Fermo Ghisoni da Caravaggio: differenze tra le versioni

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Allievo di [[Lorenzo Costa]] "il Vecchio" e a lungo aiutante di [[Giulio Romano]] con il quale lavora a Mantova e si trasferisce a [[Parma]] ([[1540]]), [[Venezia]] ([[1545]]) e poi a [[Roma]] ([[1546]]). Viene nominato ed elogiato nelle opere di [[Vasari]] )[[1568]]
 
''''''“…Il suo ritratto ho avuto in Mantoa da Fermo Ghisoni pittor ecc[ellente], che mi affermò quello esser di propria mano del Costa, il quale di segnò ragionevolmente, come si può vedere nel nostro libro in una carta di penna in cartapecora, dove è il giudizio di Salamone et un San Girolamo di chiaro scuro, che sono molto ben fatti. …”''''''
 
Nella pittura di Ghisoni si ritrova lo stile e la continuità del predecessore mantovano [[Andrea Mantenga]], ne sono a prova i modelli calcografici da lui riutilizzati (per es. la “Madonna della Tenerezza”), così come tutti gli artisti di maggior o minor rilievo con i quali a collaborato nella sua vita. E’ proprio grazie a Fermo e agli artisti suoi contemporanei e conterranei che il percorso stilistico pittorico, nato dallo studio degli autori classici come [[Tiziano]] [[Correggio]] e [[Leonardo]] , sfocerà poco più tardi nella teatralità, nella plasticità “naturale” delle figure e nella luminosità dei dipinti di [[Michelangelo Merisi da Caravaggio]] che con Fermo condividerà le medesime origini.