Razionalismo italiano: differenze tra le versioni

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La giusta occasione per mettere in mostra i loro primi risultati fu quella dell'[[Esposizione italiana di architettura razionale]] che ebbe luogo a Roma nel [[1928]]. Ma già nella [[III Biennale di Monza]] del 1927 Terragni aveva avuto modo di presentare le sue prime opere.
[[File:Como Terragni bn.jpg|thumb|350px|[[Como]], [[Casa del fascio]] di [[Giuseppe Terragni]]]]
Terragni diede un chiaro esempio delle sintesi elaborate in questo contesto nella [[Casa del Fascio (Como)|casa del Fascio]] di [[Como]] del [[1932]]-[[1936]], dove la [[facciata]] è disegnata secondo le proporzioni della [[sezione aurea]] e nel contempo forme e strutture moderne si fondono con un impianto volumetrico e un equilibrio dello [[spazio architettonico]] classici. Nel [[1938]] realizzò la Casa del fascio anche a [[Lissone]], in [[Brianza]], poi chiamata in suo onore [[palazzo Terragni]]. Ma soprattutto nella casa del Fascio di Como si può, secondo [[Ignazio Gardella]], riconoscere il carattere originale del movimento moderno italiano. È quindi il momento della classicità che lo distingue dal movimento moderno internazionale che aveva fatto da madre per il Razionalismo italiano: "il carattere della classicità, intesa non come riferimento mimetico a un determinato periodo storico, rinascimentale o altro, ma una classicità in senso atemporale, come la volontà di cercare un ordine, una misura, una modulazione che rendano le forme architettoniche chiaramente percettibili alla luce del sole e coerenti tra loro, cioè parti di una stessa unità."<ref>[[Ignazio Gardella|Gardella, Ignazio]]: Un ricordo. In: Giuseppe Terragni. Opera completa. A cura di [[Giorgio Ciucci]]: Milano 1996, p. 8.</ref>