Giovanni Maria Vitelleschi: differenze tra le versioni

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{{Citazione|Aveva il Patriarca [Il Vitelleschi] deliberato passare in Toscana; e volendo il dì seguente partire di Roma <br> significò al Castellano che la mattina fusse sopra il ponte del castello, perché, passando, <br> gli voleva di alcuna cosa ragionare. [... Il Castellano] aspettò il Patriarca sopra il ponte che, <br> propinquo alla rocca, per fortezza di quella si può, secondo la necessità, levare e porre. <br> E come il Patriarca fu sopra quello, avendolo prima con il ragionamento fermo, fece cenno a' suoi che <br>alzassero il ponte; tanto che il Patriarca in un tratto si trovò, di comandatore di eserciti, prigione di uno castellano.<br> Le genti che erano seco prima romoreggiorono; di poi, intesa la volontà del Papa, si quietorono. <br> Ma il Castellano confortando con umane parole il Patriarca, e dandogli speranza di bene, gli rispose <br>che gli uomini grandi non si pigliavano per lasciargli, e quelli che meritavano di essere presi, <br>non meritavano di essere lasciati. E così poco di poi morì in carcere|Istorie fiorentine, Libro V, Capitolo XXVII}}
 
La famiglia Vitelleschi comunque mantenne un notevole prestigio in Italia centrale. Il nipote di Giovanni, [[Bartolomeo Vitelleschi]], fu vescovo di [[Diocesi di Montefiascone|Montefiascone e Corneto]]; in questa veste prestò la sua obbedienza all'[[antipapa Felice V]] e fu da questi creato [[cardinale]], o meglio [[pseudocardinale]] del [[titolo cardinalizio|titolo]] di [[San Marco (titolo cardinalizio)|San Marco]] il 6 aprile [[1444]] .
 
==Bibliografia==