Antonio Giolitti: differenze tra le versioni

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Ministro del Bilancio dal 4 dicembre [[1963]] al 22 luglio [[1964]], nel primo governo di centrosinistra con la partecipazione di ministri socialisti. A causa del raffreddarsi dell'impegno riformista, rifiutò di far parte del successivo secondo governo Moro. Contrario all'unificazione socialista, fino al [[1969]] mantenne un atteggiamento critico nei confronti della dirigenza del partito ma, una volta ricostituito il gruppo socialista alla camera nell'agosto 1969, accettò di assumerne la presidenza<ref>Antonio Giolitti: ''Lettere a Marta - Ricordi e riflessioni'', Il Mulino 1992, pagg. da 143 a 149 e da 158 a 167</ref>. Dal 27 marzo [[1970]] al 17 febbraio [[1972]] e dal 7 luglio [[1973]] al 23 novembre [[1974]] è ministro del Bilancio e della Programmazione economica nei governi di centrosinistra organico guidati da [[Mariano Rumor]] e da [[Emilio Colombo]]. Giolitti fu uno dei principali ispiratori della programmazione economica.
 
=== L'impegno presso la [[Commissione Europeaeuropea]] ===
 
Dal [[1977]] al [[1985]] fu anche Commissario presso la [[Comunità economica europea]], con la responsabilità della politica regionale europea. In tale qualità, seguì con particolare interesse la strategia dell'allargamento della Comunità Europea nei confronti di Spagna e Portogallo, istaurando un rapporto diretto con l'allora Primo Ministro spagnolo, il socialista [[Felipe González]].