Hans Küng: differenze tra le versioni
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Prosegue gli studi a [[Parigi]], dove consegue il Dottorato in teologia presso l'''[[Institut catholique de Paris|Institut Catholique]]'' difendendo una tesi sulla dottrina della [[Giustificazione (teologia)|giustificazione]] del teologo [[Calvinismo|riformato]] [[Karl Barth]].
A soli 32 anni, nel [[1960]], viene nominato professore ordinario presso la Facoltà di Teologia cattolica all'[[Università di Tubinga]] in [[Germania]], dove fonderà anche l'''Istituto per la ricerca [[Ecumenismo|ecumenica]]''. Tra il [[1962]] e il [[1965]] partecipa al [[Concilio Vaticano II]] in qualità di esperto, nominato da [[papa Giovanni XXIII]]; in questa occasione conosce personalmente anche [[Joseph Ratzinger]], che prende parte al Concilio come teologo consigliere
La prima fase della teologia di Küng è rivolta allo studio della chiesa e dell'ecumenismo intracristiano, con opere quali ''La Chiesa'', e ''Veracità. Per il futuro della chiesa''. Nel [[1970]] pubblica il libro ''Infallibile? Una domanda'' nel quale si dichiara che non è ammissibile il dogma sulla [[infallibilità papale]]. Nel 1975 viene richiamato dalla Congregazione per la dottrina della fede. In seguito all'inasprirsi dei toni della contestazione, la [[Congregazione per la dottrina della fede]] il 18 dicembre [[1979]] gli revoca la ''missio canonica'' (l'autorizzazione all'insegnamento della teologia cattolica). Küng continua comunque ad essere sacerdote cattolico, e conserva comunque la cattedra presso il suo ''Istituto'' (che viene però separato dalla facoltà cattolica). Sul processo è importante segnalare la pubblicazione di Leonard Swidler, ''Küng in conflict''. È la prima condanna della Congregazione per la dottrina della fede del pontificato di Giovanni Paolo II, una condanna di alto valore simbolico perché rivolta ad uno dei più autorevoli personaggi del Concilio Vaticano II. In seguito alla revoca della ''missio canonica'', Küng ha sempre aspramente criticato l'operato della Congregazione per la dottrina della fede durante il pontificato di Giovanni Paolo II, affermando che è stata il braccio di una repressione ed epurazioni di tutte le voci critiche all'interno della Chiesa cattolica ([[Leonardo Boff]], [[Jacques Dupuis]], solo per citarne alcune). Ha paragonato la Congregazione per la dottrina della fede ai tribunali con cui in epoca staliniana si eliminavano i dissidenti.<ref>Hans Küng, ''La mia battaglia per la libertà. Memorie'', Diabasis, Reggio Emilia, 2008.</ref>
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