Campo San Martino: differenze tra le versioni

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|Amministratore locale=Paolo Tonin
|Partito=[[Lega Nord]]
|Data elezione=08/06/8-6-2009
|Data istituzione=
|Latitudine gradi=
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|Superficie=13.16
|Note superficie=
|Abitanti=57845752
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bil2010bil2015/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembre 20102015.
|Aggiornamento abitanti=31-12-20102015
|Sottodivisioni=Busiago, Marsango
Località: Busiago Vecchio, Casere, Capitelvecchio
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}}
 
'''Campo San Martino''' (''Canpo San Martin'' in [[lingua veneta|veneto]]) è un [[comune italiano]] di 5.793{{formatnum:5752}} abitanti della [[provincia di Padova]], in Veneto, situato a nord di [[Padova|quest'ultimaVeneto]].
 
==Stemma==
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== Storia ==
 
=== [[Storia antica|Età Anticaantica]] e romana ===
Nel territorio di Campo San Martino non ci sono ritrovamenti importanti che ci indicano la presenza certa e stabile dell'uomo in età precedente a quella [[Età romana|romana]]. Possiamo solo immaginare che un tempo questi luoghi erano attraversati da corsi d'acqua e coperti da boschi utilizzati per la [[caccia]], la pesca, il pascolo o la raccolta di legname. Tracce di occupazione del suolo in età [[Veneti|paleoveneta]] potrebbero essere individuate con il ritrovamento, occasionale, di resti di piroghe monossili segnalati nel [[Brenta]] tra Campo San Martino e [[Piazzola sul Brenta]] ma la loro presenza non acquista nessuna prova dell'insediamento umano. Durante l'età romana nel territorio di Campo San Martino vennero costruiti strade, ponti e villaggi. Una tappa fondamentale del processo di inserimento dell'amministrazione romana fu la concessione, nel 89 a.C., dello [[Diritto latino|ius latino]] (cioè del diritto latino, il livello tra la piena cittadinanza romana e lo stato di non cittadino) attribuito dalla [[Lex Pompeia de Transpadanis|Lex Pompeia]], cui seguì, successivamente, la Lex Iulia promulgata nel corso del decennio apertosi nel 49 a.C. o forse più tardi nell'età di [[Augusto]]. Quello che faceva ricco e grande il territorio di Padova, per la sua favorevole posizione geografica e per la fitta rete stradale e fluviale, era il commercio di lana. I romani attribuirono particolare importanza alla realizzazione di una capillare rete stradale che aveva la particolarità di snodarsi in linea retta, per quanto era possibile, e ciò per collegare più velocemente le varie parti dell'impero. Queste vie consolari costituirono un importante strumento per la conquista e il consolidamento politico che inseguito acquistò anche una valenza economica e commerciale per lo sfruttamento del territorio e divennero decisive per il processo di unificazione sociale e culturale. Una di queste importanti vie correva alcuni chilometri a nord di Campo San Martino ed era la via [[Via Postumia|Postumia]]. Questa strada consolare, che venne edificata nel 148 a.C., attraversava tutta la Pianura Padana collegando [[Genova]] ad [[Aquileia]].
 
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Mancano quasi completamente le fonti scritte relative al primo millennio. Sappiamo che, durante le [[invasioni barbariche]] che corrispondono alla fine dell'[[Impero romano d'Occidente|Impero Romano d'Occidente]], le campagne di Campo San Martino vennero occupate da queste popolazioni provenienti dall'Europa dell'Est costringendo i cittadini ad abbandonare le proprie terre per rifugiarsi in luoghi fortificati. Particolari conseguenze ebbe nel territorio l'invasione dei [[Longobardi]], guidati da [[Agilulfo]], che nel [[601]] assaltarono il territorio di Padova. Iniziò così un fenomeno di emigrazione della popolazione verso le isole della [[Laguna di Venezia|laguna veneta]]. Il Regno Longobardo governò per due secoli il territorio di Padova lasciando traccia nelle numerose cappelle che una volta divenuti cristiani, i longobardi dedicarono a [[San Giorgio]] e a [[Arcangelo Michele|San Michele]], loro patroni. Sarà [[Carlo Magno]] a porre fine alla dominazione longobarda nel [[774]]. Prima dell'anno mille, nel territorio di Campo San Martino, vi era una società feudale quindi con i grandi feudatari o vassalli, valvassori, i valvassini, i servi della gleba, gli schiavi; era presente una economia arretrata, basata sul latifondo, ma tra il 1000 e 1200 si assistette ad una generale rinascita nelle campagne padovane e di Campo San Martino. Avvennero attività di disboscamenti, bonifiche, messa in coltura di campi e nuove attività commerciali e produttive. Vengono, inoltre, menzionati per la prima volta molti comuni padovani come ad esempio Piazzola sul Brenta, [[San Giorgio in Bosco]] e Campo San Martino. Il primo documento in cui viene menzionato Campo San Martino risale al 18 giugno 1130 quando il vescovo di Padova, [[Bellino di Padova|Bellino]], concede alcuni terreni in feudo a Gualperto e Palma e ai figli Stenione e Algarda.
 
=== LaDominazione dominazione Venezianaveneziana ===
Nel [[1405]] il territorio di Campo San Martino entra a far parte della potente Venezia. La Serenissima divise il territorio in dodici provincie a loro volta suddivise in podesterie e Campo San Martino, Marsango e Busiago entrano a far parte della podesteria di [[Cittadella (Italia)|Cittadella]]. La parrocchia di Busiago si troverà ad avere giurisdizione in due podesterie perché Busiago Vecchio e Busiago del [[Piovego]] facevano parte della podesteria di [[Camposampiero]]. Le podesterie erano governate dal Rettore insieme al Podetà che amministrava la giustizia e curava i lavori pubblici e dal Capitano che si occupava dell'esercito. La podesterie erano suddivise in ''ville'', piccoli comuni con a capo un degan assistito dagli uomini di cumun, una specie di consiglio comunale. Sia i degan che i comun erano eletti dai capi famiglia e il comune non aveva una propria sede ma le riunioni si tenevano i chiesa. Tutta l'organizzazione era controllata dagli Inquisitori di Terraferma che verificavano e riferivano al Senato. In questo periodo assistiamo al consolidamento di due grandi famiglie: gli Obozzi a Campo San Martino e i Mussato a Busiago. Marsango fu influenzato dalla presenza del Monastero di Sant'Andrea di [[Curtarolo]]. La maggior parte delle famiglie viveva in case di paglia su piccoli e piccolissimi appezzamenti di terreno che raramente superavano l'estensione del campo. Esosità dei contratti agrari, pressione fiscale e continue distruzioni degli eserciti in guerra quasi li rappresentano una realtà immobile per secoli, depositaria di sentimenti e memorie, mentalità, credenze, modi di vita che si trasmettevano intatte di generazione in generazione. I contadini, oltre a dedicarsi al pascolo o alle coltivazioni, potevano pescare, raccogliere legna, cacciare....
 
=== [[Prima guerra mondiale|1° Guerra Mondiale]] ===
Il 21 giugno del [[1915]] l'Italia entra in guerra contro la [[Germania]] e l'[[Austria]]. Ma in Europa la guerra era già iniziata nel luglio del [[1914]] e aveva coinvolto gradualmente quasi tutte le nazioni. All'inizio del 1915 gli abitanti del comune di Campo San Martino si trovavano in gravi difficoltà economiche e non riuscivano a comperare neppure i generi alimentari di prima necessità, soprattutto il [[mais]] necessario per la [[polenta]], cibo primario per i contadini dell'epoca. I richiami diventarono sempre più frequenti e nel [[1917]] ci sono quattro consiglieri comunali sotto le armi e successivamente anche il segretario comunale Dante Mengacci e l'amministrazione si trova in grande difficoltà ad espletare le pratiche della gestione della guerra ma riesce a sostituire il segretario durante la sua assenza l'anziano Domenico Ferrari, sindaco di Campo San Martino ed ex segretario in pensione che nel [[1918]] verrà affiancato dal parroco don Gaetano Angeli,. Nei primi due anni e mezzo il paese scorre in maniera abbastanza normale. Il fronte è abbastanza lontano e i cittadini non sono coinvolti in maniera diretta nei combattimenti. Nell'aria, un giorno si sente un rombo di cannone e alla sera i bambini si adunano negli spazi aperti per vedere sul [[Monte Grappa]] quelli che a loro sembravano fuochi d'artificio: si tratta delle vampe delle cannonate che i due eserciti sovrapposti, italiano e austriaco, si scambiavano nell'imminenza degli attacchi. Tutto cambia nel 1917, in seguito alla rotta di [[Battaglia di Caporetto (storiografia)|Caporetto]].L'esercito italiano arretra all'avanzata inarrestabile dell'esercito austriaco e Campo San Martino viene occupato dai militari italiani; le scuole e il lazzaretto comunale in Via Bottazin diventano alloggi per le truppe e le case private ospitano i militari: le stanze libere ospitano gli ufficiali mentre i fienili diventano dormitori per le truppe. Arrivano anche truppe [[francesi]] e [[inglesi]]. Gli inglesi costruiscono un accampamento a Marsango nel territorio della famiglia Bellotto. Vengono inoltre aperti aeroporti militari: uno a Piazzola sul Brenta in Villa Camerini e uno a Busiago, nella risaia di Villa Busetto. Nel novembre del 1918 la guerra finì con l'armistizio e l'Italia uscì vittoriosa.
 
=== [[Seconda guerra mondiale|2° Guerra Mondiale]] ===
Durante il ventennio fascista venne abolita l'amministrazione eletta dai cittadini attraverso libere votazioni ma le città erano governate da un [[podestà]], nominato dal prefetto . A Campo San Martino i podestà furono due: Odino Rizzardi, studente universitario in farmacia e Antonio Ferrari, figlio di ex sindaco e ex segretario comunale Domenico Ferrari. II 10 giugno [[1940]] l'[[Storia dell'Italia fascista|Italia fascista]], alleata con la [[Germania nazista|Germania Nazista]] e con il [[Impero giapponese|Giappone Imperiale]], dichiarò guerra al [[Regno Unito]] e alla [[Francia|Francia.]] Campo San Martino aveva avuto degli soldati impegnati nella conquista della [[Libia]], [[Somalia]], [[Etiopia]] e [[Albania]] e nella [[guerra civile spagnola]]. Molti vennero richiamati in Italia per rinforzare l'esercito . Il primo caduto a Campo San Martino fu Angelo Tonin del 50°battaglione fanteria. Ne seguirono molti altri: tra morti e dispersi furono 38, di cui 9 morirono nei Balcani contro i [[Partigiani jugoslavi|partigiani Jugoslavi]] o contro i [[Nazionalsocialismo|Tedeschi]]; altri 7 perirono in [[Russia]] e 11 nei lager Tedeschi; i rimanenti furono dispersi. La condizione economica degli abitanti di Campo San Martino era disperata.
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Campo San Martino}}
 
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Altra festa ricorrente, da pochi anni introdotta nel calendario degli appuntamenti della comunità parrocchiale, è ''La Fiera del Divin Crocifisso.''
 
==Persone legate a Campo San Martino==
* [[Ernesto Breda]], ingegnere ed imprenditore
* [[Giacomo Facco]], compositore e violinista
 
==Frazioni==
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La principale società sportiva del comune è l'ASD Union Campo San Martino, la quale promuove il gioco del calcio dalla prima squadra fino a tutte le categorie del settore giovanile a livello regionale. Conta nella stagione 2010/2011 ben 264 atleti divisi in 14 squadre. Attualmente milita nel campionato regionale veneto di Prima Categoria. Nell'organigramma tecnico figurano [[Giancarlo Pasinato]], come allenatore delle categorie giovanili e maestro della tecnica nella scuola calcio della società, ex giocatore professionista di [[Ascoli Calcio 1898|Ascoli]], [[Football Club Internazionale Milano|Inter]] e [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale Maggiore]] degli anni '70 e '80, ed [[Eugenio Sgarbossa]], allenatore della prima squadra, ex di [[Società Sportiva Lazio|Lazio]] e [[Associazione Calcio Reggiana 1919|Reggiana]] con 61 presenze nel campionato di [[serie A]].
 
== Note ==
==Persone legate a Campo San Martino==
<references/>
* [[Ernesto Breda]], ingegnere ed imprenditore
* [[Giacomo Facco]], compositore e violinista
 
==Bibliografia==
* Renato Martinello e Francesco Mazzonetto;, ''Campo San Martino: Storia e attualità di un Comune del Brenta'', 2009.
 
== Altri progetti ==