Venezuela: differenze tra le versioni

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[[File:Séptima avenida - San Cristóbal.jpg|thumb|[[San Cristóbal (Venezuela)|San Cristobal]].]]
La componente "bianca", piuttosto esigua in epoca coloniale e nel primo secolo di indipendenza, è stata potentemente rafforzata, a partire dagli [[Anni 1940|anni quaranta]] del [[XX secolo|Novecento]], con l'arrivo di circa 980.000 europei che per la maggior parte si stanziarono definitivamente nel paese andandosi ad aggiungere a una popolazione che, secondo il censimento del [[1941]], era inferiore ai quattro milioni di abitanti. Secondo alcune rilevazioni di carattere non ufficiale (dati del [[2005]]) il gruppo etnico bianco costituisce la quinta parte dell'intera popolazione<ref name="Cfr. AA.VV. 2007">AA.VV. ''Calendario Atlante De Agostini 2008'', Novara, Istituto Geografico De Agostini Ed., 2007, pag. 1091</ref> ed è formato soprattutto da immigrati e figli di immigrati di origine europea recente, oltre che da creoli di vecchia ascendenza ispanica.
 
I primi a immigrare in Venezuela furono, all'inizio degli [[Anni 1940|anni quaranta]] del [[XX secolo|Novecento]], alcune migliaia di esuli della [[Guerra civile spagnola]], provenienti generalmente dalla [[Francia]] o da altri Paesi latinoamericani che li avevano inizialmente accolti. Seguirono gli [[italia]]ni nel [[Secondo dopoguerra]] (a partire dal [[1947]] circa) insieme a un gran numero di iberici (di origine [[Galizia (Spagna)|galiziana]] e [[Portogallo|portoghese]] soprattutto) e a un limitato numero di [[Francia|francesi]], [[Germania|tedeschi]], [[Europa orientale|europei dell'est]], ecc. Ancor oggi la presenza di comunità europee nel paese è, sia sotto il profilo demografico sia economico, considerevole. Fra queste le principali sono la spagnola, l'italiana e la portoghese.