Carretto siciliano: differenze tra le versioni

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A Ragusa lavora il maestro Biagio Castilletti che, oltre alla pittura, applica un altro mestiere relativo al carretto in via di estinzione: il bardatore, colui che produce le bardature dei cavalli. Il mestiere del bardatore, ovvero il sellaio, siddunaro, contempla la lavorazione del cuoio e dei ricami che affiancano il piumaggio di cui viene vestito il cavallo, richiamando i colori e i soggetti del carretto. A Catania un esponente di questo mestiere è il maestro Francesco Giustolisi.
 
Il carretto siciliano, sebbene in via di estinzione, esiste ancora. A [[Canicattì]] in occasione della festa del Santissimo Crocifisso che si celebra il 3 maggio, si svolge una manifestazione: "La [[Rietina]]" dove sfilano per la città decine di carretti siciliani tradizionali. A [[Terrasini]], nella [[cittànell'area metropolitana di Palermo]], e a [[Bronte (Italia)|Bronte]], in provincia di Catania, esiste un "Museo del Carretto Siciliano". A [[Vizzini]] e a [[Trecastagni]] annualmente si organizzano sfilate dedicate al carretto siciliano.<br />
A Barrafranca (EN), in occasione della celebrazione della festa della compatrona Maria Santissima della Stella (8 settembre), si assiste alla tradizionale sfilata dei "RITINI", ossia cavalli e carretti bardati che portano in offerta grano.