Storicismo: differenze tra le versioni

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Il concetto di '''storicismo''' (o "istorismo"<ref>{{cita|Karl R. Popper (2002)}}.</ref><ref name=FulvioTessitore>{{cita|Fulvio Tessitore (2000)|p. 15}}.</ref>, termini entrambi derivati dal [[Lingua tedesca|tedesco]] ''Historismus''<ref>{{cita libro |autore = [[Eugenio Garin]] |url_capitolo = http://www.treccani.it/enciclopedia/storicismo_(Enciclopedia_del_Novecento)/ |capitolo = Storicismo |titolo = Enciclopedia del Novecento |città = Roma |editore = [[Istituto dell'Enciclopedia Italiana]] |anno = 1984 |accesso = 23 ottobre 2014}}</ref>) dal punto di vista [[filosofia|filosofico]] nasce nella [[romanticismo tedesco|cultura romantica]] [[Germania|tedesca]] (il primo autore ad aver impiegato il termine è [[Novalis]]), per sottolineare la natura storica e progressiva della manifestazione della [[verità]], frutto di una lenta maturazione che procede secondo una precisa logica di sviluppo. Il primo autore che presenti un simile modello teorico è [[Johann Gottfried Herder]] nel mondo tedesco, [[Giambattista Vico]] in quello latino.
 
==Descrizione==
 
Una comune insistenza sul tema della [[storia]] avvicina infatti le filosofie di Vico, [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel]] e, secondo alcune [[Interpretazione (filosofia)|interpretazioni]], [[Karl Marx]] (spesso definite appunto "storicismi"). {{cn|Le differenze sono riconducibili in primo luogo al senso della verità che si manifesta nella storia: secondo l'interpretazione storicista della teoria di Marx la storia è considerata da un punto di vista immanente come autoliberazione dell'uomo attraverso la razionalizzazione progressiva del proprio rapporto con la natura.}}