Castello di Montalto in Chianti: differenze tra le versioni

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== Storia ==
[[File:CastellodiMontaltoinChianti1943.jpg|thumb|left|Una visuale del castello nel [[1943]]]]
=== Prime notizie ===
La torre fu probabilmente eretta dai [[Longobardi]] nel [[VI secolo|VI]] o [[VII secolo]], ma la parte principale del castello fu costruita verso la fine del primo millennio dai discendenti di [[Winigi]], primo [[Legge salica|conte salico]] di Siena sotto i [[Franchi]] nel [[IX secolo]], e di suo figlio Berardo dal quale la zona della Berardenga prende il nome. Troviamo frequenti riferimenti alla casata dei Berardenghi (discendenti da Berardo) nei vari documenti relativi a Montalto e alla zona circostante, e in particolare al vicino [[Monastero di San Salvatore (Badia Monastero)|monastero di San Salvatore a Fontebona]] che fu fondato da Winigi nell'[[867]] e in seguito ampliato dai suoi figli Ranieri e Berardo.<ref>E. Casanova (a cura di), “Il cartulario della Berardenga”, 1927, anno 867, LIII, e anno 1003, II.]</ref>.
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=== La battaglia di Montalto ===
[[File:Castello di montalto, torre 02.JPG|thumb|left|La torre del castello]]
{{Stemma
|immagine = StemmaPalmieridiMontalto.jpg
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=== La guerra infinita fra Siena e Firenze ===
[[File:Castello di montalto, torre 02.JPG|thumb|left|La torre del castello]]
[[File:Castello di montalto, stemma palmieri 01.JPG|thumb|Lo [[stemma]] dei Palmieri in cima alla scalinata]]
Nel [[1251]] [[Repubblica fiorentina|Firenze]] invase nuovamente il territorio di [[Repubblica di Siena|Siena]]. Questa inviò a Montalto e ad altre due fortezze del territorio una guarnigione di 200 uomini (fanti e cavalieri, ma anche truppe [[Mercenario|mercenarie]]) e vettovaglie per almeno 25 giorni, per prepararsi ad un'ennesima campagna militare. A questo punto la famiglia dei Berardenghi eràera già in declino, e il castello passò del tutto sotto il controllo di Siena.
 
Montalto fu al centro di varie altre battaglie, la maggior parte delle quali fra lo Stato fiorentino e la repubblica di Siena, ma anche da parte di mercenari inglesi e tedeschi (sia indipendenti che al servizio di Firenze) e, più tardi, anche francesi alleati con il [[Sovrani di Napoli|re di Napoli]] [[Luigi I d'Angiò]]. In molti casi la zona della Berardenga non era l'oggetto diretto delle armate occupanti, ma era semplicemente un'ulteriore occasione di saccheggio lungo il percorso verso la loro ultima destinazione. Testimonianza di questi attacchi sono le ripetute richieste da parte degli abitanti di Montalto di un sostegno finanziario di Siena nella ricostruzione delle sue mura o altre fortificazioni.<ref>Archivio di Stato di Siena, Consiglio Generale 183 c.54v, 209 c.239r -239v, 340 c.14v, 211 c.23v-24r, 1669 c.115r, 2135 c. 80</ref><ref>M. GINATEMPO, “Crisi di un territorio. Il popolamento della Toscana senese alla fine del medioevo”, Firenze 1988, pag. 615.</ref>
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[[File:Montalto sanmartino.jpg|thumb|L'affresco sulla torre d'ingresso, dalla parte interna alle mura, raffigura [[Martino di Tours|san Martino]] che dona il suo mantello ad un mendico]]
[[File:Montalto altare.jpg|thumb|La [[pala d'altare]] della chiesa di San Martino fu posizionata nel 1853]]
[[File:CastellodiMontaltoinChianti1943.jpg|thumb|Una visuale del castello nel [[1943]]]]
Nel 1546, con Siena e Firenze ancora alle armi, ''messer'' Giovanni Palmieri non ebbe grandi difficoltà nel convincere il governo di Siena a cedergli Montalto con la promessa di difenderlo a spese proprie. I costi di ristrutturazione del castello sarebbero stati forti, certo, ma in cambio Palmieri otteneva una [[Signoria cittadina|signoria]] indipendente.
 
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=== Montalto oggi ===
[[File:Castello di montalto, cappella, int. 02.JPG|thumb|left|Cappella]]
Dagli inizi degli [[Anni 1950|anni cinquanta]] e fino ai [[Anni 1970|settanta]], con l'agricoltura su bassa scala che diventava sempre meno redditizia in Italia, molti contadini cominciarono ad abbandonare le fattorie alla ricerca di lavoro più proficuo in città. Questo graduale esodo dalla campagna lasciò Montalto priva di sufficiente personale regolare per lavorare la terra, e il castello divenne un peso per gli eredi Palmieri. Nel 1970 la principessa Sobilia Palmieri Nuti Carafa di Roccella e sua sorella la contessa Vittoria Palmieri Nuti Forquet, ultimi membri di questa nobile famiglia, cedettero Montalto al cugino della prima, Giovanni Coda Nunziante, professore di economia agraria all'università di Napoli.
 
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== Architettura ==
[[File:Castello di montalto, cortile con loggia.JPG|thumb|left|Cortile interno]]
[[File:Montalto saladarmi.jpg|thumb|La Sala d'Armi, il salone centrale del maniero]]
Montalto si innalza su una collina sovrastante il [[Ambra (torrente)|torrente Ambra]]. Oltrepassando un grande arco sormontato da una torre con [[caditoia|caditoie]] si accede al cortile interno con al centro un pozzo. Sulla destra si erge la chiesa dedicata a [[san Martino di Tours]], e sulla facciata interna del torrione d'ingresso si trova un grande affresco che ritrae la famosa scena del Santo che offre il proprio mantello ad un mendicante.