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===Il ''bas-dessus''===
Durante tutto il grande periodo barocco e, in genere nell'opera settecentesca, "la voce di contralto fu virtualmente sconosciuta in Francia"; infatti, da una parte, il ''bas-dessus'' (letteralmente: ''basso-soprano'') francese, dal punto di vista sia dell'estensione che della qualità timbrica, è piuttosto riferibile al mezzosoprano che non al contralto; dall'altra, comunque, le cantanti designate come ''bas-dessus'', e quindi i ruoli solistici scritti per tale tipologia vocale, furono estremamente rari. Si ricordano una certa Mademoiselle Gondré, creatrice del ruolo di contorno di Myrrhine ne ''Les festes de l'Hymen e de l'Amour'' di [[Jean-Philippe Rameau|Rameau]], lodata a suo tempo da [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]] perché in possesso di "una gran bella voce di ''bas-dessus''" (''Dictionnaire de Musique'', 1768),<ref>Lionel Sawkins, ''Bas-dessus'', in Stanley Sadie, ''op. cit.'', I, pp. 336-337. Rousseau rilevava, con evidente rincrescimento, che "un bel ''bas-dessus'' pieno e sonoro non viene apprezzato in Italia meno che le voci chiare ed acute, mentre non se ne fa alcun conto in Francia" (''Dictionnaire de Musique'', I, voce: ''Dessus''; edizione consultata: ''Œuvres complètes de J.J. Rousseau'', Nouvelle Édition, Lione, editore non dichiarato, 1796, tomo XVII, p. 261; accessibile gratuitamente ''on-line'' in [http://books.google.it/books?id=VAgIYqHKBfYC&pg=PA261&lpg=PA261&dq=Gondr%C3%A9+bas-dessus&source=bl&ots=Iw-JLa7hAf&sig=P5da76dJEWqBcu8dA5Q8N-WDI14&hl=it&ei=I8l-Tu7VK-ql0QWAt_m_CQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=3&ved=0CDYQ6AEwAg#v=onepage&q=Gondr%C3%A9%20bas-dessus&f=false books.google]).</ref> e soprattutto la leggendaria Mademoiselle Maupin, al secolo [[Julie d'Aubigny]], cantante e spadaccina, mangiatrice di uomini (e di donne), per la quale [[André Campra]] scrisse quella che è ritenutasalutata come la prima parte solistica per ''bas-dessus'' dell'opera francese, il ruolo di Clorinda nel ''Tancrède'' del [[1702]], anche se, per la verità, la parte non scende mai sotto il re<sub>3</sub>.<ref>Julie Anne Sadie, ''Maupin'', in Stanley Sadie, ''op. cit.'', III, p. 274.</ref>
 
In effetti, come avrebbe ricordato a metà dell'Ottocento [[Hector Berlioz]],<ref>«All<nowiki>'</nowiki>''Opéra'' pretendevano ancora, non più tardi di trent'anni fa, che la Francia non producesse contralti. In conseguenza, i cori francesi avevano solo soprani ...» (''À travers chants, Études musicales, adorations, boutades et critiques'', Parigi, Michel Lévy Frères, 1862, p. 155 - accessibile gratuitamente ''on-line'' in [http://books.google.it/books?id=messAAAAYAAJ&pg=PA155&dq=Hector+Berlioz+%C3%80+travers+chants+les+choeurs+francais&hl=it&ei=4ng5Tbm_K9OM4gagoriyCg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=2&ved=0CCsQ6AEwAQ#v=onepage&q&f=false books.google]).</ref> si era ingenerata in Francia, soprattutto nell'ambiente dell'''[[Opéra National de Paris|Opéra]]'', la convinzione secolare che il paese non partorisse, per chissà quale motivo, contralti; e quindi, praticamente tutte le parti femminili del melodramma barocco e settecentesco francese sono ascritte al registro di soprano anche quando sono composte in comode tessiture da mezzosoprano. E questo è vero sia per il Seicento e per i primi anni del Settecento (così come, del resto, per l'opera italiana coeva), sia anche per il periodo successivo: le grandi eroine parigine di [[Christoph Willibald Gluck|Gluck]], le due Ifigenie, ma anche Armida e Alceste, sono state interpretate, in epoca moderna, quasi indifferentemente da soprani e da mezzosoprani. Contemporaneamente, nei cori, la parte altrove riservata ai contralti era in Francia eseguita dalla voce maschile, "stridula e forzata" secondo Berlioz, dei tenori acuti detti ''[[Haute-contre|hautes-contre]]'', ciò che costrinse lo stesso Gluck a scompaginare le parti di contralto dei cori delle opere italiane che andava trascrivendo per il teatro francese, onde adeguarle a tale tipologia vocale.<ref>''À travers chants...'', p. 156. Siccome poi, ai suoi tempi, i cori francesi avevano ormai abbondanza di contralti e penuria di ''hautes-contre'', Berlioz non si faceva scrupolo filologico, nella sua ripresa delle opere gluckiane, a ripristinare l'assetto dei cori italiani originari</ref>