Rodolfo Siviero: differenze tra le versioni

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[[File:Guardistallo, targa rodolfo siviero.JPG|thumb|Targa sulla casa nativa di Siviero a Guardistallo (PI)]]
[[File:Rodolfo Siviero.jpg|thumb|Siviero in una foto degli anni trenta]]
Figlio del veneziano Giovanni – [[sottufficiale]] dei [[Arma dei Carabinieri|Carabinieri]] e comandante della stazione di [[Guardistallo]] – e della maremmana, di San Martino sul Fiora, (Gr) Caterina Bulgarini,<ref>{{cita pubblicazione|autore=Ettore Vittorini|anno=2007|mese=aprile|titolo=L'agente segreto dell'Arte che salvò migliaia di opere|rivista=Via Palestro 24|volume=3|numero=2|pagine=8|url=http://www.comuneguardistallo.pi.it/sito/pagine/03-Informazioni%20e%20notizie/04-Via%20Palestro%2024/viapalestro24-a3n2-Apr07.pdf|accesso=2010-02-06}}</ref> si trasferisce dalla [[provincia di Pisa]] a [[Firenze]] nel [[1924]]. Prosegue gli studi in ambito artistico-letterario all'[[Università degli Studi di Firenze|Università di Firenze]] con l'obiettivo di diventare un critico d'arte<ref>Sanna, Angela, ''[[Giovanni Papini]] e Rodolfo Siviero: un sodalizio'', Nuova antologia. GEN. MAR., 2008.</ref>.
 
Intorno agli [[Anni 1930|anni trenta]] diventa un agente segreto per il [[Servizio Informazioni Militare]] italiano. Aderisce al [[fascismo]] con la convinzione che solo un regime totalitario possa rivoluzionare il paese per renderlo migliore. Nel [[1937]] parte alla volta di [[Berlino]] – sotto la copertura di una [[borsa di studio]] in [[storia dell'arte]] – per raccogliere informazioni sul regime [[nazionalsocialismo|nazista]].