Hans Scholl: differenze tra le versioni

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Nel [[1942]], fu chiamato alle armi e inviato sul fronte russo a combattere una guerra che sentiva ingiusta e sbagliata. Delle giornate di guerra, egli conserverà un ricordo angoscioso. Non sarà la paura della morte sempre in agguato a turbare il suo cuore, ma il disprezzo, letto ogni giorno sul volto delle popolazioni asservite, gli inutili massacri, le donne polacche con la stele ebraica sul petto costrette a lavori pesanti in una stazione ferroviaria, sofferenze incontrate ad ogni passo sul fronte dell'est, case distrutte, famiglie distrutte, per la guerra di Hitler. Ritornato in patria nel tardo autunno dello stesso anno, trovò un paese fortemente provato dalla guerra: case bombardate, lutti quasi in ogni famiglia. Gli entusiasmi delle prime vittorie si erano spenti.<ref name=raiuno/>
 
Educato al [[luteranesimo]], nel corso della sua vita si avvicinò al [[cattolicesimo]], senza però entrarne a fare parte ufficialmente, essendo stato ucciso prima. Il ruolo della religione cristiana fu molto importante nella sua vita, in particolar modo quando nel [[1942]], assieme alla sorella Sophie Scholl e ad altri, fondò il gruppo anti-nazista della [[Rosa Bianca]]. Dopo il diploma fu costretto ad entrare nel [[Reichsarbeitsdienst]], il corpo ausiliario tedesco alla [[Wehrmacht]]. Quindi si iscrisse al corso di laurea in [[medicina]] alla [[Università Ludwig Maximilian di Monaco]]. Diceva agli amici dell'università:<ref name=raiuno/>
 
{{Citazione|Ma non è assurdo continuare a studiare, aspettando che un giorno la guerra finisca e che tutti i popoli ci additino dicendo che abbiamo sopportato un simile governo senza opporre resistenza!|}}