Stefano Bonfanti: differenze tra le versioni

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Si è dedicato, in più di quarant'anni di insegnamento vissuti con grande passione e professionalità, al completamento di un lungo studio su [[Publio Virgilio Marone]], sfociato nella magistrale traduzione in endecasillabi sciolti e nell'approfondito commento della sua opera principale [[Eneide]], studio condotto attraverso tutta la sua vita, in un rapporto affettuoso e diretto con i suoi studenti ai quali comunicava giornalmente le sue riflessioni e le sue "scoperte".
 
La sua traduzione dell'[[Eneide]], (conarricchita da una prefazione di [[Carlo Bo]] e dalle illustrazioni di [[Salvatore Fiume]]), è stata pubblicata nel 1992 dalla Casa editrice Del Drago di Milano nella collana ''Gli Immortali'' (sotto la direzione editoriale di Pierantonio Spizzotin).
 
All'iniziativa di alcuni dei suoi più affezionati studenti si deve la prima pubblicazione, nel [[1996]], in tiratura limitata e destinata ad amici, di un'originale operetta del [[XV secolo]] che Bonfanti scovò in una biblioteca, tradusse e pubblicò in edizione critica, salvandolo, in tal modo, dall'oblio: [[Maffeo Vegio]], [[Supplementum Aeneidos]] (''Libro XIII dell'Eneide'') con presentazione di [[Carlo Bo]].