Antitrinitarismo: differenze tra le versioni

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In realtà l'enciclopedia afferma anche che
''"i primi [[Padri della Chiesa]] erano convinti dell'esistenza di riferimenti alla dottrina della Trinità anche nell'Antico Testamento e hanno trovato questi riferimenti in non pochi brani della Bibbia. Molti di loro ritenevano non solo che i profeti avessero dato testimonianza della dottrina, ma ritenevano pure che essa si fosse fatta conoscere perfino ai patriarchi."''
Questa convinzione ha un fondamnetofondamento biblico nella disputa tra Gesù e i [[Sadducei]] sulla Risurrezione e sull'unicità di Dio, poi conclusa con l'interpretazione messianica del Salmo 110. Nella pericope in questione (riportata dai tre vangeli sinottici: Mt 22,23-ss, Mc 12,18-ss e Lc 20,27) Gesù risolve la questione della risurrezione richiamandosi alla [[Torah]], i primi cinque libri della Bibbia, gli unici che i sadducei riconoscono, pronunciando con autorità il nome di Dio ('Io Sono') che solo Dio può pronunciare. È questo pronunciamento 'blasfemo' di Gesù che implica l'essere Dio di Gesù come il Padre che scandalizza uno scriba, che richiede a Gesù la sintesi della fede ebraica del tempo, lo [[Shema]]. 'Shema Israel, . Ascolta Israele il Signore è nostro Dio, il Signore è Uno'. L'anonimo Scriba dopo avere risentito da Gesù la perfetta recitazione dello 'Shemà conclude (Mc 12,32) 'Bene Rabbì, con verità hai detto che Uno è e non c'è Altro eccetto Lui'. Ma la disputa non finisce qui, Gesù apprezza lo scriba perché il suo essere Dio non nega l'unicità di Dio e cita Davide, il Salmo 110, in cui c'è un rapporto alla pari tra Dio e colui che Davide chiama Signore.
Gesù dunque cita la Torah e i profeti per affermare la sua Divinità dando una chiave di lettura nuova della Bibbia.