Polemone di Ilio: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Vissuto nel [[II secolo a.C.]], ai tempi di [[Tolomeo V|Tolomeo Epifane]], <ref>P. E. Arias in ''Enciclopedia dell' Arte Antica'' (1965) alla voce "Periegeti"</ref>, Polemone fu un importante [[erudito]] e [[storiografo]] autore di [[periegesi]].<br>

Polemone doveva essere, comunque, considerato per la sua erudizione e per i viaggi che sicruamentesicuramente intraprese per la composizione delle sue opere, doveva essere considerato un personaggio di primo piano se nel [[177 a.C.|177]]-[[176 a.C.]] vienevenne nominato [[prosseno]] di [[Delfi]] e cittadino onorario di [[Atene]], [[Samo (isola)|Samo]] e [[Sicione]].
==Opere==
I titoli delle sue opere mostrano un prevalente indirizzo antiquario, volto su tutto il mondo greco e, in generale, ellenofono: ''Su Samotracia'', ''L'Acropoli'' (quattro libri), ''La Via Sacra'', ''I quadri nei Propilei'', ''Lista degli eponimi dei demi e delle tribù'', ''La Stoa Pecile di Sicione'', ''I quadri a Sicione'', ''Le dediche a Sparta'', ''I villaggi a Sparta'', ''Le feste Eracleie a Tebe'', ''Fondazioni delle città in Focide e sulla parentela con gli Ateniesi'', ''I tesori di Delfi'', ''Periegesi di Ilio'' (tre libri), ''Le città nel Ponto'', ''Fondazioni italiche e siceliote'', ''Epigrammi secondo le città'', ''Sui fiumi in Sicilia'', ''I pepli a Cartagine''.<br>
 
Più erudite erano opere di discussione quali l'ampio trattato ''Contro Timeo'' (almeno 12 libri), ''Sul viaggio ad Atene di [[Eratostene di Cirene|Eratostene]]'' (almeno due libri), ''Contro Neante'', ''Contro Adeo e Antigono'' (almeno 6 libri), o varie ''Lettere'' in cui, in forma epistolare, discuteva di usi e costumi.<br>
 
Dai frammenti rimasti<ref>102 nella classica edizione di Preller del 1838.</ref> si evidenzia come le dettagliate descrizioni topografico si accompagnino poi con non brevi divagazioni su fatti storici e miti locali le quali rispondono non alla volontà di dimostrare la sua cultura quanto ad un'esigenza di ricerca personale. <ref>Cfr. ''Polemonis Periegetae Fragmenta collegit: digessit, notis auxit L. Preller. sumptibus Guilielmi Engelmanni'', Leipzig, Teubner, 1838, pp. 18-30.</ref>.<br>
Più erudite erano opere di discussione quali l'ampio trattato ''Contro Timeo'' (almeno 12 libri), ''Sul viaggio ad Atene di [[Eratostene di Cirene|Eratostene]]'' (almeno due libri), ''Contro Neante'', ''Contro Adeo e Antigono'' (almeno 6 libri), o varie ''Lettere'' in cui, in forma epistolare, discuteva di usi e costumi.<br>
Dai frammenti rimasti<ref>102 nella classica edizione di Preller del 1838.</ref> si evidenzia come le dettagliate descrizioni topografico si accompagnino poi con non brevi divagazioni su fatti storici e miti locali le quali rispondono, non alla volontà di dimostrare la sua cultura, quanto ad un'esigenza di ricerca personale. <ref>Cfr. ''Polemonis Periegetae Fragmenta collegit: digessit, notis auxit L. Preller. sumptibus Guilielmi Engelmanni'', Leipzig, Teubner, 1838, pp. 18-30.</ref>.<br>
 
Polemone è un viaggiatore erudito che, acceso dalla sua innata curiosità, spinta anche fino ad argomenti riguardanti le prostitute o i dipinti osceni, basa le sue periegesi su una documentazione così approfondita da essere chiamato "lapidario" (στηλοκόπας), interessato cioè non tanto alla descrizione delle opere d'arte, come avveniva con [[Pausania il Periegeta]], ma alla esposizione dei più vari oggetti come lapidi, statue, offerte votive, trovati nei luoghi da lui visitati. <ref>[[Giorgio Pasquali]] in ''Enciclopedia Italiana'', Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1935, ''passim''.</ref>
 
<br>Come in Pausania, che ha però tutt'altro stile e serio metodo sistematico, è in Polemone la volontà di interessare e stupire il lettore con la descrizione di fenomeni straordinari i παραδοξα (paradossi) come quello che riferisce nell'opera sulla Samotracia dove afferma di aver visto durante una festa delfica enormi [[porro|porri]] e come quello narrato nell'opera di polemica artistica contro Adeo e Antigono dove racconta dell'uccello παρϕυρίων (''parfurìon'') che fa la guardia davanti alla porta del padrone, e se la padrona commette adulterio lo segnala impiccandosi oppure come quello citato in un'opera dove descrive l'indovino Archestrato così magro che pesava un [[obolo]]. <ref>''Polemonis Periegetae Fragmenta collegit: digessit, notis auxit L. Preller. sumptibus Guilielmi Engelmanni'', Leipzig, Teubner, 1838, pp. 16-17.</ref>
 
==Note==