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== Storia ==
Nel gennaio 1945 l'Italia era divisa in due: al Nord vi era la [[Repubblica Sociale Italiana|Repubblica Sociale]], mentre a Sud della [[Linea Gotica]] l'Italia era stata liberata dagli AlleatiAngloamericani. Essi gestivano tutta l'informazione dell'Italia libera tramite l'[[agenzia di stampa]] NNU (acronimo di «Notizie Nazioni Unite»). Al Nord la Repubblica Sociale aveva statalizzato l'[[Agenzia Stefani]] e l'aveva fatta trasferire da Roma a [[Milano]]. In quel mese tre esponenti delle maggiori forze politiche della [[Resistenza italiana]], Giuseppe Liverani, direttore amministrativo de ''[[Il Popolo]]'' quotidiano della [[Democrazia Cristiana]], [[Primo Parrini]], direttore amministrativo dell’''[[Avanti!]]'', organo del [[Partito Socialista Italiano]], e [[Amerigo Terenzi]], consigliere delegato della società editrice de ''[[l'Unità]]'', giornale del [[Partito Comunista Italiano]], avanzarono l'ipotesi di organizzare un'agenzia di stampa come [[cooperativa]] di [[testata giornalistica|testate giornalistiche]], non controllata dal governo e neppure da gruppi privati, sostituendo l'operato dell'Agenzia Stefani.
 
La proposta ebbe l'assenso dalle autorità militari alleate che, pochi mesi dopo, favorirono la fondazione della nuova agenzia italiana chiudendo la NNU. All'iniziativa aderirono subito ''[[L'Italia libera]]'', ''[[La Voce Repubblicana]]'' e ''[[Risorgimento Liberale]]'', approntando un locale di fortuna in via del Moretto e affidando ufficiosamente la direzione a [[Renato Mieli]]. Il 15 gennaio 1945 uscì il primo notiziario dell'ANSA, stampato e distribuito nella sola città di Roma. Dopo alcune settimane l'ANSA si insediò nei locali dell'agenzia Stefani, in via di Propaganda.<ref>[[Sergio Lepri]], Francesco Arbitrio, Giuseppe Cultrera, ''Informazione e potere in un secolo di storia italiana. L'Agenzia Stefani da Cavour a Mussolini'', Firenze, Le Monnier, 1999</ref>