Gaio Manilio: differenze tra le versioni

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Propose, nelle vesti di [[tribuno della plebe]], la cosiddetta ''[[lex Manilia]]'' ([[66 a.C.]]), con la quale si conferiva a [[Pompeo]] il comando della [[Guerre mitridatiche|guerra]] contro [[Tigrane II]] e [[Mitridate VI del Ponto|Mitridate VI]], re del [[Ponto (geografia)|Ponto]].<ref>{{Cita libro|autore=Norcio Giuseppe|titolo=Historie romanae|anno=1995|editore=Rizzoli|città=Milano|p=145|pp=|ISBN=}}</ref> Il 29 dicembre del [[67 a.C.|67]] a.C., inoltre, propose la ''lex Manilia de libertinorum suffragiis,'' fatta approvare irregolarmente durante i ''[[Compitalia|ludi Compitalicii]]'',<ref name="Fezzi_56">{{cita|Fezzi| p. 56|cidFez}}.</ref> che dava ai libertini il diritto di voto in tutte le tribù (ciascuno in quella del patrono), immediatamente cassata al 1° gennaio dai nuovi consoli ''M. Emilius Lepidus e L. Volcatius Tullus''<ref>{{Cita libro|autore=Giovanni Rotondi|titolo=Leges publicae populi Romani|anno=1962|editore=olms|città=Milano|p=|pp=|ISBN=}}</ref>''.''
 
== Note ==