Stazione di Bacu Abis: differenze tra le versioni

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==Storia==
[[File:Stazione di Bacu Abis 3.jpg|thumb|left|Vista della ex stazione (a destra) e dell'area circostante; al centro intuibile il sedime della curva di uscita dall'impianto verso Portovesme]]
Lo scalo nacque nella prima metà degli [[anni 1930|anni trenta]] del [[XX secolo|Novecento]]<ref>Cfr Orario FMS 15 maggio 1933 in {{cita|Altara|p. 280}} e orario FMS 27 novembre 1936 in {{cita|Sanna|p. 74}}</ref> su iniziativa delle [[Ferrovie Meridionali Sarde]], società che nel decennio precedente realizzò una rete ferroviaria pubblica a [[scartamento ridotto]] nella subregione [[Sardegna|sarda]] del [[Sulcis-Iglesiente]], in quegli anni particolarmente attiva dal punto di vista estrattivo. Nella fattispecie la necessità di un impianto a Bacu Abis (sino al [[1937]] frazione di [[Gonnesa]]) era legata al potenziarmentopotenziamento del sistema di trasporti del carbone estratto nell'area, che comunque era già attraversata dalla ferrovia privata Monteponi-Portovesme. Il nuovo scalo fu quindi collocato in modo che fosse servito da entrambe le linee (aventi medesimo [[scartamento]]) e le FMS lo edificarono in corrispondenza della propria casa cantoniera quarantasei<ref>{{cita web|url=http://www.sardegnadimenticata.it/ferrovie/13-reperti-ferroviari/11-reperti-linea-iglesias-san-giovanni-suergiu|titolo=Ferrovie Meridionali Sarde - Corografia|sito=Sardegnadimenticata.it|accesso=5 agosto 2016}}</ref> lungo la ferrovia tra l'allora [[San Giovanni Suergiu|Palmas Suergiu]] e [[Iglesias (Italia)|Iglesias]], nei pressi dell'area nota come Terras Collu e a nord dell'abitato di Bacu Abis che in quegli stessi anni si apprestava a essere significativamente espanso.
 
L'impianto nacque in origine con caratteristiche di fermata<ref name="Sanna74">{{cita|Sanna|p. 74}}</ref> e risultava in uso nel [[1936]]<ref name="Sanna74" />, tuttavia la grande mole di carbone estratto a Bacu Abis (il cui trasporto incise in maniera significativa nell'assicurare alle FMS il primo esercizio in utile nel [[1935]]<ref>{{cita|Sanna|pp. 75, 78}}</ref>) portò già a fine decennio al potenziamento dell'impianto<ref>{{cita|Sanna|pp. 85-86}}</ref>, che fu ampliato, dotato di un rifornitore idrico, e successivamente di interconnessione dei binari delle due ferrovie. Proprio grazie a quest'ultimo intervento fu possibile, nel decennio successivo, utilizzare le [[Automotrice FMS ALn 200|automotrici ALn 200 delle FMS]] per un servizio di trasporto che per qualche tempo fu espletato tra lo scalo (divenuto stazione) e Portovesme, sui binari della società Monteponi<ref>{{cita|Sanna|pp. 96-98}}</ref>.