Equalizzazione: differenze tra le versioni

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Ho modificato alcune parti che definivano l'equalizzatore come un "apparecchio" e che alludevano all'idea che l'equalizattore sia uno strumento esclusivamente destinato ai fonici, vi erano varie forme troppo colloquiali e parziali.
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Il numero di tali porzioni e le frequenza centrali di ogni porzione dipendono dall'applicazione d'uso : un semplice amplificatore da hi-fi possiede un equalizzatore a 2 bande (porzioni) ovvero bassi ed acuti.
 
Un equalizzatoreEqualizzatori più sofisticatosofisticati possiedepossiedono anche una terza banda (medi), o addirittura 5 bande (bassi, medio-bassi, medi, medio-acuti, acuti), o ancora 7 bande,: chein prendequest'ultimo ilcaso si nomeparla di equalizzatore "a ottava", essendo le frequenze centrali di ogni banda il doppio della precedente, come appunto le ottave musicali.
 
Gli equalizzatori destinati all'uso professionale arrivano ad avere 31 bande di regolazione e sono detti "a terzi d'ottava" poiché ogni cursore copre appunto 1/3 di ogni ottava, da 20 Hz a 20.000 Hz con passi minimi (esempio 16 Hz - 20 - 25 31 40 50 63 80 100 120 150 e sono particolarmente adatti nelle operazioni di mastering e di correzione dell'acustica dell'impianto audio installato).
 
Gli equalizzatori parametrici sono più complessi, ma permettono di effettuare correzioni evitando particolari danni al segnale, essendo utilizzati particolarmente nelle riprese dei suoni in spettacoli dal vivo, dove gli errori e le pesanti correzioni timbriche possono essere dannosi.
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=== Collocazione dell'equalizzatore ===
All'interno di una sequenza di effetti e processori di segnale, dove l'input è costituito da un segnale da amplificare (es. microfono, chitarra, basso...) e l'output è costituito dal cosiddetto "finale di potenza" che alimenta il segnale elaborato e lo passa alle casse acustiche, l'equalizzatore viene tipicamente posto nella parte finale della catena, in modo che il suono possa essere - appunto - opportunamente regolato sulla base della timbrica e dell'acustica "di ritorno", cioè dell'effettiva sensazione acustica di chi ascolta. Nei sistemi di amplificazione compatti, l'equalizzazione è una regolazione posta sull'amplificatore stesso. Ciò non toglie che l'equalizzatore possa essere utilizzato, all'interno della catena di effetti e processori di segnale, anche in altre posizioni, per ottenere una pre-elaborazione del segnale di ingresso e riuscire così ad amplificare o ridurre frequenze che saranno poi elaborate da altri processori di effetti.
 
=== Filtri ===
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=== Tipologie ===
I circuiti che costituiscono un equalizzatore possono essere molto semplici, come appunto il circuito RIAA di riproduzione o quelli in dotazione agli impianti Hi-Fi ed apparecchi portatili,; altri più complessi, sono in dotazione alle apparecchiature utilizzate negli studi di registrazione e mastering. Molto sofisticati sono gli equalizzatori d'ambiente, progettati unicamente per aiutare a linearizzare al meglio la risposta in frequenza di un ambiente destinato all'ascolto della musica; si interviene sugli elementi di arredo e dislocando in punti appropriati, elementi fissi in materiale fonoassorbente, dedicati ad [[attenuazione|attenuare]] di una certa misura determinate frequenze, una volta equalizzato l'ambiente, l'apparecchio non si usa più, il suo funzionamento consiste nel generare un segnale audio, il quale inizia dalla frequenza udibile più bassa e sale linearmente fino alla più alta; contemporaneamente, tramite un [[microfono]] [[campione (metrologia)|campione]] posizionato nel punto di ascolto, analizza il segnale restituito dal microfono, fornendo graficamente su un [[display]], la risposta in frequenza dell'ambiente, ripetendo la prova più volte dopo aver variato la dislocazione degli elementi di arredo, si giunge infine ad ottenete per successive approssimazioni, la migliore risposta dell'ambiente.
 
==Equalizzazione dei ritardi==