Vespasiano da Bisticci: differenze tra le versioni

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Quasi nulla si conosce sulle origini di Vespasiano se non che nacque a Bisticci, una località nei pressi di [[Rignano sull'Arno]], e che possedeva un [[negozio]] di libri presso il [[Museo nazionale del Bargello|Bargello]]. Fu presto conosciuto nella [[Firenze]] dei [[Medici]] per la sua attività di [[libreria (negozio)|libraio]] e trascrittore di [[testi]] che egli stesso confezionava in modo raffinato e forniva su richiesta ai [[signore (titolo nobiliare)|signori]] del tempo, tra i quali [[Cosimo il Vecchio]].
 
Quando Cosimo de' Medici decise di creare la [[Biblioteca Laurenziana]], Vespasiano lo consigliò e gli spedì, tramite Tommaso Parentucelli (poi [[Papa Niccolò V]]), un catalogo sistematico che diventò la base della nuova collezione. In ventidue mesi, Vespasiano preparò 200 volumi per Cosimo. La maggior parte di questi erano libri di [[teologia]] e [[canti liturgici]]. Aveva dato un notevole impulso alla diffusione degli autori classici, quando Nicola V, il vero fondatore della [[Biblioteca Vaticana]] diventò papa. Passò quindi quattordici anni a formare la [[biblioteca di Federico da Montefeltro]], duca di [[Urbino]], organizzandola in una maniera abbastanza moderna. Conteneva cataloghi del Vaticano, della biblioteca dei Visconti di [[Pavia]] e di [[Oxford]].
 
Nel [[1448]] era intanto stata inventata dal [[Germania|tedesco]] [[Johann Gutenberg]] la [[stampa a caratteri mobili]] e, con il diffondersi di essa, la sua attività diventò sempre meno importante ed egli, chiusa la bottega, si ritirò nella [[villa]] di sua proprietà ad Antella dove trascorse l'ultimo periodo della vita a scrivere le [[biografia|biografie]], in tutto [[centotré]], degli uomini [[fama|famosi]] che aveva conosciuto.