Ernst Röhm: differenze tra le versioni

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Terminata la procedura degli arresti, Hitler diramò gli ordini per la sorte delle SA, a capo delle quali era stato posto [[Viktor Lutze]]: ad alcune di esse fu offerto di avere salva la vita in cambio del giuramento di fedeltà al cancelliere, mentre altre avrebbero dovuto essere immediatamente giustiziate (Röhm non figurava tra queste). L'ordine fu affidato a Dietrich che lo eseguì immediatamente; solo il 1º luglio Hitler convocò una riunione, alla quale parteciparono Himmler e Göring: subito dopo venne impartito l'ordine di uccidere il capo delle SA all'''[[Oberführer]]'' [[Theodor Eicke]], futuro comandante del [[campo di concentramento di Dachau]], che si trovava al Ministero degli Interni della Baviera, eletto a quartier generale della repressione, in attesa di comunicazioni da Berlino.
 
All'ufficiale delle SS fu espressamente ordinato di proporre a Röhm l'alternativa del [[suicidio]]: recatosi alla prigione di [[Stadelheim]], nella cella n. 474, dove il capo delle SA era rinchiuso dalla sera prima, gli lasciò una [[pistola]] con un solo colpo. Rientrato dopo dieci minuti, lo trovò ancora in vita e, dopo avergli detto «Röhm, si prepari», ordinò allo ''[[Gradi delle Schutzstaffel|Sturmbannführer]]'' [[Michel Lippert]] di sparargli: questi eseguì l'ordine sparandogli al petto e Röhm cadde mormorando «Mein Führer»<ref>{{Cita|Le SS, 1993|p. 37}}.</ref>.
 
== L'omosessualità di Röhm ==