Giganti di Mont'e Prama: differenze tra le versioni

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=== Betili oragiana ===
{{vedi anche| Betilo}}
Il termine [[Betilo|betile]], dall'[[Lingua ebraica|ebraico]] ''bet-el'', ovvero "casa del dio", indica delle pietre sacre di semplice forma geometrica, prive del tutto o quasi di raffigurazione. In analogia al significato religioso rivestito in Oriente, si ritiene come anche per i Nuragici essi potessero rappresentare o la casa del [[Numen|nume]], o il dio stesso, in modo astratto e simbolico. Questo suggerisce la loro costante presenza in tutti i luoghi di culto della [[Civiltà nuragica]], dai santuari come [[Complesso nuragico di Su Romanzesu|Su Romanzesu]] di [[Bitti]] alle [[Tomba dei giganti|tombe dei giganti]].
{{Galleria
| larghezza = 200px
| titolo = Betili da Monte Prama
| align = leftright
| File:Betili di Monte Prama al Museo Archeologico di Cagliari.jpg|Frammenti di betili da Monte Prama esposti al Museo di Cagliari.
| File:Betile.JPG|betile da Tomba dei Giganti con doppia fila di incavi (cosiddetto ''oragiana'').
}}
{{vedi anche| Betilo}}
Il termine [[Betilo|betile]], dall'[[Lingua ebraica|ebraico]] ''bet-el'', ovvero "casa del dio", indica delle pietre sacre di semplice forma geometrica, prive del tutto o quasi di raffigurazione. In analogia al significato religioso rivestito in Oriente, si ritiene come anche per i Nuragici essi potessero rappresentare o la casa del [[Numen|nume]], o il dio stesso, in modo astratto e simbolico. Questo suggerisce la loro costante presenza in tutti i luoghi di culto della [[Civiltà nuragica]], dai santuari come [[Complesso nuragico di Su Romanzesu|Su Romanzesu]] di [[Bitti]] alle [[Tomba dei giganti|tombe dei giganti]].
 
Per tipologia sono suddivisibili in betili conici e betili troncoconici. La distinzione ha rilevanza cronologica essendo i betili troncoconici più recenti in quanto pertinenti alle tombe dei giganti in [[Isodomo|opera isodoma]].<ref>{{Cita|Lilliu (1985)|pp. 181-186.}}</ref><ref>{{Cita|Bagella (2001)|pp. 1-5.}}</ref><ref name=E.Usai>{{Cita web|cognome= Usai|nome= Emerenziana|coautori= Vincenzo Santoni et al.|autore= |url= http://www.sardegna.beniculturali.it/getFile.php?id=3177|titolo= I betili di Mont'e Prama|accesso= 27 marzo 2012|formato= PDF|editore= h.demia.ss/press|sito= La pietra e gli eroi. Le sculture restaurate di Mont'e Prama|pagine= 30-40|data= |anno= 2011}}</ref> Presso mont'e Prama si rinvennero dei betili troncoconici con incavi di tipo "oraggiana" (o "oragiana").
 
Secondo l'archeologo [[Giovanni Lilliu]] tali incavi potrebbero simboleggiare gli occhi di una divinità che sorvegliava e proteggeva le tombe.<ref>{{Cita|Lilliu (1985)|p. 187.}}</ref><ref>{{Cita|Lilliu (2008)|p. 285.}}</ref> I betili nuragici sono oggetti simbolici tipici del Bronzo medio e del Bronzo recente nuragico, venendo scolpiti a partire dal [[XVI secolo a.C.|XIV]] secolo. La loro presenza nella necropoli di Mont'e Prama fu spiegata da Giovanni Lilliu tramite due soluzioni alternative: verosimilmente i betili provenivano da una precedente tomba dei giganti andata distrutta, oppure sono la copia di analoghi più antichi, nella volontà dei Nuragici di rimarcare la linea di continuità con la loro tradizione in una sorta di rievocazione nostalgica.<ref>{{Cita|Lilliu (2008)|p. 296.}}</ref><ref>{{Cita|Tronchetti (1988)|p. 76.}}</ref>

Attualmente la doppia fila di incavi notata in un betile di Mont'e Prama e non attestata in alcun altro esemplare in Sardegna, fa propendere per una loro produzione coeva alla necropoli, e perciòinducendo gli studiosi ritengonoa ritenere che furono realizzati appositamente per il complesso di montMont'e Prama.<ref name=E.Usai/>
 
== Tecniche di lavorazione ==