Italia medievale: differenze tra le versioni

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La sconfitta di Melo aveva portato al consolidamento della potenza bizantina in Italia meridionale, che sotto la guida energica del catapano Basilio Boianne aveva espanso i suoi confini pugliesi fino al fiume Fortore. Nel 1025 inoltre l'Imperatore Basilio II, distruttore dell'Impero bulgaro, decise di condurre di persona una spedizione in Sicilia contro gli Arabi: perì tuttavia in quell'anno e l'impresa fu tentata, con iniziale successo ma con fallimento finale, nel 1037-1043 dall'abile generale [[Giorgio Maniace]].<ref>{{cita|Ravegnani 2004|p. 185 e pp.187-188.}}</ref> Proprio verso la fine della spedizione in Sicilia, tuttavia, i Normanni iniziarono a espandersi a danni dei Bizantini e nell'arco di trent'anni riuscirono a cacciare definitivamente i Bizantini dall'Italia (1071).
 
== Il bassoBasso Medioevo ==
=== La lotta per le investiture: Enrico IV e Gregorio VII (1073-1122) ===
La posizione ambigua dei [[vescovo-conte|vescovi-conti]], vassalli dell'imperatore che avevano anche cariche religiose, creati da Ottone I, portò il papato e l'impero a scontrarsi su chi li avrebbe dovuti nominare. Il Papato reclamava per sé il diritto di nominarli, in quanto vescovi mentre l'impero reclamava lo stesso diritto, in quanto vassalli. Alle origini della disputa, chiamata [[lotta per le investiture]], vi era anche il [[Privilegium Othonis]] del [[962]], una legislazione secondo la quale l'elezione del Pontefice sarebbe dovuta avvenire soltanto col consenso dell'Imperatore. Nel [[1059]] il Concilio Lateranense abolì questa legislazione.