Qusayy ibn Kilāb: differenze tra le versioni
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|Attività = mercante
|Nazionalità = arabo
|PostNazionalità = antenato (della quinta generazione) di [[Maometto]] e restauratore del culto [[Jahiliyya|preislamico]] della [[Kaaba|Kaʿba]]
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Esse sono unanimi anche sulla sua vita e le sue gesta riportate in un racconto che sopravvive in tre redazioni differenti tra loro solo per alcuni dettagli minuti; esse risalgono rispettivamente a Muhammad al-Kalbī, [[Ibn Ishaq|Ibn Ishāq]] e ʿAbd al-Malik b. ʿAbd al-ʿAzīz b. Jurayj al-Makkī. Quṣayy vi è rappresentato secondo il tipo leggendario dell'eroe fondatore di città: egli ha trascorso la sua infanzia e la sua prima giovinezza lontano dalla patria e nella totale oscurità; figlio cadetto di [[Kilab ibn Murrah]], discendente dei [[Quraysh]], la cui superiorità
Sarebbe stato qui che, secondo una tradizione, il suo nome Zayd fu sostituito dal soprannome Quṣayy, dalla radice <nowiki><q-ṣ-y></nowiki> "allontanarsi". Avendo appreso da sua madre le sue vere origini, Quṣayy ritorna infatti
Divenuto signore
La casa che Quṣayy aveva costruito nei pressi della Kaʿba costituisce ormai il centro delle funzioni civili e religiose dei Quraysh sotto il nome di "Dār al-Nadwa", più tardi sede del governo tribale della città ([[mala']]). Si attribuisce anche a Quṣayy la scoperta e lo scavo del pozzo al-ʿAjūl.
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Da ciò si comprende come i Quraysh considerassero Quṣayy come il loro capostipite e come il fondatore della Kaʿba. L'antichità di questa tradizione è attestata da un verso di [[al-A'sha|al-Aʿshā]] (al-Bakrī, 489) e da più versi di [[Hassan ibn Thabit]].
Quṣayy sarebbe dunque per la Mecca "ciò che Teseo fu per Atene e Romolo per Roma" ([[Leone Caetani|Caetani]]): si deve riconoscere in lui un personaggio storico “eroizzato” oppure la rappresentazione mitologica di un eroe; questo è quanto si può stabilire allo stato attuale delle nostre conoscenze.
Il fatto che il nome Quṣayy si ritrovi nelle iscrizioni nabatee, e probabilmente anche in una pergamena di Dura, sull'[[Eufrate]], potrebbe far pensare a un nome d'origine settentrionale, malgrado però lo si ritrovi anche in varie tribù meridionali arabiche. <br>
Tuttavia la tradizione, che fa trascorrere in Siria l'infanzia di Quṣayy, è favorevole all'ipotesi che fa introdurre, o per lo meno rinnovare, il culto della Kaʿba al seguito di influenze di origine settentrionale.
La tradizione secondo la quale all'inizio del [[VI secolo|VI sec.]] la direzione del culto della Kaʿba e della ''[['Umra|ʿUmra]]'' era nelle mani del clan che si diceva discendente da Quṣayy dette fama alla sua gente: considerazione avvalorata dal fatto che il suo clan vantava alcuni dei capi riconosciuti dai Quraysh, tra gli altri i Banū Umayya, malgrado i [[Banu Makhzum|Banū Makhzūm]], uno dei clan più potenti
==Bibliografia==
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