Memento mori: differenze tra le versioni

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La frase trae origine da una particolare usanza tipica dell'[[antica Roma]]: quando un generale rientrava nella città dopo un trionfo bellico e sfilando nelle strade raccoglieva gli onori che gli venivano tributati dalla folla, correva il rischio di essere sopraffatto dalla [[superbia]] e dalle smanie di grandezza. Per evitare che ciò accadesse, qualcuno, alle sue spalle, gli pronunciava la frase: "Respice post te. Hominem te memento" (''Guarda dietro a te. Ricordati che sei un uomo'').<ref>[[Tertulliano]], ''Apologeticum'', [http://www.tertullian.org/latin/apologeticum_becker.htm XXXIII, 4], [http://www.tertullian.org/italian/apologeticum.htm trad. Onorato Tescari] (1951). L'usanza è ricordata anche da [[Epitteto]], ''Diatribe'', [https://archive.org/stream/ldpd_10922736_000#page/456/mode/2up III, 24, 85], che afferma: ''Se bacerai il tuo bimbo, un fratello, un amico, non darti appieno alla rappresentazione e non permettere che l'effusione gioiosa avanziuant'essa vuole ma tirala indietro, impediscila come quelli che stanno a tergo dei condottieri in trionfo e richiamano alla loro memoria che sono esseri umani'' ([http://epitteto.com/files/EPITTETO%20OPERA%20OMNIA.pdf trad. Franco Scalenghe]).</ref>
 
{{senza fonte|L'ordine di stretta clausura dei [[Ordine dei Cistercensi della Stretta Osservanza|trappisti]], fondato nel [[1664]], adottò questa frase come [[motto]]: i monaci di quest'ordine si ripetevano tra loro continuamente la frase, e si scavavano – un poco ogni giorno – la fossa destinata ad accoglierli, con lo scopo di tenere sempre presente l'idea della [[morte]] e quindi il senso della [[vita]], destinata a finire.}}
 
Il ''Memento mori'' diventa poi popolare nella pittura cristiana della [[Controriforma]], nell'ambito della [[natura morta]]. L'esempio più tipico è quello di un teschio posizionato accanto a fiori o frutta.