Hans Scholl: differenze tra le versioni

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Biografia
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== Biografia ==
=== L'infanzia ===
Nato a [[Crailsheim]] il 22 settembre [[1918]], Hans fu il secondo di sei figli e fratello maggiore della famosa [[Sophie Scholl]]. Suo padre, un convinto liberale, fu sindaco di [[Forchtenberg am Kocher]]. Sua sorella maggiore [[Inge Aicher Scholl|Inge]] lo ricorda come un giovane molto onesto, capace di portare gli altri all'entusiasmo per qualsiasi cosa. Aveva un'intelligenza duttile. Il lavoro (sia a casa che nel laboratorio) gli risultava molto facile. Era interessato a tutto: all'arte, alla letteratura, allo sport, a tutte quelle cose in fondo che possono entusiasmare un giovane. Era pieno di idee, ed amava la vita malgrado il periodo oscuro nel quale viveva. Era stato educato, sin dall'infanzia, all'amore per la patria.<ref name=raiuno>''La Croce, la Rosa e la Svastica'', di Paolo Borella, edizione Sergio Fratini su [[Raiuno]], da ''Pagine della Resistenza Europea'', di Emanuele Milano e Gianni Salmi del 25 aprile [[1962]].</ref>
 
Contro la volontà del padre Hans, come d'altronde la sorella minore, prese parte a 15 anni, nel [[1933]], nei ranghi della [[Gioventù Hitleriana]], che addestrava migliaia di giovani perché obbedissero anche agli ordini più disumani, ricoprendo presto cariche di dirigenza grazie al suo talento comunicativo e alla sua intelligenza. Divenne il leader del locale gruppo di [[Ulma|Ulm]] nel quale inserì oltre a una bandiera diversa rispetto agli altri gruppi, anche canzoni popolari provenienti da diversi paesi (per es. la [[Russia]]). Presto si scontrò con la vera natura del movimento e quindi ne uscì per entrare nell'allora illegale Movimento giovanile tedesco. Oltre a ricevere diversi provvedimenti disciplinari dalle autorità naziste nel [[1937]] fu arrestato e imprigionato per tre mesi.
 
=== Le prime idee ===
Un colloquio con il padre fu decisivo per Hans. Era una bella domenica di primavera, e Robert andò a passeggiare con i suoi figli. I problemi che tormentavano il mondo li hanno costantemente interessati in ogni tempo, e i suoi figli gli chiesero un giudizio sincero sul [[Nazismo]] e su Hitler. Disse loro:
 
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I suoi figli furono allora molto impressionati dal modo in cui considerava quel periodo.<ref name=raiuno/>
 
=== La guerra ===
Nel [[1942]], fu chiamato alle armi e inviato sul fronte russo a combattere una guerra che sentiva ingiusta e sbagliata. Delle giornate di guerra, egli conserverà un ricordo angoscioso. Non sarà la paura della morte sempre in agguato a turbare il suo cuore, ma il disprezzo, letto ogni giorno sul volto delle popolazioni asservite, gli inutili massacri, le donne polacche con la stele ebraica sul petto costrette a lavori pesanti in una stazione ferroviaria, sofferenze incontrate ad ogni passo sul fronte dell'est, case distrutte, famiglie distrutte, per la guerra di Hitler. Ritornato in patria nel tardo autunno dello stesso anno, trovò un paese fortemente provato dalla guerra: case bombardate, lutti quasi in ogni famiglia. Gli entusiasmi delle prime vittorie si erano spenti.<ref name=raiuno/>
 
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{{Citazione|Ma non è assurdo continuare a studiare, aspettando che un giorno la guerra finisca e che tutti i popoli ci additino dicendo che abbiamo sopportato un simile governo senza opporre resistenza!|}}
 
=== La Rosa bianca ===
A [[Monaco di Baviera|Monaco]] iniziò i contatti con intellettuali, artisti e letterati come il suo professore [[Kurt Huber]], fortemente critico al governo [[nazista]] di [[Adolf Hitler]]. Nella prima estate del [[1942]], assieme alla sorella [[Sophie Scholl]] e agli amici [[Willi Graf]], studente di [[teologia]], [[Kurt Huber]], [[Christoph Probst]], che studiava [[botanica]] e [[mineralogia]], e [[Alexander Schmorell]] fondarono il gruppo della Rosa Bianca. Nel gruppo si occupò della stesura dei volantini, invitando i cittadini tedeschi alla [[Resistenza passiva]] contro la dittatura. I volantini furono inizialmente mandati per posta ad intellettuali, studenti e persone che il gruppo credeva maggiormente inclini a recepire il loro messaggio. Nell'ultima fase dello stesso furono distribuiti in diverse università come quella di [[Monaco di Baviera]].