Frammento: differenze tra le versioni

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[[File:P.Oxy. XI 1362.jpg|thumb|Un papiro contenente un brano degli ''[[Aitia]]'' di [[Callimaco]].]]
In [[filologia]], un '''frammento''' è una frase o porzione di testo largamente ''corrotto'' o lacunoso sulla quale si cerca di ricostruire l'opera originaria oppure il pensiero dell'autore. Il frammento, insieme all'opera eventualmente pervenuta completa, è una fonte primaria.
== Origine e importanza dei frammenti diretti ==
[[File:Papiro Artemidoro.jpg|thumb|left|Un frammento del [[papiro di Artemidoro]].]]
Si utilizza il termine frammento in due modi distinti. In primo luogo, quando si voglia indicare che le tavolette incise, le pitture murali, i codici di [[pergamena]], i rotoli di [[papiro]] o le pagine di volume su cui era scritta l'intera opera sono "corrotte" perché sbiadite o mutilateː in questo caso, si parla, materialmente, di frammenti originali o frammenti propriamente detti. Un secondo modo di intendere un frammento è quello di vederlo come citazione parziale di un autore presente nell'opera di un altroː non è, infatti, insolito trovare citazioni letterali (in lingua originale o tradotte) e parziali di un'opera - di cui non si hanno altre fonti - all'interno di un altro scritto (spesso, per ironia della sorte, di valore letterario o storico inferiore). In questo caso, si parla di metodo ''indiretto'' di acquisizione di un frammento.
<bɾFonte frequente di opere frammentarie sono frustoli papiracei arrivati ai giorni nostri attraverso modalità anche insoliteː ampi brani dei poemi citarodici di [[Stesicoro]] ed alcuni parteni del poeta spartano [[Alcmane]], ad esempio, sono stati trovati su [[papiro|papiri]] utilizzati per avvolgere [[mummia|mummie]], o ancora, su un quaderno scolastico, la ''[[Costituzione degli Ateniesi]]'' aristotelica.
{{vedi anche|Ossirinco|Papirologia|Qumran}}
Ad [[Ossirinco]] fu rinvenuta, a partire dal [[1896]], una mole impressionante di papiri completi e frammentariː tra le opere rinvenute nell'area sono degni di menzione poemi di [[Pindaro]], frammenti di [[Saffo]] ed [[Alceo]], brani di [[dramma|drammi]] di [[Eschilo]], [[Sofocle]] ed [[Euripide]] e una cospicua porzione delle opere di [[Menandro]]. Furono anche trovati i più antichi e completi [[diagramma|diagrammi]] di [[Euclide]] e, tra i papiri storici, un'ampia sezione delle ''[[Elleniche di Ossirinco]]'', opera anonima relativa agli anni [[396 a.C.|396]]-[[395 a.C.]], frammenti di autori anonimi quali il cosiddetto ''[[Fragmentum Grenfellianum]]'' o, sul'altrimenti unquasi quadernosconosciuto scolastico,mimografo laellenistico ''[[Costituzione degli AteniesiEroda]]'' aristotelica, mentre, fra i testi cristiani greci e latini, frammenti del [[Vangelo di Tommaso]], dell'Apocalisse di Baruch, del [[Vangelo degli Ebrei]] e di un'opera di sant'[[Ireneo di Lione]]. I papiri rinvenuti sono conservati al [[British Museum]], mentre la pubblicazione degli ''Oxyrhyncus papyri'', iniziata nel [[1898]], continua tuttora e ha superato i sessanta volumi.<bɾ>
Altro prezioso ritrovamento archeologico è stata la scoperta delle undici grotte di [[Qumran]], nei pressi del [[Mar Morto]], in [[Israele]], avvenuta dal [[1947]] al [[1956]], dove sono stati rinvenuti, tra l'altro, papiri manoscritti della [[Bibbia]]. Le grotte facevano parte di una biblioteca probabilmente ancora funzionante nel [[I secolo]] d.C.]]<bɾ>In [[filosofia]] la presenza dei frammenti degli antichi pensatori è spesso preziosa per tentare di risalire al corretto pensiero del filosofo, anche se spesso la frammentarietà del testo, di fatto, lo rende decontestualizzato e fonte di divergenti interpretazioni. Anche in [[filologia]] la corruzione massiccia di un testo rende spesso difficile un univoco accordo da parte degli studiosi, soprattutto nei casi di attribuzione.
== Origine ed edizione dei frammenti indiretti ==
<bɾ>In [[filosofia]] la presenza dei frammenti degli antichi pensatori è spesso preziosa per tentare di risalire al corretto pensiero del filosofo, anche se spesso la frammentarietà del testo, di fatto, lo rende decontestualizzato e fonte di divergenti interpretazioni. Anche in [[filologia]] la corruzione massiccia di un testo rende spesso difficile un univoco accordo da parte degli studiosi, soprattutto nei casi di attribuzione.
Per molti altri autori, invece, quanto conosciamo deriva da citazioni presenti, come detto, in opere di altri scrittori posteriori, specie di età imperiale, come, ad esempio, i poeti parodici (altrimenti sconosciuti) [[Archestrato di Gela]] e [[Matrone di Pitane]] o lo storico tolemaico [[Callisseno]] di Rodi, citati ''in extenso'' da [[Ateneo di Naucrati]], il divulgatore filosofico [[Telete]], ampiamente riportato in estratti da Giovanni Stobeo, i romanzieri [[Antonio Diogene]] e [[Giamblico (scrittore erotico)|Giamblico]], riportati pressoché quasi solo da [[Fozio di Costantinopoli|Fozio]], che cita anche, in [[epitome]], la quasi completamente perduta opera ''Sull'India'' di [[Ctesia di Cnido]].<bɾ>
Fin dal XIX secolo, dunque, con l'emergere della filologia, specie di area tedesca, si impose la necessità di raccogliere in edizione critica e/o commentata non solo autori singoli (magari ampiamente documentati), quanto, piuttosto, autori divisi per generiː nacquero, così, le raccolte degli storici greci (''Fragmenta Historicorum Graecorum''), in 5 volumi, di Karl Wilhelm Ludwig Müller o i fondamentali ''Vorsokratiker'' di Diels e Kranz, mentre più volte, nel corso dell'Ottocento e Novecento, vennero raccolti e pubblicati gli autori comici greci,ːdai ''Fragmenta Comicorum Graecorum'' di Augustus Meineke (1839-1857) ai ''Comicorum Atticorum Fragmenta'' di Theodor Kock (1880-1888) ai ''Comicorum Graecorum Fragmenta'' di Georg Kaibel (1899). Altresì notevolissima, fino agli anni Ottanta del XX secolo, fu la raccolta di August Nauck, ''Tragicorum graecorum fragmenta'', pubblicata a partire dal 1856 e rimasta pressoché unica fino alla riedizione a cura di Snell e Kannicht.<bɾ>
In campo latino, la mancanza di papiri ritrovati ha portato, di fatto, a raccolte rimaste abbastanza invariate nel corso dell'ultimo secolo e mezzo, come le ''Historicorum Romanorum Reliquiae'' di Hermann Peter o i ''Fragmenta Poetarum Latinorum'' di Willi Morel; una parziale eccezione è data dagli ''Oratorum Romanorum Fragmenta'' di Enrica Malcovati, che nel 1976 raccolse i frammenti di tutta l'oratoria romana, mai antologizzata in precedenza.
 
== Nomenclatura ==