Campo San Martino: differenze tra le versioni

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== Storia ==
 
=== [[Storia antica|Età Antica]] e romana ===
Nel territorio di Campo San Martino non ci sono ritrovamenti importanti che ci indicano la presenza certa e stabile dell'uomo in età precedente a quella [[Età romana|romana]]. Possiamo solo immaginare che un tempo questi luoghi erano attraversati da corsi d'acqua e coperti da boschi utilizzati per la [[caccia]], la pesca, il pascolo o la raccolta di legname. Tracce di occupazione del suolo in età [[Veneti|paleoveneta]] potrebbero essere individuate con il ritrovamento, occasionale, di resti di piroghe monossili segnalati nel [[Brenta]] tra Campo San Martino e [[Piazzola sul Brenta]] ma la loro presenza non acquista nessuna prova dell'insediamento umano. Durante l'età romana nel territorio di Campo San Martino vennero costruiti strade, ponti e villaggi. Una tappa fondamentale del processo di inserimento dell'amministrazione romana fu la concessione, nel 89 a.C., dello [[Diritto latino|ius latino]] (cioè del diritto latino, il livello tra la piena cittadinanza romana e lo stato di non cittadino) attribuito dalla [[Lex Pompeia de Transpadanis|Lex Pompeia]], cui seguì, successivamente, la Lex Iulia promulgata nel corso del decennio apertosi nel 49 a.C. o forse più tardi nell'età di [[Augusto]]. Quello che faceva ricco e grande il territorio di Padova, per la sua favorevole posizione geografica e per la fitta rete stradale e fluviale, era il commercio di lana. I romani attribuirono particolare importanza alla realizzazione di una capillare rete stradale che aveva la particolarità di snodarsi in linea retta, per quanto era possibile, e ciò per collegare più velocemente le varie parti dell'impero. Queste vie consolari costituirono un importante strumento per la conquista e il consolidamento politico che inseguito acquistò anche una valenza economica e commerciale per lo sfruttamento del territorio e divennero decisive per il processo di unificazione sociale e culturale. Una di queste importanti vie correva alcuni chilometri a nord di Campo San Martino ed era la via [[Via Postumia|Postumia]]. Questa strada consolare, che venne edificata nel 148 a.C., attraversava tutta la Pianura Padana collegando [[Genova]] ad [[Aquileia]].
 
=== [[Medioevo]] ===
Mancano quasi completamente le fonti scritte relative al primo millennio. Sappiamo che, durante le [[invasioni barbariche]] che corrispondono alla fine dell'[[Impero romano d'Occidente|Impero Romano d'Occidente]], le campagne di Campo San Martino vennero occupate da queste popolazioni provenienti dall'Europa dell'Est costringendo i cittadini ad abbandonare le proprie terre per rifugiarsi in luoghi fortificati. Particolari conseguenze ebbe nel territorio l'invasione dei [[Longobardi]], guidati da [[Agilulfo]], che nel [[601]] assaltarono il territorio di Padova. Iniziò così un fenomeno di emigrazione della popolazione verso le isole della [[Laguna di Venezia|laguna veneta]]. Il Regno Longobardo governò per due secoli il territorio di Padova lasciando traccia nelle numerose cappelle che una volta divenuti cristiani, i longobardi dedicarono a [[San Giorgio]] e a [[Arcangelo Michele|San Michele]], loro patroni. Sarà [[Carlo Magno]] a porre fine alla dominazione longobarda nel [[774]]. Prima dell'anno mille, nel territorio di Campo San Martino, vi era una società feudale quindi con i grandi feudatari o vassalli, valvassori, i valvassini, i servi della gleba, gli schiavi; era presente una economia arretrata, basata sul latifondo, ma tra il 1000 e 1200 si assistette ad una generale rinascita nelle campagne padovane e di Campo San Martino. Avvennero attività di disboscamenti, bonifiche, messa in coltura di campi e nuove attività commerciali e produttive. Vengono, inoltre, menzionati per la prima volta molti comuni padovani come ad esempio Piazzola sul Brenta, [[San Giorgio in Bosco]] e Campo San Martino. Il primo documento in cui viene menzionato Campo San Martino risale al 18 giugno 1130 quando il vescovo di Padova, [[Bellino di Padova|Bellino]], concede alcuni terreni in feudo a Gualperto e Palma e ai figli Stenione e Algarda.
 
=== La dominazione Veneziana ===
Nel [[1405]] il territorio di Campo San Martino entra a far parte della potente Venezia. La Serenissima divise il territorio in dodici provincie a loro volta suddivise in podesterie e Campo San Martino, Marsango e Busiago entrano a far parte della podesteria di [[Cittadella (Italia)|Cittadella]]. La parrocchia di Busiago si troverà ad avere giurisdizione in due podesterie perché Busiago Vecchio e Busiago del [[Piovego]] facevano parte della podesteria di [[Camposampiero]]. Le podestrie erano governate dal Rettore insieme al Podetà che amministrava la giustizia e curava i lavori pubblici e dal Capitano che si occupava dell'esercito. La podesterie erano suddivise in ''ville'', piccoli comuni con a capo un degan assistito dagli uomini di cumun, una specie di consiglio comunale. Sia i degan che i comun erano eletti dai capi famiglia e il comune non aveva una propria sede ma le riunioni si tenevano i chiesa. Tutta l'organizzazione era controllata dagli Inquisitori di Terraferma che verificavano e riferivano al Senato. In questo periodo assistiamo al consolidamento di due grandi famiglie: gli Obozzi a Campo San Martino e i Mussato a Busiago. Marsango fu influenzato dalla presenza del Monastero di Sant'Andrea di [[Curtarolo]]. La maggior parte delle famiglie viveva in case di paglia su piccoli e piccolissimi appezzamenti di terreno che raramente superavano l'estensione del campo. Esosità dei contratti agrari, pressione fiscale e continue distruzioni degli eserciti in guerra quasi li rappresentano una realtà immobile per secoli, depositaria di sentimenti e memorie, mentalità, credenze, modi di vita che si trasmettevano intatte di generazione in generazione. I contadini, oltre a dedicarsi al pascolo o alle coltivazioni, potevano pescare, raccogliere legna, cacciare....
 
==Evoluzione demografica==