiumana ove 'l mar non ha vanto?|[[Inferno - Canto secondo|''Inferno'', II]], [[s:Divina Commedia/Inferno/Canto II|103-108]]}}
 
E ancora, nel 2º regno oltremondano, il Purgatorio, santa Lucia è creatura umana, materna nel prendere Dante assopito, dopo un colloquio con illustri personaggi in una località amena (la "Valletta dei Principi"), ed a condurlo alla porta d'ingresso del [[Purgatorio]]:
{{citazione|Venne una donna e disse: I' son Lucia <br /> lasciatemi pigliar costui che dorme; <br /> sì l'agevolerò per la sua via|[[Purgatorio - Canto nono|''Purgatorio'', IX]], [[s:Divina Commedia/Purgatorio/Canto IX|55-57]]}}
 
E così, dopo averlo aiutato ad intraprendere il difficile cammino di salvezza, a seguito dello smarrimento nella "selva oscura", lo mette in condizione di intraprendere il percorso della purificazione dei propri peccati. Anche qui Dante personaggio, per influsso senz'altro del Dante autore e uomo a lei "fedele", accenna ancora una volta alla luminosa bellezza degli occhi
della martire, non senza rimandi simbolici:
{{citazione|Qui ti posò ma pria mi dimostraro <br /> li occhi suoi belli quella intrata aperta: <br /> poi ella e 'l sonno ad una se n'andaro|[[Purgatorio - Canto nono|''Purgatorio'', IX]], [[s:Divina Commedia/Purgatorio/Canto IX|61-63]]}}
 
Infine, la vergine siracusana è spirito celeste, quando al termine del viaggio ultraterreno,
nel Paradiso, Dante personaggio su indicazione di [[Bernardo di Chiaravalle|S. Bernardo]], la rivede nel primo cerchio dell'Empireo, accanto a [[Anna (madre di Maria)|sant'Anna]] e a [[san Giovanni Battista]], nel trionfo della [[Chiesa (istituzione)|Chiesa]] da lei profetizzato durante il martirio:
{{citazione|Di contr' a Pietro vedi sedere Anna, <br /> tanto contenta di mirar sua figlia <br /> che non move occhio per cantare osanna. <br /> E contro al maggior padre di famiglia <br /> siede Lucia, che mosse la tua donna, <br /> quando chinavi, a ruinar, le ciglia|[[Paradiso - Canto trentaduesimo|''Paradiso'', XXXII]], [[s:Divina Commedia/Paradiso/Canto XXXII|133-138]]}}
Dante, raggiunta la pienezza della sua ascesa, associa questa volta significativamente
la figura di S. Lucia a quella della Madre di Maria, S. Anna, collocandola di fronte ad [[Adamo]], il capostipite del genere umano. Maria, Beatrice, Lucia sono le tre donne che hanno permesso, per volere divino, questo cammino di redenzione al personaggio Dante, ma tra di esse, la vergine siracusana rappresenta per il sommo poeta, l'ineludibile anello di congiunzione