Alfredo Ottaviani: differenze tra le versioni

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[[File:Alfredo_Ottaviani_ancora_seminarista.jpg|thumb|left|Alfredo Ottaviani giovane seminarista]]
Ottaviani nacque povero nel quartiere popolare di [[Trastevere]], figlio del fornaio Enrico Ottaviani e della casalinga Palmira Catalini. Dopo essere stato ordinato prete il 18 marzo [[1916]], svolse attività pastorale nella diocesi di Roma. Nel marzo [[1922]] ottenne i primi incarichi nella [[Curia romana]] come segretario personale del nuovo [[papa Pio XI]]. Il Papa lo chiamò alla [[Segreteria di Stato (Santa Sede)|Segreteria di Stato]] nel [[1928]] come sostituto della sezione ''Affari Ecclesiastici straordinari'', occupò soltanto un anno dopo il posto di sostituto alla Segreteria di Stato.
 
[[File:DanteJOHNXXIII.jpg|sinistra|miniatura|Da sinistra a destra: [[Enrico Dante]], [[papa Giovanni XXIII]], il cardinale Ottaviani]]
In quegli anni Ottaviani portò il suo contributo come giurista nella stipulazione dei [[Patti Lateranensi]]. Successivamente divenne assessore, pro-segretario e segretario. Il 12 gennaio [[1953]], [[papa Pio XII]] lo nominò pro segretario della Congregazione del Santo Uffizio, e contestualmente creato e pubblicato [[cardinale]]. Essendo conservatore ebbe forti contrasti con chi voleva innovare la secolare tradizione ecclesiale. Il 5 aprile [[1962]] fu elevato al rango di [[arcivescovo]] da [[papa Giovanni XXIII]]. Il 21 giugno [[1963]], in qualità di [[cardinale protodiacono]], ha annunciato l'elezione di [[Papa Paolo VI]], proclamando l'[[Habemus Papam]]''.
 
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Anche durante il pontificato di [[Pio XII]], si dimostrò fermo nelle sue posizioni, battendosi quando fu necessario e preparando anche scomuniche contro gli oppositori [[comunismo|comunisti]] e i cattolici progressisti italiani, fautori tedeschi e francesi della nuova teologia, [[prete operaio|preti operai]], inventori del catechismo liberale. Ottaviani fu tuttavia, anche per le sue mai dimenticate radici popolari, un uomo di grande sensibilità pastorale, in particolare con i ragazzi e i giovani dell'oratorio di San Pietro, per i giovani che bighellonavano a Trastevere e nei pressi del [[Vaticano]] per i quali si prodigava quotidianamente, pagando le rette per lo studio, le tasse per lo sport: per i giovani fu come un padre sollecito ed affettuoso.
[[File:DanteJOHNXXIII.jpg|sinistra|miniatura|Da sinistra a destra: [[Enrico Dante]], [[papa Giovanni XXIII]], il cardinale Ottaviani]]
 
Questa sua presenza tra i giovani non era un diversivo per superare la stanchezza tediosa delle carte d'ufficio e degli impegni burocratici, ma un'esigenza che scaturiva spontanea, intenzionale e generosa da un programma sacerdotale: era una "prestazione comandata" della sua vocazione<ref>''Ibidem''</ref>. La convocazione del [[Concilio Vaticano II]] ad opera di [[papa Giovanni XXIII]], la riforma della [[Curia romana|Curia]], l'inizio dell'attività del [[Sinodo episcopale]], furono forse per un uomo con le sue convinzioni, uno strappo eccessivo. Fu tra i ''leader'' dell'ala conservatrice del [[Coetus Internationalis Patrum]]. Tra i suoi interventi vi fu, nel [[1962]], la redazione dell'attento documento ''[[Crimen sollicitationis]]'', riservato a tutti i [[Vescovo|Vescovi]], tramite il quale essi venivano istruiti sulle modalità di gestione dei [[casi di pedofilia all'interno della Chiesa cattolica]].