Omicidio Calabresi: differenze tra le versioni

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===Critiche alle dichiarazioni di Marino===
La confessione di Marino e l'attendibilità che gli fu riconosciuta dalla magistratura furono oggetto di critiche sia da parte della difesa di Bompressi, Pietrostefani e Sofri, sia da parte di un movimento di opinione, legato all'area intellettuale e politica cui appartenevano gli accusati dell'omicidio: tra i suoi esponenti vi erano giornalisti come [[Enrico Deaglio]] e [[Gad Lerner]], politici come [[Marco Boato]] e [[Luigi Manconi]]<ref name="Fini" />. Marino fu accusato dai detrattori di [[mitomania]] o di essere un pentito «a pagamento» (c'è chi sosteneva che avesse perso anche grosse somme al gioco d'azzardo), o semplicemente di confondersi<ref name=inco>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/online/cronaca/sofri/prove/prove.html|titolo=Sofri, ecco le prove dell'istanza di revisione|pubblicazione=''[[laLa Repubblica (quotidiano)|Repubblica.it]]''|data=24 gennaio 2000|accesso=13 settembre 2013}}</ref><ref name="Montanelli">{{Cita news|url=http://archive.is/7q5Uf|titolo=Leonardo Marino un capitalista? Ma se vende frittelle|pubblicazione=''Corriere della Sera''|data=15 gennaio 1998|accesso=9 ottobre 2015}}</ref>.
[[File:Leonardo Marino.jpg|thumb|Leonardo Marino.]]
Queste critiche portarono l'attenzione sulle contraddizioni presenti nelle testimonianze di Marino, che durante il processo corresse diverse volte parti delle sue deposizioni riguardanti la partecipazione di Sofri e Pietrostefani; alcune delle sue affermazioni sui loro incontri nelle prime testimonianze furono accertate come inesatte<ref>{{Cita|Ginzburg 1991|p. 46 e segg.}}</ref>. Queste incongruenze sono state rilevate anche dal magistrato [[Ferdinando Imposimato]], che non partecipò al processo, nella sua analisi critica del caso. I magistrati giudicanti hanno invece attribuito ad esse un valore limitato, considerandole principalmente il risultato dei molti anni trascorsi<ref name="Ferdinando Imposimato 2009">Ferdinando Imposimato, ''L'errore giudiziario: aspetti giuridici e casi pratici'', Milano, Giuffrè, 2009, pp. 106-108.</ref>.