Omicidio Calabresi: differenze tra le versioni

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Nel 1976, Nardi, trasferitosi in [[Spagna]], morì in un sospetto incidente d'auto avvenuto nell'isola di [[Maiorca]], prima che si chiarisse la sua posizione<ref name=nera/>. Nell'aprile del 1991, i magistrati, mentre indagavano sui mandanti della [[Strage di Bologna|strage alla stazione di Bologna]], trovarono negli archivi di [[Forte Braschi]] il nome di Gianni Nardi nell'elenco dei 1.915 che erano stati contattati dal SISMI per essere inseriti nella struttura [[Organizzazione Gladio|Gladio]]. Addirittura a Gianni Nardi era stata attribuita una sigla, 0565, anche se fu dimostrato che non entrò mai a far parte dell'organizzazione (la domanda che fece ebbe un esito definito «esito N», cioè negativo)<ref>{{Cita news|autore=Giovanni Bianconi|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,2/articleid,0806_01_1993_0280_0002_11321349/|titolo=Dentro tutti i misteri da Calabresi a Gladio|pubblicazione=''[[La Stampa]]''|data=14 ottobre 1993|accesso=28 agosto 2015}}</ref>. Nardi, soprannominato il «bombardiere nero», è stato anche avvicinato al cosiddetto [[ Noto servizio|Noto Servizio]] o ''Anello''<ref>Rita Di Giovacchino, ''Il libro nero della Prima Repubblica'', p. 98.</ref>, un'altra struttura segreta che, secondo il maestro venerabile della [[P2]] [[Licio Gelli]], sarebbe stata appannaggio di [[Giulio Andreotti]].
 
Nel 1993 [[Donatella Di Rosa]], soprannominata come «Lady Golpe» (poiché moglie del colonnello dell'esercito italiano Aldo Michittu e divenuta nota al grande pubblico per le rivelazioni fatte alla stampa circa un presunto progetto di golpe), affermò di aver partecipato a riunioni segrete, con l'intento di raccogliere fondi e organizzare un [[colpo di Stato]], con alti esponenti delle [[Forza armata|Forze Armate]] ma anche con un uomo di nome Gianni Nardi. Nove giorni dopo fu riesumato in [[Spagna]] il corpo di Nardi e in pochi giorni ne fu confermata l'identità<ref>{{Cita news|autore=Ettore Botti, ''[|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/novembre/29/esperto_sono_certo_Nardi_co_0_94112912121.shtml |titolo=L'esperto: sono certo, è Nardi]'', |pubblicazione=''Corriere della Sera'', |data=29 novembre 1994.|accesso=30 luglio 2015}}</ref>. La Di Rosa disse di averlo confuso forse con un omonimo «Gianni Nardi» o qualcuno che si spacciava per lui<ref name=sosia/>.
 
Gli esponenti di [[estrema destra]] Alessandro Danieletti, Esposti e Aldo Tisei affermarono negli anni ottanta che Nardi era coinvolto nel delitto Calabresi, come esecutore o come organizzatore. La circostanza sarebbe stata loro confermata da [[Pierluigi Concutelli]], importante esponente di [[Ordine Nuovo (movimento)|Ordine Nuovo]], e da [[Paolo Signorelli (politico)|Paolo Signorelli]] (a cui Nardi l'avrebbe confessato in Spagna)<ref name="Biacchessi" />.