Laurentum: differenze tra le versioni

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'''Laurentum''' (gr. Λαύρεντον, Strab. et al.; Λωρεντόν) fu una città del ''[[Latium vetus]]'', già scomparsa nella tarda età repubblicana.<ref name="PlinioNatHistIII,56">[[Plinio il Vecchio]], ''[[Naturalis Historia]]'', III, 56.</ref>
 
Situata sulla [[via Laurentina]] a 10 [[miglio romano|miglia romane]] dal centro di [[Roma]], e a sei miglia dalla vicina ''[[Lavinium]]''. La [[via Severiana]] la collegava a [[Ostia (città antica)|Ostia]]. Secondo [[Gaio Plinio Cecilio Secondo|Plinio]] i resti della città si trovavano nella sua villa, i cui ruderi oggi si trovano all'interno della [[tenuta presidenziale di Castel Porziano]] pur essendone ancora controversa l'esatta ubicazione<ref>v. Laurentum in Antonio Nibby, ''Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de' dintorni di Roma'' ..., Volume 2°, pp.189-207; Paola Brandizzi-Vittucci, ''Considerazioni sulla Via Severiana e sulla Tabula Peutingeriana'', in M.E.F.R.A 1998, 2, pp.929-993; v. Amanda Claridge, ''Thomas Ashby nell’Agronell'Agro Laurentino. Appunti e carte topografiche nell’archivionell'archivio della British School at Rome'' </ref>.
 
== Etimologia ==
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== Localizzazione ==
[[File:Ligue-latine-carte.png|thumb|left|''Laurentum'' et ''Lavinium'' sulla carta del ''[[Latium vetus]]'']]
Facendo affidamento sulla distanza data dalla [[Tavola Peutingeriana]] tra ''Laurentum'' e ''[[Lavinium]]'' pari a 6 miglia romane (km 8,9 ca.), partendo da quest'ultima località (data ormai per certa la sua identificazione con il sito di [[Pratica di Mare]]), ed escludendo l'ipotesi improbabile di un percorso in linea retta di quella che sarà la [[via Severiana]] (II sec. d.C.)<ref>Anche se le fonti indicano la via Severiana prossima al litorale questa doveva necessariamente discostarsene per raggiungere Lavinium, per evitare pantani e luoghi paludosi, come la ''palus Laurentia'' e [[Capocotta]], di cui è testimoniata la presenza ancora nelle descrizioni topografiche dell’etàdell'età moderna</ref>, considerando ancora la distanza da Ostia di 8 miglia (km 11,85 ca.) e tenendo conto che non è dato sapere quali fossero i punti cardine per determinare le distanze, è con buona approssimazione localizzare il sito di Laurentum in un'area compresa tra le località di "Grotte di Piastra" e "Tor Paterno", ma molto più prossima a quest'ultima; località interne alla tenuta di [[Tenuta presidenziale di Castelporziano|Castel Porziano]], dove in effetti si sono concentrati sin dal secolo XVIII le campagne di scavi archeologici che hanno restituito il maggior numero di reperti, anche se afferenti in larga parte a ville di età imperiale. Un'ulteriore fattore di incertezza è dato dalla confusione tra il sito di Laurentum propriamente detto e l'area di pertinenza dell’''ager laurentinum'' che in età arcaica si estendeva dai confini con Lavinium alla foce del [[Tevere]]: quando [[Augusto]] ripristinò il [[Vicus Augustanus|Vicus Augustanus Laurentinum]] l'antica città, sopraffatta dall'espandersi di [[Ostia (città antica)|Ostia]] e di Lavinium, era già scomparsa da circa due secoli.
 
Per quanto riguarda le distanze date da [[Plinio il giovane|Plinio]] per raggiungere la sua villa laurentina<ref>...''Essa è discosta diciassette miglia dalla città [...] Non vi si va per una sola strada, perché vi conducono del pari la Laurentina e l’Ostiensel'Ostiense, ma la Laurentina bisogna lasciarla dopo quattordici miglia, l’Ostiensel'Ostiense dopo undici''… (Plinio il Giovane, ''Epistulae'', 2, 17, 15.). v. Andrea Schiavone, ''La villa di Plinio e la chiesetta paleocristiana'', Roma 2006.</ref>, che secondo lo scrittore sarebbe stata costruita sopra i resti dell'antica Laurentum, le 14 miglia da percorrere con la [[via Laurentina]]<ref>Sulle distanze indicate nella Tavola Peutingeriana per la via Laurentina e sulla via Severiana in generale v. Paola Brandizzi-Vittucci, ''Considerazioni sulla Via Severiana e sulla Tabula Peutingeriana'', in M.E.F.R.A 1998, 2, pp.929-993.
</ref> sembrano coincidere con il percorso descritto da Pietro Rosa per la via Lavinate<ref>Pietro Rosa, v. ''Dell’anticaDell'antica via Lavinate'', in Annali dell’Istitutodell'Istituto di Corrispondenza Archeologica, a.1869. pp.186-192.</ref>, a partire dalla [[Porta Raudusculana]] (appare opportuno, per una più corretta misurazione, trattandosi di un percorso ben anteriore all'era cristiana, fare astrazione dal circuito delle [[mura aureliane]] risalenti al III secolo d.C.) come asserito già nel 1824 da Stefano Piale<ref>v. ''Delle porte del Monte Aventino e delle altre occidentali di Roma''… Dissertazione letta nella Pontificia Accademia Archeologica… 1824, Roma 1834, vol. II, pp. 9 e segg.</ref>, sull'attuale tracciato da [[piazza Albania]], [[Porta San Paolo]]<ref>Sull'origine della Porta Ostiensis e sull'antico tracciato della via omonima che usciva dalla [[Porta Trigemina]] si veda S. Piale, ''Delle porte del Monte Aventino''… cit.</ref>, [[via Ostiense]], [[via Laurentina]], via di [[Trigoria]] fino a giungere nei pressi dell'attuale tenuta di [[Castel Porziano]]<ref>Sull'identificazione del sito dove veniva celebrato il culto dei [[Terminalia (festività)|Terminalia]] in località Acqua Acetosa Laurentina, si veda Francesca Fulminante sulla base delle ricerche di Giovanni Colonna e Giuseppe Lugli, ''The Urbanisation of Rome and Latium Vetus: From the Bronze Age to the Archaic Era'', 2014, in part. p.107</ref>. Appare inoltre evidente dalle medesime indicazioni date da Plinio, che dovendo lasciare la Laurentina al 14º miglio, questa non penetrasse più nell'''ager laurentinus'' fino a raggiungere Laurentum, indirizzandosi molto probabilmente in altre direzioni (forse Lavinium), e che per raggiungere la villa occorreva percorrere altre 3 miglia, la distanza che attualmente intercorre pressappoco tra i margini della tenuta di Castel Porziano nei pressi di [[Castel Romano]], e l'area posta tra Grotte di Piastra e Tor Paterno. Per quanto riguarda ancora i riferimenti dati da Plinio, se è vero che l'[[via Ostiense|Ostiense]], secondo il suo antico tragitto che iniziava alle falde dell'Aventino dalla [[porta Trigemina]], inoltrandosi nel suo tratto iniziale tra l'argine sinistro del Tevere e il [[monte Testaccio]] per continuare a costeggiare il fiume fino al suo termine, veniva lasciata dopo 11 miglia (16 km circa), il diverticolo cui lo storico faceva riferimento e che dirigeva verso la sua villa, doveva essere fissato presso l'antica [[Ficana]]<ref>v. voce in Enciclopedia dell'Arte Antica, (Treccani) 1994, di J. R. Brandt e T. Fischer-Hansen</ref> e lo scalo fluviale tiberino di ''Puilia Saxa'' nei pressi dell'attuale [[Acilia]], piuttosto che arretrato, presso la località [[Tor di Valle]] e men che meno ancora prima, presso il ''Vicus Alexandri'', identificabile forse nel suo primo tratto con via di Malafede<ref>v. Antonio Nibby, ''Viaggio antiquario a Ostia'', 1829, pp. 17 e segg.</ref>. Essendo evidente la maggior lunghezza del percorso mediante la via Ostiense, la preferenza per questa via può essere spiegabile nel maggior traffico su quest'ultima, dovuta al porto omonimo, piuttosto che lungo la via Laurentina che se pur collegata alla Severiana, attraversava luoghi poco abitati e quindi meno sicura.
 
== Note ==