Mayer Amschel Rothschild: differenze tra le versioni

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Di [[Ebraismo|religione ebraica]], nacque come '''Mayer Amschel Bauer''' nel ghetto di [[Francoforte sul Meno]] da [[Moses Amschel Bauer]]. Cambiò il suo nome a Rothschild ([[lingua tedesca|tedesco]] per ''scudo rosso'') da Bauer (il precedente nome di famiglia), in riferimento allo scudo rosso che era il segno ufficiale della casa e così il logotipo del business familiare, una banca e un monte di pietà fondati da suo padre Moses.
 
Buona parte della prima fortuna di Rothschild fu costruita sulle relazioni commerciali con [[Guglielmo I d'Assia-Kassel|Guglielmo I]], [[Langravio]] d'[[Assia-Kassel]]. Guglielmo aveva ereditato ciò che era stato asserito essere tra le più grandi fortune in Europa e dipese sostanzialmente da Mayer per l'amministrazione delle sue fortune, particolarmente durante e dopo l'invasione e la conquista della regione da parte di [[Napoleone]]: Guglielmo andò in esilio per alcuni anni, lasciando le sue fortune nelle mani di Mayer. Successivamente, riuscì ad accrescere il suo patrimonio importando merci ed eludendo il blocco imposto da Napoleone.
 
Nel 1798 il terzo figlio, Nathan Mayer Rothschild, fu inviato in Inghilterra per promuovere gli interessi della famiglia nell'importazione nel settore tessile con 20.000 sterline di capitale, creando così la prima filiale estera. Nathan fu poi naturalizzato cittadino inglese nel 1804 e quindi istituì una banca nella [[City di Londra]]. Nel 1810, Mayer sottoscrisse un formale accordo di partnership con i suoi tre figli maggiori. Il figlio minore Jacob invece fu inviato a Parigi nel 1811, per rafforzare la capacità della famiglia di operare in tutta Europa. Ciò gli permise di trarre profitto dal finanziamento degli eserciti di [[Arthur Wellesley, I duca di Wellington|Wellington]] in Portogallo, che richiesero il prestito di grandi quantità d'oro per conto del governo britannico.